Il benessere sessuale in Italia: tra desiderio e realtà

LELO presenta i risultati della ricerca condotta in collaborazione con AstraRicerche

di MAURIZIO COSTANZO
11 giugno 2024
Lelo

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“Sapere è potere” diceva il filosofo Francis Bacon, intendendo che solo attraverso la conoscenza siamo in grado di affrontare la vita, riducendo il rischio di soccombere davanti alla sua complessità. Seguendo questo spirito, LELO, brand leader nel mercato dei sex toys, supporta da sempre l’attività di diffusione della conoscenza del proprio benessere sessuale, che influisce in modo profondo sullo stato d’animo e sulla qualità di vita. Con l’obiettivo di comprendere il rapporto che gli italiani hanno con la sessualità e approfondire l’impatto che ha sul loro benessere, Lelo presenta i risultati della ricerca quantitativa “Il benessere sessuale in Italia, tra desiderio e realtà”, realizzata in collaborazione con l’Istituto AstraRicerche. 

Analizzando i principali dati emersi dalle interviste online, rivolte a un campione di 1.000 persone dai 18 ai 65 anni, emerge un interessante spaccato dell’Italia alle prese con i suoi bisogni e desideri sessuo-affettivi, più o meno soddisfatti. Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa SISP e consulente LELO, fornisce il suo contributo interpretativo sui dati più rilevanti e inaspettati: “In linea generale, è davvero stupefacente riscontrare come la popolazione intervistata sia molto consapevole dell’importanza di avere una soddisfacente vita sessuo-affettiva, così come della necessità e del peso - in senso positivo - di poter avere accesso ad un’educazione alla sessualità. Si rivela fondamentale favorire sempre più la diffusione di una cultura che sappia associare conoscenza-benessere-gioco-sessualità”.

I dati della ricerca

Dalla ricerca è emerso che solo il 18% delle persone intervistate ha una conoscenza adeguata dei diversi orientamenti sessuali, mentre il 49,3% dichiara di averne una conoscenza sommaria. Tra questi risultati, confortano i dati relativi alle giovani donne tra i 18 e i 24 anni, che dimostrano una padronanza maggiore del tema, con una media di 35% di conoscenza approfondita. Stando ai risultati della ricerca, gli italiani e le italiane si definiscono eterosessuali nell’89% dei casi, il 6% bisessuale, il 3% omosessuale, 1,3% asessuale e 1% pansessuale e polisessuale. Le giovani donne dai 18 ai 24 anni hanno dimostrato una varietà maggiore di risposte, con una percentuale di eterosessualità sotto la media delle persone intervistate (76%), che – forse non casualmente – si accorda con la percentuale di maggiore conoscenza delle tematiche relative all’orientamento sessuale. Si sfata anche uno dei luoghi comuni più diffusi secondo cui la percentuale di donne bisessuali sarebbe maggiore di quella degli uomini bisessuali, perché c’è invece un 1% di differenza in favore degli uomini: 6% vs 7%. Il 79% delle persone intervistate ha dichiarato di non aver mai esplorato il proprio orientamento sessuale; quasi un quarto di queste perché “non sanno come fare”. Ancora una conferma di come “sapere è potere”.

La maggior parte degli Italiani associa alla sessualità concetti legati alla sfera emozionale: intimità e complicità, piacere, desiderio, sentimento. La sfera sessuale è importante per più dell’80% degli intervistati, con una ricaduta diretta sulla loro serenità e felicità, che rappresentano i sentimenti più espressi dagli italiani (rispettivamente per il 44,4% e 36,7%). In particolare, gli uomini ritengono la sessualità più rilevante con il passare degli anni, mentre per le donne si osserva un calo dopo i 45 anni d’età.

Emerge chiara la voglia di sperimentare e fare nuove scoperte in ambito sessuale: il dato è positivo soprattutto tra gli uomini dai 18 al 44 anni e tra le giovani donne (18-24 anni). Sentirsi liberi di osare è importante soprattutto per le giovani donne, che rispetto ai loro coetanei esprimono una netta preferenza per l’insolito (57,6% delle prime Vs 34% dei secondi). “Da ormai diversi anni - conferma la dottoressa Cosmi - sia gli studi che la pratica clinica sottolineano come le giovani donne abbiano a cuore il proprio piacere e il proprio benessere sessuale. Le ragazze, oggi, sono più curiose di sperimentare e di capire, si confrontano tra loro non solo, come sempre è avvenuto, su temi legati al ciclo mestruale o alla contraccezione ma, soprattutto, sul proprio piacere e su ciò che è in grado di potenziare e stimolare questo piacere”.

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La salute sessuale: come stanno gli italiani?

Nonostante la positività di sentimenti provata nei confronti della propria vita sessuale, ben il 44,5% degli italiani dichiara di avere vissuto o di vivere tuttora delle problematiche relative alla sessualità, come problemi legati al desiderio 39%, problemi psicologici 31%, problemi nell’eccitazione 28%, dolore fisico 26%, fatica a raggiungere l’orgasmo 23%. Tuttavia, la maggioranza di coloro che hanno vissuto questi problemi (53,6%) non si è rivolta a nessun medico, mentre il 15,4% di chi ha contattato un medico dichiara di non aver risolto i propri problemi, con una componente importante di donne 18-24enni (33%). Ma, avverte Cosmi: “Il non affrontare o il non risolvere una disfunzione sessuale determina costi psicologici, emotivi e relazionali che aumentano con l’aumentare del tempo in cui la persona sperimenta la difficoltà”.

Il benessere sessuale tra pregiudizi e fantasie

L’81,5% degli italiani ha dichiarato di avere avvertito blocchi o limitazioni, imposti da sé stessi o da altre persone, rispetto a quanto avrebbero voluto fare o dire in ambito sessuale - più uomini (86% Vs. 77% delle donne), più 18-34enni con una media dell’87,3% - e in particolare parlare di sesso con le persone in modo esplicito resta un tabù per molti (29,4%). Gli altri tabù evidenziati dal campione sono legati alle fantasie sessuali e ai pensieri più trasgressivi (23,5%), alla masturbazione (22,8), all’uso di pornografia (20,1%), all’esplicitare il numero di partner sessuali avuti nella propria vita (14,6%).

L’educazione sessuale si conferma carente in Italia, eppure la maggioranza degli italiani ritiene che sia importante che i giovani siano adeguatamente informati. Colpisce in questo caso il divario maggiore di 30 punti percentuali tra il livello di importanza attribuito dalle giovani donne (74,2%) in confronto a quello attribuito dai giovani uomini (37,7%). In linea con la pratica clinica, come osserva la dottoressa Cosmi, le giovani donne si rivelano in generale più curiose e aperte sulla sessualità: “Le donne nel corso degli anni hanno saputo evolversi e far evolvere la propria idea di sessualità e di sensualità. A oggi, sembrano meno spaventate e più orientate alla comprensione di se stesse e del proprio corpo. Purtroppo, sono ancora duri a morire stereotipi secondo cui la sessualità femminile sarebbe meno istintiva e più orientata al romanticismo, rispetto a quella maschile maggiormente animata da aspetti istintuali e di “necessità” inderogabili (niente di più falso). Un aspetto questo che non di rado porta ancora le donne a pensare alle esigenze dell’uomo anziché alle proprie.”

Ben il 40% degli italiani dichiara di non avere mai ricevuto un’educazione sessuale, con una prevalenza nella fascia d’età 55-65enni. Il 23% dell’educazione sessuale proviene dalla scuola, un dato di poco superiore alla seconda fonte principale di informazione: i coetanei, per il 21,3%. Con il 37,7%, Internet è al primo posto tra le fonti principali di informazione sulle tematiche sessuali; a seguire i social media (25%) e le figure professionali (23%). “Purtroppo ancora oggi la maggior parte delle informazioni inerenti la sessualità viene fornita da canali che non sempre sono “adeguati”. In particolare, il ricorso alla pornografia o ad un’idea di sessualità prestazionale e orientata alla performance non fanno che aumentare tabù, pregiudizi e stereotipi nocivi per tutti” sottolinea Cosmi.

Lelo
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Sex toys: gli alleati del benessere

 

Le proiezioni per il futuro mostrano un’intenzione positiva verso l’acquisto e l’utilizzo dei sex toys. Circa la metà di chi conosce i sex toys dichiara di essere intenzionata a utilizzarli in futuro (il 49,4%): soprattutto uomini e donne tra i 18 e 44 anni, donne residenti nel centro Italia e nelle grandi città. Tra il 35% degli utilizzatori, la maggior parte sono uomini dai 25 ai 44 anni e in coppia (il 65,4% degli utilizzatori di sex toys lo fa in una relazione stabile). In generale, l’utilizzo è più diffuso nelle grandi città del Nord Ovest, tra laureati e tra le classi più elevate. In particolare, è interessante notare che gli uomini dimostrano di conoscere e di utilizzare i sex toys più delle donne (con percentuale di conoscenza 90,9% Vs. 85,5% e di utilizzo 40% Vs. 29,7%). A oggi, le informazioni che gli italiani ricercano sui sex toys sembrano ancora riguardare il loro funzionamento, il che rivela l’importanza di accompagnare il consumatore al corretto utilizzo. Sia per l’informazione sia per l’acquisto, a prevalere sono i canali online.

Perché i sex toys fanno bene

Chi non utilizza i sex toys invece, riporta motivazioni legate probabilmente alla carenza di educazione sessuale e di conoscenza del prodotto, mentre chi li utilizza testimonia diversi benefici per il proprio benessere sessuale, come il rendere il sesso più giocoso (37,2%) e più soddisfacente (35%), l’accendere la fantasia (34,8%), il rompere la monotonia (34,3%), fino anche alla migliore conoscenza di sé stessi (26,1%). “I sex toys - conclude Cosmi - oggi possono essere considerati un valido aiuto per situazioni di riabilitazione (post-traumatiche, post-partum, etc.), possono essere impiegati come supporto per il trattamento di una disfunzione sessuale, ma ancora di più possono rappresentare un modo giocoso, ludico e assolutamente sicuro per conoscere se stessi, esplorarsi e aiutare l’altro che ci accompagna nel meraviglioso viaggio alla scoperta della sessualità e della sensualità!”.