Marjane Satrapi rifiuta la Legion d'Onore per “l’ipocrisia” della Francia con l’Iran

L’autrice e illustratrice della graphic novel “Persepolis” si unisce a una lista di personaggi che ha deciso di non accettare la più alta onorificenza dello Stato francese: tra questi Jean-Paul Sartre e la premio Nobel Annie Ernaux

di Redazione Luce!
14 gennaio 2025
La fumettista franco-iraniana Marjane Satrapi

La fumettista franco-iraniana Marjane Satrapi

Come mai Marjane Satrapi ha rifiutato la più alta onorificenza francese? Partiamo dai fatti: l’autrice e illustratrice della graphic novel (poi diventata anche un film) “Persepolis”, è stata insignita della Legion d'Onore ma ha rifiutato il riconoscimento. 

Ma perché? È la stessa fumettista franco-iraniana, 55 anni, a spiegare che la sua decisione è dovuta “all'ipocrisia” di Parigi nei suoi rapporti con l'Iran. In una lettera al ministro della Cultura francese, pubblicata anche sui suoi account social ieri sera, Satrapi ha affermato che non accetterà quella che la più importante onorificenza concessa dalla Francia a un cittadino straniero nella cerimonia prevista per la fine di questo mese perché “Non posso non giudicare come ipocrita l'atteggiamento che vedo nei confronti dell'Iran, che ha forgiato l'altra parte della mia identità", ha scritto l’artista, aggiungendo però che non intende mancare di rispetto al premio in sé. 

L’artista si concentra inizialmente sulle politiche sui visti di Parigi, che impediscono ai dissidenti di lasciare l'Iran per recarsi in Francia: “Non posso continuare a vedere i figli degli oligarchi iraniani venire a trascorrere le vacanze in Francia, persino ottenere la naturalizzazione, mentre allo stesso tempo i giovani dissidenti hanno difficoltà a ottenere un visto turistico per venire a vedere com'è il Paese dell'Illuminismo e dei diritti umani”, ha scritto.

In un video su Instagram, Satrapi ha poi spiegato poi più nel dettaglio il suo pensiero, sostenendo che ha deciso di rifiutare il prestigioso riconoscimento “in solidarietà con gli iraniani, in particolare con le donne” e “Mentre ai giovani iraniani amanti della libertà, ai dissidenti e agli artisti viene negato il visto […], i figli degli oligarchi iraniani passeggiano a Parigi, come a Saint-Tropez, senza alcun problema”, sottolinea ribadendo che non tollera l’atteggiamento ipocrita del governo d’Oltralpe con l’Iran. 

"Conosco iraniani perfettamente integrati – ha aggiunto Marjane Satrapi – che parlano perfettamente il francese, che hanno problemi a rinnovare i loro documenti; ma poiché sono dissidenti che difendono la democrazia, non possono nemmeno tornare in Iran”. E chiosa: “Potete immaginare la natura kafkiana della situazione! Quando hai persone che lottano per la democrazia devi sostenerle”.

La fumettista critica del regime 

La fumettista, nata a Teheran nel 1969 da famiglia di idee progressiste, testimone in prima persona della rivoluzione islamica e dell’evoluzione del suo Paese, raccontata quest’ultima quando si era già trasferita in Europa, è oggi una delle voci autorevoli più apertamente critiche del regime teocratico iraniano. È arrivata in Francia nel 1994 e ha ottenuto la nazionalità francese nel 2006.

Il suo nome è associato al graphic novel autobiografico “Persepolis”, pubblicato da L’Association in quattro albi fra il 2000 e il 2003 e raccolto in volume nel 2007, diventato presto un bestseller e tra i più importanti fumetti contemporanei. Nell’opera racconta infatti la storia dei primi anni di vita di Satrapi a Teheran, alle prese contro le restrizioni imposte dalla leadership islamica dell'Iran dopo la rivoluzione del 1979, prima di partire per iniziare una nuova vita in esilio.

L'attivista, fumettista e regista iraniana Marjane Satrapi
L'artista francese di origine iraniana Marjane Satrapi durante una manifestazione per le donne iraniane a Parigi (EPA/YOAN VALAT)

L'autrice si unisce così a un illustre elenco di artisti e intellettuali che hanno rifiutato la Legion d'Onore. Tra questi, il filosofo Jean-Paul Sartre e, più di recente, la scrittrice vincitrice del premio Nobel per la letteratura Annie Ernaux e l'economista Thomas Piketty.

Tra i precedenti controversi destinatari dell'onorificenza ci sono il presidente russo Vladimir Putin e il deposto dittatore siriano Bashar al-Assad.