Discriminata dal concorso perché ha avuto un tumore, "rivedere le norme"

Una giovane donna, Lucia Palermo, chiede di rivedere la legge sull'oblio oncologico: "Dieci anni dalla fine della malattia sono troppi"

di BARBARA BERTI -
24 agosto 2023
Lucia Palermo: "Discriminata al concorso perché ho avuto un tumore"

Lucia Palermo: "Discriminata al concorso perché ho avuto un tumore"

"Discriminata" dal concorso perché ha avuto un tumore: diventa virale la petizione di una giovane donna per chiedere di rivedere le norme sull’oblio oncologico. Ha raccolto quasi 27mila firme una petizione lanciata su Change.org da Lucia Palermo, una giovane donna originaria di Caserta, per chiedere di rivedere le norme che le hanno impedito di partecipare a un concorso pubblico poiché ha avuto un tumore. “In un certo qual senso le norme equiparano chi ha avuto un tumore a un pregiudicato, e questo non è giusto” racconta la ragazza nel video-appello della petizione rivolta al governo e al Parlamento. Quindi racconta la sua storia. “Ho avuto un cancro al seno nel 2021. Operata d’urgenza, sono poi stata sottoposta a chemioterapia e radioterapia noadiuvante (cioè per pura prevenzione). Oggi seguo la terapia ormonale e sto bene”. Palermo ha partecipato al concorso pubblico per psicologo nella Guardia di Finanza. “Dopo anni di studio, master e impegno speso per coronare questo sogno, sono stata giudicata non idonea perché ho avuto un tumore in attuale stato di follow up” racconta.
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Esclusa dal concorso pubblico perché ha avuto il cancro (Ansa)

Tanti anni di impegno infranti perché ha avuto la malattia. “I concorsi pubblici hanno un limite di età, quindi non potrò più partecipare” dice la ragazza. Però, con questa petizione Palermo spera di riuscire a cambiare le regole affinché non ci siano più casi come il suo. “L'attuale proposta di legge sull'oblio oncologico purtroppo non risolverebbe nulla in questi casi, perché prevede che siano passati 10 anni dalla fine della malattia” ricorda. Quindi lancia la sua richiesta: “Cambiare la normativa e impedire a queste ingiustizie di ripetersi per tutte le persone come me”.
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Lucia Palermo ha partecipato al concorso pubblico per psicologo nella Guardia di Finanza: “Sono stata giudicata non idonea perché ho avuto un tumore in attuale stato di follow up”

"Guarita dal cancro ma discriminata"

“Il decreto in questione, a cui il bando fa riferimento, equipara chi sopravvive al cancro alla mammella a chi è ancora malato. Ritenendo quindi il post-cancro incompatibile con la vita militare” ricorda la donna. “Ma se ho superato tutte le prove mediche, psicoattitudinali e fisiche, e se ci sono diversi oncologi che hanno scritto nero su bianco quanto io sia pienamente in salute e in grado di svolgere qualsiasi attività senza alcun problema, questa è una pura discriminazione burocratica” sostiene ancora. “Penso sia necessario modificare questo decreto, visto che oggi chi sopravvive al cancro ha un'aspettativa di vita pari a chi non ha mai avuto un tumore. Penso serva a tutte le donne che in futuro avranno il mio stesso problema e il mio stesso sogno” aggiunge Palermo. Secondo la donna “finché le leggi continueranno a rendere un inferno la vita di chi ha lottato contro un cancro, allora esserci salvati sarà servito a ben poco”. “Io so che ormai il mio sogno si è infranto a causa di una malattia che non ho scelto di avere, ma che tuttavia ho affrontato e superato” dice l’ex paziente oncologica. “Se sono qui oggi - si legge nella petizione - è perché vorrei cambiare il futuro di una successiva Lucia che avrà il mio stesso sogno e purtroppo la mia stessa malattia". "Non vorrei che vivesse anche lei sulla sua pelle questa discriminazione come l'ho vissuta io” conclude Palermo.

Oblio oncologico, il testo passato alla Camera

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La Camera il 3 agosto scorso ha approvato il diritto all'oblio oncologico

Nella giornata del 3 agosto scorso la Camera ha approvato all’unanimità le nuove norme per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche. Il testo introduce un “diritto all’oblio” per assicurare che alla guarigione clinica corrisponda la guarigione ‘sociale’. Le persone guarite da un tumore avranno diritto a non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica in una serie di ambiti. Questi capi spaziano dall’accesso a un mutuo o a un finanziamento, a polizze assicurative, fino a un percorso di adozione di un figlio o di affidamento di un minore, passando per concorsi e lavoro. Ma l’oblio scatta se sono passati 10 anni dalla fine della malattia, senza recidiva (periodo ridotto a 5 anni se la patologia è insorta prima del compimento del 21esimo anno di età). Secondo molti ex malati, questo arco temporale è uno scoglio non indifferente che continua a pregiudicare la vita di chi è guarito.