Archiviate ormai le vacanze di fine anno, con gennaio si è tornati a pieno ritmo nella routine. Se non avete smaltito i postumi dei pranzi in famiglia e le abbuffate dei cenoni si fanno sentire, quali sono le strategie da adottare in cucina per ritrovare la giusta motivazione a mangiare ‘meglio’?
E dopo tanto tempo trascorso a casa, magari approfittando propri delle ferie o dei giorni liberi per le festività, il ritorno ai ritmi di tutti i giorni può ancora riservare sorprese stuzzicanti dal punto di vista erotico?
Due indagini fanno luce su comportamenti, abitudini e aspettative degli italiani, a tavola e tra le lenzuola.
Back to work, back to sex? Il sondaggio
Siamo in pieno “Back to Work” e gli uffici, a seconda del livello di smartworking, si ripopolano. Potrebbe sembrare la fine della magia, ma per qualcuno non è così. Ce lo svela la ricerca internazionale di Lelo con Censuswide, che ha indagato su relazioni e rapporti sessuali tra colleghi e negli ambienti di lavoro, portando alla luce un clima piuttosto frizzante tra le scrivanie. Per quanto riguarda i dati nostrani, la metà degli intervistati è uscito almeno una volta per un appuntamento con qualcuno dell’ufficio (il 60% dei 35-44enni e il 60% di chi vive nell’area metropolitana di Roma) e sempre il 50% parla di sesso con i colleghi. Una persona su quattro dichiara di aver quantomeno baciato qualcuno sul posto di lavoro, mentre l’11% degli intervistati è andato oltre, spingendosi fino al rapporto sessuale.
Perché nascono relazioni sessuali tra colleghi
Un quadro, questo, che ci spinge a interrogarci sulle ragioni per cui il posto di lavoro si presenta come il contesto scelto da tante persone per questo tipo di incontri. Prova a darci una risposta la dottoressa Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa SISP e consulente Lelo: “I rapporti sessuali e le relazioni con i colleghi sono un fenomeno, per certi versi, noto alla stragrande maggioranza delle persone. Questo può avere a che fare con molteplici aspetti: personali, ambientali, emotivi e relazionali. È chiaro che sui luoghi di lavoro si scatena una certa componente di adrenalina, perché spesso si tratta di situazioni in un certo senso clandestine, o in cui è comunque necessario mantenere una discrezione. O ancora – prosegue – vale la pena citare le condizioni di disallineamento gerarchico, dove occupare una posizione di potere o meno con il/la collega può scatenare molte fantasie. Questi sono tra gli aspetti più considerati quando si parla di incontri ‘romantici’ sui luoghi di lavoro”.
Ma entrano in gioco anche altri fattori significativi. Continua Cosmi: “È risaputo, solo per citarne qualcuno, che alcuni luoghi di lavoro siano assolutamente più ‘facilitanti’ rispetto ad altri; basti pensare a quelli in cui si trascorre molto tempo in situazioni di grande intimità (come ad esempio per chi lavora in ospedale) e, magari, in uno spazio ristretto (pensiamo ad esempio a chi viaggia su aerei o treni). Sono condizioni queste in cui le persone lavorano insieme per obiettivi comuni e in situazioni molto particolari, che fuoriescono dalla norma, o che creano condizioni di straordinarietà. La cooperazione, l’affiatamento e la sintonia per il raggiungimento di uno scopo spesso fa da collante, crea complicità e stimola le fantasie sulla persona con cui si lavora aprendo così la strada all’erotismo e alla sensualità”.
Secondo la dottoressa, nemmeno il tema della “comodità” è da sottovalutare: “Instaurare relazioni (di qualsiasi tipo) è complesso e, talvolta, faticoso. Il luogo di lavoro consente una vicinanza emotiva, affettiva e di interessi, che altrimenti può essere lunga da costruire, il tutto in un tempo davvero contenuto, che consente anche di utilizzare proprio quel tempo non ‘invaso’ da altri impegni famigliari. Infine – chiosa –, la persona che incontriamo sul luogo di lavoro abbiamo la possibilità di conoscerla e di osservarla in quella che diventa una sorta di routine quotidiana, in cui pregi e difetti emergono apertamente e con una certa autenticità”. Insomma, non c’è da stupirsi se il luogo in cui trascorriamo la maggior parte delle nostre giornate agevoli incontri e relazioni e i dati della ricerca internazionale LELO confermano che è così anche in Italia.
Le abitudini alimentari di inizio anno
Buoni propositi di diete e palestra o sensi di colpa da smaltire, con l’inizio del nuovo anno fioriscono trend alimentari e nuove abitudini anche a tavola: dalla dieta flexitarianan ai cibi fermentati e Dry January. La ricerca è di HelloFresh, condotta con l’istituto Censuswide.
A gennaio, il 74% degli italiani considera una delle principali priorità consumare dei pasti fatti in casa regolarmente, percentuale che si alza fino all’87% per i rispondenti Millennial. Non solo: la preparazione casalinga di pranzi e cene è anche ritenuta una delle principali strategie psicologiche impiegate per ristabilire una routine salutare (22%), insieme alla creazione di piani o programmi dettagliati da seguire nel corso della giornata (22%). Al terzo posto si posiziona, invece, il ricorso ad una forma di dialogo interiore positivo e all’impiego di affermazioni motivazionali (19%).
Per mantenere questo proposito, il 24% degli intervistati dichiara infatti di voler ricevere supporto per seguire un'alimentazione equilibrata e ripristinare orari regolari per quanto riguarda i pasti, mentre il 21% desidera supporto nelle pulizie domestiche e il 20% per la gestione degli impegni quotidiani. Tra le strategie impiegate in cucina per ristabilire un equilibrio spicca la dieta flexitariana: il 61% dei rispondenti afferma infatti di essere disposto a incorporare nella propria alimentazione quotidiana di gennaio più pasti a base vegetale insieme al consumo occasionale di carne o pesce.
Non solo: circa un terzo del campione (34%) si dichiara interessato al trend dei cibi fermentati (come miso, kefir e kimchi), percentuale che si alza fino al 59% per i rispondenti Millennial. Per quanto riguarda le bevande, continua la tendenza del “Dry January” per i più giovani: il 39% della Gen Z e il 40% dei Millennial dichiara di voler ridurre il consumo di alcolici nel mese di gennaio. "Gennaio è il momento ideale per ripartire, anche se tornare alla routine può risultare impegnativo, soprattutto nella gestione dei pasti. Per questo, HelloFresh ha sviluppato ricette pensate per ridurre lo stress in cucina, offrendo un’esperienza semplice e piacevole" dichiara Alessa Pomerantz, responsabile dello Sviluppo Ricette di HelloFresh.
Le 4 personalità a inizio anno
HelloFresh ha analizzato inoltre l'identikit degli italiani al momento della ripresa dei ritmi quotidiani, rivelando un panorama eterogeneo di atteggiamenti e sentimenti. Dall’energia degli "appassionati dei nuovi inizi" alla confusione del "confusionario di gennaio", passando per gli ambiziosi "sovraccaricati di obiettivi" e i nostalgici "fantasmi del Natale passato", ogni profilo rivela un modo diverso di affrontare il primo mese dell’anno.
Più di un quinto si identifica nella figura de “l'appassionato dei nuovi inizi”, un profilo orientato a partire da zero con la giusta energia. A pari merito, con il 18%, troviamo anche il “confusionario di gennaio”, una tipologia particolarmente comune tra i rispondenti della Gen Z (25%), che racchiude coloro non sanno bene da dove cominciare e vorrebbero semplicemente riuscire a superare il primo mese dell’anno, considerato particolarmente impegnativo e il “sovraccaricato di obiettivi”, ossia colui che si pone fin da subito numerosi nuovi propositi da raggiungere. Infine, una piccola ma significativa percentuale di rispondenti (11%) si riconosce nel “fantasma del Natale passato”, il nostalgico che fatica a staccarsi dall’atmosfera festiva e a tornare alla routine quotidiana.