Addio a Monica Vitti, la donna che seppe tener testa ai "grandi maschi" della commedia italiana

di MARIANNA GRAZI
2 febbraio 2022

Monica Vitti

Di lei si dice che era "l'attrice che visse due volte". Una delle ragioni fu sicuramente l'episodio che la riguardò quando tanti anni fa, su Le Monde, ebbe il privilegio di leggere il proprio necrologio. Una gaffe clamorosa del quotidiano francese che però la Vitti lesse con la sua impareggiabile ironia. Un'altra è stata invece la sua duttilità, una vena artistica immensa, che l'ha portata a calcare le scene del teatro come quelle del cinema, dal cabaret alla televisione, dalla tragedia al dramma e poi alla commedia. Sempre con grande successo. Infine, la terza ragione, fu la lenta e silenziosa discesa nel buio della malattia, il ritiro a vita privata ma mai l'oblio per quella che è stata una vera e propria icona del cinema italiano.

Monica Vitti si era ritirata vent'anni fa a causa di una malattia simile all'Alzheimer

La malattia e il ritiro

All'alba del nuovo secolo, quel fuoco ardente dentro di lei, quello spirito dialettico e umoristico, quella voglia di comunicare, si spengono. Un vulcano che, quasi inavvertitamente, diventa silente. Una malattia le porta via la parola, come fosse una tremenda pena del contrappasso. Una sorta di Alzheimer di cui soffre anche psicologicamente, che le secca quella vena dialogica, lo charme comunicativo che per decenni l'aveva contraddistinta. Solo la dedizione del marito Roberto Russo la protegge dalla curiosità morbosa dei paparazzi, che per anni si chiedono: "Dov'è finita Monica Vitti?". Le mostre, le celebrazioni, gli omaggi si inseguono anche nei vent'anni del suo silenzio, indimenticata e indimenticabile. Ora, immortale, non potrà che essere ricordata con quel suo sorriso affascinante e la sua incredibile e inestinguibile vitalità.