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Home » Sport » Una squadra da sogno anche nell’inclusione: la Toscana omaggia la Dream Volley di Pisa

Una squadra da sogno anche nell’inclusione: la Toscana omaggia la Dream Volley di Pisa

Il presidente del Consiglio Regionale, Antonio Mazzeo, alla cerimonia di premiazione delle pluricampionesse di sitting volley: "È bello vincere e festeggiare, ma è anche bello sapere che lo sport è inclusione"

Marianna Grazi
16 Dicembre 2021
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La squadra femminile di sitting volley della è la più forte d’Italia e una delle più forti del mondo.

@Facebook Dream Volley Pisa

A dimostrarlo sono i risultati raggiunti: campione d’Italia per il quarto campionato consecutivo, vincitrice della Coppa Italia femminile lo scorso novembre, ben cinque ragazze del club fanno parte della nazionale italiana, che in soli quattro anni è passata da un settimo posto agli Europei del 2017 al 6° posto alle Paralimpiadi di Tokyo, conquistando anche un 4° posto ai campionati Mondiali 2018 e 2 argenti ai campionati Europei del 2019 e 2021, questi ultimi giocati lo scorso ottobre in Turchia. Trofei, coppe, piazzamenti importanti. Insomma quella della Dream Volley e delle sue atlete è stata una vera impresa. Per questo il Consiglio regionale Toscano ha voluto premiare la squadra pisana con una targa e ognuna delle ragazze con un dono, come riconoscimento per i successi sportivi, ma anche per l’impegno sociale di inclusione e il messaggio positivo che trasmettono. La cerimonia di premiazione si è svolta giovedì 16 dicembre, alle 14.30 nell’auditorium Giovanni Spadolini di Palazzo del Pegaso, a Firenze. A consegnare il premio è stato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, che fortemente voluto questa premiazione ”per dare un riconoscimento a queste ragazze che si sono distinte in questi anni e che hanno portato in alto l’onore della Toscana in Italia e nel mondo”. “Nello sport è bello vincere, ma è anche bello sapere che lo sport è inclusione e che attraverso esso ognuno può contribuire a dare risposte a quelle difficoltà che a volte possono farci abbattere”, ha spiegato Mazzeo, che poi ha concluso: “Il messaggio che oggi vogliamo mandare ai cittadini toscani è questo: crederci, crederci sempre e sapere che attraverso lo sport si può guardare con ottimismo e speranza al futuro”.

@Facebook Dream Volley Pisa

All’evento di premiazione a Firenze erano presenti anche l’allenatrice, le giocatrice del Dream Volley e atleta della nazionale Eva Ceccatelli e le altre giocatrici Giulia Aringhieri (leggi qui l’intervista a Luce! insieme al compagno Marco Voleri), Elisa Spediacci, Silvia Macchiarulo, Federica Manca, Michela Masini, Daniela Gori, Paola Fruzzetti; i consiglieri della Dream Volley Armanda Boccardo e Roberto Lupetti; il presidente del Comitato regionale Fipav Toscana Giammarco Modi e i consiglieri Gianni Taccetti e Riccardo Parolai.

”Per noi è una grande soddisfazione essere qui e ricevere questo premio – ha detto Armanda Boccardo, del direttivo della Dream Volley – anche perché è legato a una disciplina piuttosto giovane e che noi abbiamo iniziato quasi per scommessa. E siamo felici dei risultati che abbiamo ottenuto e che le nostre atlete hanno ottenuto con la nazionale”. La sitting Volley, infatti, è la pallavolo da seduti, uno sport nato in Olanda nel 1956 e divenuto disciplina paralimpica nel nel 1980. In Italia però è arrivato molto più tardi, dopo l’accordo tra Fipav e Cip nel 2013 per la precisione, e solo quest’anno la nazionale femminile, tra le cui fila militano cinque atlete della squadra di Pisa, è riuscita a qualificarsi per le Paralimpiadi. La disciplina è gestita dall’Area squadre nazionali della Federazione italiana pallavolo e la sua particolarità consiste nel fatto che disabili e normodotati giocano insieme, semplicemente tutti seduti a terra, su un campo più piccolo e con la rete più bassa, senza l’utilizzo di alcun ausilio.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
La squadra femminile di sitting volley della è la più forte d'Italia e una delle più forti del mondo.
@Facebook Dream Volley Pisa
A dimostrarlo sono i risultati raggiunti: campione d'Italia per il quarto campionato consecutivo, vincitrice della Coppa Italia femminile lo scorso novembre, ben cinque ragazze del club fanno parte della nazionale italiana, che in soli quattro anni è passata da un settimo posto agli Europei del 2017 al 6° posto alle Paralimpiadi di Tokyo, conquistando anche un 4° posto ai campionati Mondiali 2018 e 2 argenti ai campionati Europei del 2019 e 2021, questi ultimi giocati lo scorso ottobre in Turchia. Trofei, coppe, piazzamenti importanti. Insomma quella della Dream Volley e delle sue atlete è stata una vera impresa. Per questo il Consiglio regionale Toscano ha voluto premiare la squadra pisana con una targa e ognuna delle ragazze con un dono, come riconoscimento per i successi sportivi, ma anche per l'impegno sociale di inclusione e il messaggio positivo che trasmettono. La cerimonia di premiazione si è svolta giovedì 16 dicembre, alle 14.30 nell'auditorium Giovanni Spadolini di Palazzo del Pegaso, a Firenze. A consegnare il premio è stato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, che fortemente voluto questa premiazione ''per dare un riconoscimento a queste ragazze che si sono distinte in questi anni e che hanno portato in alto l'onore della Toscana in Italia e nel mondo''. "Nello sport è bello vincere, ma è anche bello sapere che lo sport è inclusione e che attraverso esso ognuno può contribuire a dare risposte a quelle difficoltà che a volte possono farci abbattere", ha spiegato Mazzeo, che poi ha concluso: "Il messaggio che oggi vogliamo mandare ai cittadini toscani è questo: crederci, crederci sempre e sapere che attraverso lo sport si può guardare con ottimismo e speranza al futuro''.
@Facebook Dream Volley Pisa
All'evento di premiazione a Firenze erano presenti anche l'allenatrice, le giocatrice del Dream Volley e atleta della nazionale Eva Ceccatelli e le altre giocatrici Giulia Aringhieri (leggi qui l'intervista a Luce! insieme al compagno Marco Voleri), Elisa Spediacci, Silvia Macchiarulo, Federica Manca, Michela Masini, Daniela Gori, Paola Fruzzetti; i consiglieri della Dream Volley Armanda Boccardo e Roberto Lupetti; il presidente del Comitato regionale Fipav Toscana Giammarco Modi e i consiglieri Gianni Taccetti e Riccardo Parolai. ''Per noi è una grande soddisfazione essere qui e ricevere questo premio – ha detto Armanda Boccardo, del direttivo della Dream Volley – anche perché è legato a una disciplina piuttosto giovane e che noi abbiamo iniziato quasi per scommessa. E siamo felici dei risultati che abbiamo ottenuto e che le nostre atlete hanno ottenuto con la nazionale''. La sitting Volley, infatti, è la pallavolo da seduti, uno sport nato in Olanda nel 1956 e divenuto disciplina paralimpica nel nel 1980. In Italia però è arrivato molto più tardi, dopo l'accordo tra Fipav e Cip nel 2013 per la precisione, e solo quest'anno la nazionale femminile, tra le cui fila militano cinque atlete della squadra di Pisa, è riuscita a qualificarsi per le Paralimpiadi. La disciplina è gestita dall'Area squadre nazionali della Federazione italiana pallavolo e la sua particolarità consiste nel fatto che disabili e normodotati giocano insieme, semplicemente tutti seduti a terra, su un campo più piccolo e con la rete più bassa, senza l'utilizzo di alcun ausilio.
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