Chissà cosa cercava Amanda Knox fra le strade del capoluogo Umbro. Già, perché è tornata a Perugia, con consorte al seguito e prole.
La visita - insieme al marito Chris e alla figlia Eureka di un anno - risale alla metà di giugno ma solo ora è trapelata la notizia. La 35enne di Seattle, a lungo
accusata di essere coinvolta nell’omicidio di Meredith Kercher prima di essere definitivamente assolta, ha incontrato lo storico difensore,
Luciano Ghirga, insieme all’altro legale,
Carlo Dalla Vedova, e il cappellano del carcere femminile di Perugia,
don Saulo Scarabattoli. Amanda, secondo il tabloid inglese Mirror, sarebbe stata poi a Gubbio, dove ha rincontrato Raffaele Sollecito. Anche Sollecito, arrestato con lei nel 2007, è stato riconosciuto definitivamente innocente. L’omicidio di
Meredith Kercher avvenne 15 anni fa, il primo novembre 2007, nell’abitazione di via della Pergola che le due ragazze condividevano. Per il delitto è stato condannato e ha scontato 13 anni di carcere
Rudy Guede, ora in libertà.
L'incontro con Sollecito
Amanda Knox (oggi 35 anni) e Raffaele Sollecito ai tempi del processo
Con Sollecito avrebbero fatto la gita a Gubbio che avevano programmato ai tempi dell’università e che non poterono fare perché vennero arrestati. “Ho provato emozioni contrastanti“. Così Raffaele Sollecito descrive l’incontro con Amanda Knox a Gubbio. “L’iniziativa è stata sua, ma l’idea di entrambi“ dice ancora Sollecito in merito all’incontro che risale a giugno.
“Ho provato emozioni contrastanti - ribadisce -, sicuramente piacere di stare in buona compagnia. Ma anche
tristezza per la tragedia che abbiamo subito“. Amanda e Raffaele vennero arrestati perché ritenuti coinvolti nell’omicidio di Meredith Kercher, compiuto a Perugia, tra il primo e due novembre del 2007, e poi definitivamente assolti.
Amanda Knox con la figlia Eureka Muse (foto tratta dal profilo Instagram)
Sarebbe
il primo viaggio in Italia degli ex fidanzati, quasi dieci anni dopo l'ultimo incontro tra i due negli Stati Uniti. "Felice e spensierata - scrive il tabloid britannico - l'ex coppia ha visitato Gubbio dove avevano in programma di andare il 2 novembre 2007, il giorno in cui la studentessa universitaria di Leeds Meredith Kercher, 21 anni, fu trovata nella sua camera da letto con la gola tagliata e segni di
violenza sessuale". Quattro giorni dopo, Sollecito e Knox furono arrestati. "È stato così bello - ha raccontato Sollecito secondo quanto riferisce il Mirror - avevamo programmato di andare lì il giorno in cui è stato trovato il corpo di Meredith. Avevamo programmato quel viaggio perché ovviamente non sapevamo cosa le fosse successo e quel giorno non avevamo impegni.
È stato dolce-amaro tornarci perché dovevamo andare lì in circostanze così diverse, ma è stato bello per noi poter parlare di altro" rispetto al processo per la morte di Meredith.
Cosa accadde il primo novembre del 2007
Amanda Knox (oggi 35 anni) ai tempi del processo
Amanda Knox, allora ventenne, e Sollecito, allora 23enne, vennero
inizialmente accusati e condannati per l’omicidio della studentessa universitaria inglese in un appartamento di Perugia. Quattro giorni dopo il delitto i due furono arrestati assieme a un barista di Perugia, poi scagionato, e hanno scontato quattro anni di carcere.
Condannati in primo grado a 26 e 25 anni, nel 2011, in appello, erano stati assolti e il 25 marzo 2013 la Cassazione aveva annullato le assoluzioni rinviando il processo al tribunale di Firenze. La condanna dell’appello bis, 28 anni e 6 mesi per Knox e 25 anni per Sollecito, è scattata il 30 gennaio 2014. Fino alla decisione finale della Cassazione che nel 2015, li ha assolti in via definitiva. Alla fine l’unico condannato, processato, con rito abbreviato per il delitto Kercher è stato
Rudy Guede.
Il delitto di Meredith Kercher, studentessa Erasmus a Perugia, è ancora un mistero irrisolto, o risolto solo parzialmente
Chi ha ucciso Meredith Kercher?
Saranno trascorsi esattamente 15 anni dopo domani, martedì 1° novembre, dal
delitto che ha stravolto Perugia e che ha distrutto la vita di una famiglia. Quindici anni fa iniziava l’incubo di due ventenni che ne trascorsero quattro in carcere, prima di essere assolti dall’accusa di aver ucciso una loro coetanea. Il delitto di Meredith Kercher è ancora un mistero irrisolto, o risolto solo parzialmente, a seconda dei punti di vista. La verità giudiziaria dice che per quell’omicidio, nel casolare appena fuori le mura di Perugia, in via della Pergola, la sera dell’1 novembre 2007, c’è un colpevole, Rudy Guede, oggi libero dopo aver scontato 13 anni di detenzione.
Amanda Knox è tornata a Perugia a metà di giugno dove ha incontrato il suo difensore storico, l’avvocato Luciano Ghirga, insieme all’altro legale Carlo Dalla Vedova e all’ex cappellano della sezione femminile del carcere don Saulo Scarabattoli
E ci sono due imputati che la Cassazione ha definitivamente riconosciuto innocenti dopo un’alternanza di condanne, assoluzioni e nuovi processi, come sempre si sono proclamati:
Amanda Knox e
Raffaele Sollecito. All’epoca si frequentavano da qualche giorno, la sera del delitto erano insieme. Adesso, Amanda, a 35 anni, è sposata, con
Chris Robinson, e madre di Eureka Muse che ha un anno. "Sono infinitamente grata di essere viva e di esser stata scagionata – racconta in un’intervista al settimanale “Oggi“ – ma niente potrà restituirmi i quattro anni trascorsi senza motivo in carcere, e niente potrà cancellare il trauma che è stato inflitto alla mia famiglia, ai miei amici e a me. Soffro ancora lo stigma di un’accusa falsa: resterò per sempre la 'ragazza che è stata accusata di omicidio'“. Amanda e Chris, nella loro attività a favore della prevenzione degli errori giudiziari e per aiutare chi ne è vittima, producono un podcast, Labyrinths. Inevitabile un riferimento a
Rudy Guede, ora libero, dopo la condanna con rito abbreviato. "Penso che, dopo 13 anni in galera, è probabile che Guede non sia più un pericolo per la società – racconta ancora Amanda Knox –. Ma penso anche che il carcere non l’abbia rieducato. Una persona che continua ad accusare degli innocenti del delitto che lui stesso ha commesso, e che si rifiuta di concedere la verità a una famiglia devastata dal dolore". La famiglia di Meredith che si preparava a riabbracciare la ragazza, studentessa Erasmus a Perugia, pronta a tornare a casa con una valigia piena di cioccolato per la madre e piena di ricordi dell’esperienza italiana che aveva appena iniziato. Poi la drammatica notizia che Meredith non sarebbe più tornata perché era stata uccisa nella sua stanza da studentessa, nella città che aveva scelto per inseguire i suoi sogni. "Soffro ancora lo stigma di un’accusa falsa" Amanda Knox, quindi anni dopo il delitto di Perugia che costò la vita a Meredith Kercher: la sua morte resta un mistero irrisolto, o risolto solo parzialmente.