Hockey: fanno giocare due bambine nella squadra maschile, ma gli avversarsi non ci stanno. Il ricorso fa discutere

Il ricorso presentato dal Sarzana Hockey riguardo la posizione ritenuta irregolare di due bambine del Circolo Pattinatori Grosseto fa discutere. Carla Minacci, Commissione Pari Opportunità del Comune di Grosseto: "Basta discriminazioni".

20 aprile 2024
Carla Minacci, responsabile della Commissione Pari Opportunità del Comune di Grosseto

Carla Minacci, responsabile della Commissione Pari Opportunità del Comune di Grosseto

Il reclamo presentato dal Sarzana Hockey riguardo la posizione ritenuta irregolare di due bambine del Circolo Pattinatori Grosseto nel campionato Under 11 di hockey su pista fa ancora discutere. Il reclamo che adesso il giudice territoriale dovrà analizzare – si è chiesto che tutte le partite della squadra biancorossa siano date perse – ha scosso un movimento che fa fatica a rendersi conto di quello che è accaduto. E anche le istituzioni cittadine hanno alzato le antenne rinforzando l’idea che quello che è accaduto non è altro che la mancanza totale dello spirito sportivo che dovrebbe esistere quando si parla di settori giovanili.

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Il caso in questione arriva anche nel settore delle opportunità che è stata data a due bambine (che hanno 11 e 12 anni, va sempre ricordato), lasciando da parte l’aspetto agonistico, che altrimenti avrebbero abbandonato l’idea di fare lo sport che le appassiona di più. Da qui nasce l’intervento di Carla Minacci, responsabile del Comune di Grosseto della Commissione Pari Opportunità, che è scesa in campo per difendere le due bambine da un attacco che non condivide.

"Prima di tutto la scelta di fare ricorso alla fine del campionato regolare devo dire che è inadeguato – inizia Carla Minacci –. Aspettare se la società che si sente defraudata di un diritto avesse o meno conquistato la fase finale, è sbagliato. Poi la concessione della deroga deve essere vista con uno sguardo più ampio: secondo me la Federazione ha stimolato le società a sviluppare un movimento femminile di una disciplina prettamente maschile. Avvicinare bambine deve essere il diktat di tutti gli sport, soprattutto di quelli per cui non sono vocate. Favorire la formazione al femminile deve essere auspicabile per aprire il varco".

Carla Minacci conclude: "Ci battiamo da sempre affinché le femmine abbiano gli stessi diritti dei maschi. In questo caso la Federazione ha dato la possibilità a ragazzine di confrontarsi anche con i ragazzi. Ben vengano queste opportunità anche in futuro".

"Quando ci si occupa di giovani i risultati devono sempre venire dopo l’educazione e il rispetto – ha detto il presidente del Circolo Pattinatori, Stefano Osti –. Abbiamo fiducia nella giustizia sportiva che possa esaminare con serenità il caso ma siamo dispiaciuti di questa situazione perché non fa parte della nostra filosofia".