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Home » Sport » Valentina Giacinti vola verso la Fiorentina. “Perché il calcio è una cosa da ragazze”

Valentina Giacinti vola verso la Fiorentina. “Perché il calcio è una cosa da ragazze”

Da sempre impegnata per la parità dei diritti anche in campo, l'attaccante bergamasca ha cominciato a giocare con i maschi nella squadra del suo paese: "Sessismo? Sono finiti i tempi dell'"andate a cucinare'"

Letizia Cini
11 Gennaio 2022
Valentina Giacinti, effettuerà oggi le visite mediche e presto sarà ufficialmente una nuova calciatrice della Fiorentina

Valentina Giacinti, effettuerà le visite mediche e presto sarà ufficialmente una nuova calciatrice della Fiorentina

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“Sono abituata a leggere i commenti sui social quando mettiamo le notizie sulle nostre partite. Non vedo più frasi tipo ‘andate a casa’ o ‘andate a cucinare’. C’è vicinanza con noi, con quello che facciamo“. Ci ha sempre voluto scherzare su la calciatrice Valentina Giacinti, parlando delle difficoltà dell’essere donna nel mondo del pallone. “Certo, i leoni da tastiera ci sono sempre, ma quelli mirano a distruggere le vite degli altri perché forse non hanno molto da fare. Meglio non occuparsene”, sottolinea.

L’arrivo a Firenze

Valentina Giacinti, effettuerà le visite mediche e presto sarà ufficialmente una nuova calciatrice della Fiorentina

Secondo quanto appreso da L Football, Valentina Giacinti, effettuerà oggi le visite mediche e presto sarà ufficialmente una nuova calciatrice della Fiorentina. La notizia era nell’aria, ma la trattativa tra il Milan e la Viola è ora in dirittura d’arrivo, accordo trovato, manca solo la firma da parte della giocatrice, tanto che l’ufficialità potrebbe arrivare molto presto, in serata oppure domani. Tolta la maglia rossonera, Valentina Giacinti arriva a Firenze a titolo temporaneo, con la formula del prestito fino al 30 giugno 2022. In rotta con il tecnico, la giocatrice ha vissuto un momento poco felice al Milan nell’ultimo periodo, pur avendo firmato l’estate scorsa il prolungamento del contratto con la società, rifiutando alcune importanti offerte estere. Ma nella prima parte di questa stagione qualcosa si è rotto all’interno dello spogliatoio del Milan.

Impegnata

Valentina Giacinti durante una seduta di allenamento con le compagne di squadra

Lei però è una leonessa, da sempre impegnata per la parità dei diritti, anche in campo: “Allenarsi con i ragazzi annulla tutti i danni che si possono subire le parole dell’attaccante bergamasca. Anche quando facciamo cose speciali, cose più tecniche o facciamo punti sono rimasti sorpresi, ma dopo cinque minuti eravamo tutti uguali, non giocavamo ragazzi contro ragazze. Né stava cercando di vedere se fosse un maschio o una femmina. Tiravamo i rigori e non pensavamo a chi li tirava, eravamo alla pari“.

Impossible is nothing

Entrata a pieno titolo nella storia del calcio femminile, Valentina Giacinti, 27 anni, è legatissima al fratello Davide con cui ha condiviso i primi sogni, tifosa dell’Atalanta, diplomata grafica, capitana del Milan Women, più di 250 gol in carriera – tutti dedicati all’amatissimo nonno scomparso qualche tempo fa – e un tatuaggio sul polso che dice tutto di lei: Impossible is nothing. Solare, sempre sorridente, all’apparenza timida ma molto determinata, Giacinti è tra le migliori giocatrici del campionato, punto fermo della Nazionale guidata dal C.T. Milena Bertolini. Come molte ragazze della sua età ha cominciato a giocare con i maschi con la squadra del suo paese, l’AC Valcavallina di Entranico. È una predestinata, ha raccontato più volte che da piccola staccava la testa alle bambole e palleggiava.

La carriera

Valentina Giacinti: “Il calcio è una cosa da ragazze“
Valentina Giacinti: “Il calcio è una cosa da ragazze“

Non è stato facile affermarsi in una squadra di soli maschi, anche perché fin da bimba Valentina si sentiva dire che “il calcio non è una cosa da ragazze“. Ma lei a questo non ci ha mai creduto. A sedici anni arriva l’esordio in Serie A femminile, con la maglia dell’Atalanta; ma l’affermazione arriva con il Napoli. A 19 anni Valentina prende una decisione che le cambia la vita e va a giocare negli Stati Uniti, a Seattle. Torna in Italia dopo un anno, gioca quattro stagioni con il Mozzanica, una a Brescia e infine – dal 2018 – veste la maglia del Milan, con cui in poco tempo ha raggiusto il traguardo dei 50 gol. La popolarità di Giacinti è cresciuta molto dopo l’onda di entusiasmo innescata dai Mondiali in Francia del 2019, con le azzurre che – diventate popolari – si sono fatte carico della responsabilità della crescita di tutto il movimento femminile.

Il saluto social

Molto attiva anche sui social – il suo profilo Instagram vanta 228.000 follower – Valentina ha un cane labrador di nome Sid (come il bradipo dell’Era Glaciale) e ama suonare la chitarra. Su Instagram ha dedicato un saluto ai rossoneri: “Il significato che questi colori hanno per me non sbiadirà mai. Sei casa mia e dirti “arrivederci” Milan è una delle decisioni più difficili che mai mi sarai immaginata di dover prendere. Voglio dirvi però che i messaggi d’amore che sto ricevendo da tutti voi sono la mia vittoria più bella. A voi, milanisti e non solo, voglio dirvi GRAZIE. È straordinario il vostro affetto e quello che avete lasciato in me. A presto, con amore e gratitudine. Vale”.
Benvenuta a Firenze, dove “il calcio è una cosa da ragazze“.

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Instagram

  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
“Sono abituata a leggere i commenti sui social quando mettiamo le notizie sulle nostre partite. Non vedo più frasi tipo ‘andate a casa’ o ‘andate a cucinare’. C’è vicinanza con noi, con quello che facciamo“. Ci ha sempre voluto scherzare su la calciatrice Valentina Giacinti, parlando delle difficoltà dell’essere donna nel mondo del pallone. “Certo, i leoni da tastiera ci sono sempre, ma quelli mirano a distruggere le vite degli altri perché forse non hanno molto da fare. Meglio non occuparsene”, sottolinea.

L'arrivo a Firenze

Valentina Giacinti, effettuerà le visite mediche e presto sarà ufficialmente una nuova calciatrice della Fiorentina
Secondo quanto appreso da L Football, Valentina Giacinti, effettuerà oggi le visite mediche e presto sarà ufficialmente una nuova calciatrice della Fiorentina. La notizia era nell’aria, ma la trattativa tra il Milan e la Viola è ora in dirittura d’arrivo, accordo trovato, manca solo la firma da parte della giocatrice, tanto che l’ufficialità potrebbe arrivare molto presto, in serata oppure domani. Tolta la maglia rossonera, Valentina Giacinti arriva a Firenze a titolo temporaneo, con la formula del prestito fino al 30 giugno 2022. In rotta con il tecnico, la giocatrice ha vissuto un momento poco felice al Milan nell’ultimo periodo, pur avendo firmato l’estate scorsa il prolungamento del contratto con la società, rifiutando alcune importanti offerte estere. Ma nella prima parte di questa stagione qualcosa si è rotto all’interno dello spogliatoio del Milan.

Impegnata

Valentina Giacinti durante una seduta di allenamento con le compagne di squadra
Lei però è una leonessa, da sempre impegnata per la parità dei diritti, anche in campo: “Allenarsi con i ragazzi annulla tutti i danni che si possono subire le parole dell’attaccante bergamasca. Anche quando facciamo cose speciali, cose più tecniche o facciamo punti sono rimasti sorpresi, ma dopo cinque minuti eravamo tutti uguali, non giocavamo ragazzi contro ragazze. Né stava cercando di vedere se fosse un maschio o una femmina. Tiravamo i rigori e non pensavamo a chi li tirava, eravamo alla pari".

Impossible is nothing

Entrata a pieno titolo nella storia del calcio femminile, Valentina Giacinti, 27 anni, è legatissima al fratello Davide con cui ha condiviso i primi sogni, tifosa dell’Atalanta, diplomata grafica, capitana del Milan Women, più di 250 gol in carriera - tutti dedicati all’amatissimo nonno scomparso qualche tempo fa - e un tatuaggio sul polso che dice tutto di lei: Impossible is nothing. Solare, sempre sorridente, all’apparenza timida ma molto determinata, Giacinti è tra le migliori giocatrici del campionato, punto fermo della Nazionale guidata dal C.T. Milena Bertolini. Come molte ragazze della sua età ha cominciato a giocare con i maschi con la squadra del suo paese, l’AC Valcavallina di Entranico. È una predestinata, ha raccontato più volte che da piccola staccava la testa alle bambole e palleggiava.

La carriera

Valentina Giacinti: “Il calcio è una cosa da ragazze“
Valentina Giacinti: “Il calcio è una cosa da ragazze“
Non è stato facile affermarsi in una squadra di soli maschi, anche perché fin da bimba Valentina si sentiva dire che “il calcio non è una cosa da ragazze“. Ma lei a questo non ci ha mai creduto. A sedici anni arriva l’esordio in Serie A femminile, con la maglia dell’Atalanta; ma l’affermazione arriva con il Napoli. A 19 anni Valentina prende una decisione che le cambia la vita e va a giocare negli Stati Uniti, a Seattle. Torna in Italia dopo un anno, gioca quattro stagioni con il Mozzanica, una a Brescia e infine - dal 2018 - veste la maglia del Milan, con cui in poco tempo ha raggiusto il traguardo dei 50 gol. La popolarità di Giacinti è cresciuta molto dopo l’onda di entusiasmo innescata dai Mondiali in Francia del 2019, con le azzurre che - diventate popolari - si sono fatte carico della responsabilità della crescita di tutto il movimento femminile.

Il saluto social

Molto attiva anche sui social - il suo profilo Instagram vanta 228.000 follower - Valentina ha un cane labrador di nome Sid (come il bradipo dell’Era Glaciale) e ama suonare la chitarra. Su Instagram ha dedicato un saluto ai rossoneri: “Il significato che questi colori hanno per me non sbiadirà mai. Sei casa mia e dirti “arrivederci” Milan è una delle decisioni più difficili che mai mi sarai immaginata di dover prendere. Voglio dirvi però che i messaggi d’amore che sto ricevendo da tutti voi sono la mia vittoria più bella. A voi, milanisti e non solo, voglio dirvi GRAZIE. È straordinario il vostro affetto e quello che avete lasciato in me. A presto, con amore e gratitudine. Vale”. Benvenuta a Firenze, dove “il calcio è una cosa da ragazze“.
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