“Noi non siamo il nostro tumore”. Parte da questo slogan la campagna sui social dell’ex attrice e showgirl Carolina Marconi per cambiare le regole dell’adozione di un bambino, che (per ora) le è stata negata. L’anno scorso, racconta su Instagram, “mi è stato diagnosticato un tumore al seno. Ma ora sto bene, sono guarita, il mio sogno è adottare un bambino. Scopro che non posso. Non esiste, non è giusto!”. E chiede di firmare l’appello per “il diritto all’oblio dei pazienti oncologici”.
Ex pazienti oncologici, quali sono i requisiti per adottare un bambino
In realtà non esiste una regola scritta che nega agli ex pazienti oncologici di adottare un bambino. Funziona così: il primo step che una coppia deve affrontare è chiedere l’idoneità all’adozione al Tribunale dei minori della propria città. E fra i molti requisiti richiesti, c’è anche la certificazione dello stato di salute dei futuri genitori. Una condizione ritenuta necessaria per evitare al bambino, che già ha subito il trauma dell’abbandono, di subire nuovi dolori. “Per avere l’idoneità - spiega Luciano Trovato, presidente del Tribunale dei minori di Firenze - bisogna dimostrare di poter garantire quell’assistenza fisica e morale che accompagni il bambino all’età adulta. Chi chiede di adottare dovrebbe rendersene conto”. È tutto qui, ed è sempre pensato in funzione del bambino in attesa di una famiglia il più possibile adatta a curare le sue ferite. Un anno dalla malattia è un tempo ritenuto troppo breve per dare queste garanzie. Bisogna aspettare. E riprovare. Ricordando a questa futura mamma che parlare dell’adozione di un bambino come un risarcimento alle proprie sofferenze, è la via quasi certa per non ottenere l’idoneità.Visualizza questo post su Instagram