Alain Delon, un tutore deciderà per lui. I figli continuano a litigare

Il giudice del tribunale di Montargis (Loira) ha deciso di porre l'attore 88enne sotto tutela giudiziaria dopo la relazione del medico che ha eseguito un accertamento qualche settimana fa

di CAMILLA PRATO -
30 gennaio 2024
Alain Delon posto sotto tutela giudiziaria

Alain Delon posto sotto tutela giudiziaria

Una misura ipotizzata, una decisione che aleggiava nell'aria, dopo le dichiarazioni rimbalzate sui media di tutto il mondo nei giorni scorsi, in cui si faceva riferimento alle drammatiche frasi dette al medico lo scorso luglio, in cu l'attore ammetteva di voler morire, che la sua vita "è finita". Ora Alain Delon, 88 anni, è stato posto sotto tutela giudiziaria dalla magistratura francese, secondo quanto reso noto dalla tv BFM. Per l'anziano attore si tratta di una misura provvisoria, meno pesante della tutela vera e propria. In base a quanto deciso dal giudice, infatti, Delon potrà continuare a compiere molti atti, ma non i più importanti, come la vendita di un bene immobile, ad esempio, che dovrà essere affidata invece a un terzo.

La decisione: amministratore di sostegno per Alain Delon

Secondo l'emittente televisiva che per prima avrebbe dato la notizia il giudice dei contenziosi della protezione ha anche nominato il "mandatario", cioè la terza persona incaricata degli atti che Delon non potrà più portare a termine da solo. Le Figaro approfondisce poi lo scoop, spiegando che è stato il tribunale di Montargis (Loira) a nominare un amministratore di sostegno per il divo, ormai 88enne, le cui condizioni psico-fisiche si sono deteriorate.
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Le condizioni di salute dell'attore francese si stanno progressivamente deteriorando

Il quotidiano chiarisce che il provvedimento di giustizia fa seguito all'accertamento medico eseguito da un professionista autorizzato lo scorso 13 gennaio. La decisione del tribunale con sede nel Loiret - dove Delon risiede, nella sua storica proprietà di Douchy - è stata varata il 25 gennaio e trasmessa ai tre figli dell'attore, Anthony, Alain-Fabien e Anouchka. Quest'ultima si è "rallegrata" della decisione dei giudici, secondo quanto reso noto dall'avvocato Frank Berton. Il 4 gennaio, il pubblico ministero di Montargis, Jean-Ce'dric Gaux, aveva indicato in una lettera privata distribuita da Anthony Delon che, secondo una precedente perizia, le capacità di discernimento dell'attore sarebbero totalmente abolite, precisando quindi che sta valutando "l'apertura di un procedimento per metterlo sotto tutela giurisdizionale". Pochi giorni dopo, l'avvocato di Delon, Christophe Ayela, prima del ritiro del suo mandato, ha inviato una denuncia al pubblico ministero sul "suo stato di messa in pericolo", in base alle conclusioni allarmistiche del medico svizzero. A preoccupare il dottore che segue l'88enne nello Stato elvetico è la sospensione delle cure voluta dai suoi due figli maschi, nonostante l'opposizione della sorella. Per varie patologie l'attore prende 17 farmaci al giorno e nel corso di una testimonianza rilasciata alla polizia la scorsa estate aveva dichiarato: "Voglio morire, la vita è finita".

Che cos'è la tutela giudiziaria

Concretamente parlare di tutela giudiziaria significa che Alain Delon verrà seguito da un rappresentante legale nominato dal giudice, in particolare per quanto riguarda le scelte mediche relative al suo trattamento sanitario (ad esempio per quanto riguarda il cancro che lo affligge) e ai medici che ne assicurano il follow-up.
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Cos'è la tutela giudiziaria (provvisoria) decisa dal giudica per Alain Delon

In generale poi l'amministratore di sostegno ha il delicato  compito di "riscuotere i redditi per conto della persona messa sotto sua tutela, di destinarli alle sue spese, di gestire i suoi conti correnti bancari, di smistare la sua posta, anche elettronica", ma anche di "evitare atti di appropriazione indebita, come firma di assegni, gestione corrente dei conti bancari e altri documenti", come spiegato a Le Figaro da Vale'ry Montourcy, avvocato specializzato nei diritti degli adulti vulnerabili. Questo provvedimento viene adottato in via provvisoria, prima che il giudice si pronunci nel merito sull'istituzione della tutela o della curatela. La presa di posizione della magistratura francese fa seguito a diverse denunce per "messa in pericolo" dell'iconico attore de "Il Gattopardo", il cui stato di salute sempre più grave - sia per le conseguenze di un ictus risalente al 2019 che di un linfoma diagnostico successivamente, reso noto pochi giorni fa - è oggetto di una violenta faida familiare.

Rischio suicidio. Rollin denuncia: "Tentativo di omicidio"

Dal 2019, infatti, "Faccia d'angelo" (nome di un suo iconico personaggio cinematografico) è sempre più debole fisicamente anche in seguito al tumore a lenta evoluzione che il maggiore dei tre eredi ha rivelato qualche giorno fa. In un rapporto inviato al tribunale, il medico avrebbe anche dichiarato che l'interprete dei capolavori di Luchino Visconti era "in uno stato di esaurimento fisico e psicologico con un forte rischio di suicidio". Due settimane fa Le Figaro aveva rivelato inoltre che Hiromi Rollin, indicata come badante o dama di compagnia o anche compagna dell'attore, ha denunciato i figli di Delon per tentato omicidio nei confronti del padre. Rollin ha inviato una lettera alla procura di Montargis, che sta indagando sulle condizioni di salute del divo, nella quale chiede di "svolgere indagini urgenti" su fatti che sembrano somigliano a un "tentativo di omicidio premeditato".
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Alain Delon con il figlio Anthony in una foto di qualche anno fa

Accuse a cui ha subito replicato il 59enne, sostenendo che il papà non starebbe pensando di farla finita ("sono solo storie che leggiamo sui giornali") mentre per le dichiarazioni arrivate dalla Rollin afferma: "Sono costretto a denunciare Hiromi. Ha detto delle cose molto pesanti". Protagonista di una lunga intervista con Silvia Toffanin a Verissimo qualche giorno fa, l'uomo ha ripercorso i vari campi di scontro, in famiglia e fuori, legati al padre.

Anthony Delon: "Papà non vuole morire, solo un po' stanco"

"È un casino..." commenta Anthony Delon anche in italiano. Se al conflitto con la sorella Anouchka "sono stato costretto per rispettare la volontà di mio padre", lo stesso non vale per le ultime notizie di cronaca, che descrivono l'anziano come stanco della vita, tanto da volerla fare finita (magari ricorrendo all'eutanasia in Svizzera): "Sono solo storie che leggiamo sui giornali - sottolinea l'uomo -. Poi certo, è vero che in Francia purtroppo è uscita un'intervista con un medico che gli ha parlato e a cui ha detto che era stanco di vivere, ma tutti noi possiamo attraversare uno di quei momenti nella nostra vita e soprattutto in vecchiaia". Rispetto allo stato attuale di salute di Alain Delon, che sta affrontando un linfoma, Anthony dice che "è un po' stanco. Lo vedo due o tre volte a settimana, quando vado da lui in campagna e riusciamo un po' a parlare". Per quanto riguarda lo scontro con la sorella Anouchka, "è un conflitto famigliare, triste di per sé" che è nato perché "volevo rispettare la volontà di mio padre di restare a Douchy, dove ha deciso di morire e ha costruito la sua cappella, dove vuole essere sotterrato. Invece mia sorella vuole portarlo in Svizzera".
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Uno scatto del passato di Alain Delon e la figlia Anouchka

Toffanin mostra quindi alcuni estratti dell'intervista della secondogenita a Tf1, nella quale la giovane spiega che dopo aver saputo delle dichiarazioni del fratello a Paris Match era tanto sconfortata da aver avuto anche il pensiero del suicidio, scegliendo poi invece di denunciarlo per aver interrotto un trattamento - definito vitale - seguito dal padre: "Sono solo parole, non mi ha denunciato", spiega Anthony. È vero 2che ho interrotto il trattamento di papà ma non era vitale, era palliativo. E la settimana scorsa un medico si è espresso sul fatto che mio padre, io, mio fratello e mia sorella fossimo d'accordo nell'interromperlo. Abbiamo fatto un incontro con i medici dove le cose sono state messe in chiaro, eravamo tutti d'accordo. Lei mente" conclude.