Piemonte, un milione di euro alle associazioni Pro Vita. Di nuovo

Per il terzo anno di fila il consiglio regionale approva lo stanziamento dei fondi, che rientra nella linea di una legge approvata nel 2022 e nel cosiddetto “Fondo vita nascente” dell'assessore Marrone

di GIULIA DE IESO
16 gennaio 2025
In Piemonte finanziate per il terzo anno di fila le associazioni anti-abortiste

In Piemonte finanziate per il terzo anno di fila le associazioni anti-abortiste

Ancora una volta, in una regione italiana, viene aggiunto un ostacolo all’esercizio del libero diritto all'aborto. In Piemonte, per il terzo anno consecutivo, è stato approvato lo stanziamento di un milione di euro destinato alle associazioni di promozione al “sostegno alla maternità”. In tre anni, sono stati erogati un totale di oltre tre milioni e mezzo di euro di fondi pubblici (siamo sicuri che questi soldi non potessero essere investiti in altro modo?). 

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Il "Fondo vita nascente" dell'assessore Marrone

Questi finanziamenti ingenti fanno parte in realtà del cosiddetto “Fondo vita nascente” regionale, promosso dall'assessore alle politiche sociali Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia). L'obiettivo? Finanziare progetti che permettano di eliminare le cause che “potrebbero spingere le donne a ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza". Il tutto è pienamente in linea con la legge regionale approvata nel 2022 che autorizzava le attività dei gruppi pro-vita nei consultori. A distanza di anni dunque, in Piemonte si sta portando avanti una vera e propria crociata contro la libera scelta delle donne sul proprio corpo e sul diritto ad abortire. 

Ognuna delle associazioni coinvolte in questo tipo di progetti riceve circa 38mila euro: un finanziamento che si potrebbe definire "coi fiocchi" ai centri d'aiuto alla vita. Non è la prima volta che l'assessore Marrone torna alla ribalta delle cronache nazionali per le sue iniziative: a lui appartenne anche l'apertura della “Stanza per l'ascolto”, ufficialmente inaugurata lo scorso 9 settembre all'ospedale Sant'Anna di Torino, che dovrebbe fornire assistenza materiale e un sostegno economico una tantum alle donne e alle famiglie che scelgono di non interrompere la gravidanza. E fu sempre Marrone, nel 2020, ad opporsi all’aggiornamento delle linee guida ministeriali che consentivano di distribuire la pillola abortiva nei consultori.

Quando arriverà il momento in cui saranno le donne ad avere l'ultima parola sul loro corpo? Non è dato saperlo, forse. Nel frattempo, in Piemonte abortire sta diventando un diritto sempre meno accessibile.