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Educazione sessuale a scuola: in aula il progetto contro la violenza di genere

Lo ha annunciato il ministro Valditara dopo i casi di stupro a Palermo e Caivano: le lezioni, tenute dagli studenti stessi oltre che da esperti, andranno avanti fino al 25 novembre

di MARIANNA GRAZI -
29 agosto 2023
educazione sessuale scuola

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Educazione sessuale a scuola. Finalmente, verrebbe da dire. Servivano i recenti casi di stupro di gruppo ad opera di poco più che ragazzini? Serviva scoprire che uno dei casi di femminicidio che più ha sconvolto l'opinione pubblica, quello di Giulia Tramontano, fosse premeditato? Serviva tutto questo per avviare, nelle scuole italiane, un percorso di formazione che educhi i nostri giovani al rispetto verso l'altra persona? Evidentemente... Insegnanti, magistrati, personaggi dello spettacolo e psicologi: categorie diverse che, in questi giorni, hanno più volte chiesto che si partisse dalle scuole per trattare questi temi fondamentali.

Lezioni contro la violenza di genere

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Un cartellone di sostegno per la giovane vittima di violenza da parte del branco per le vie di Palermo

Dopo i casi di Palermo e Caivano, in cui rispettivamente una 19enne e due cuginette di 13 anni sono state stuprate da un gruppo di giovani uomini o adolescenti, in classe arrivano le lezioni contro la violenza di genere. È il piano promosso dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara e che partirà fin da settembre negli istituti scolastici di secondo grado. E saranno gli stessi studenti a salire in cattedra. Ancora non è chiaro se saranno coinvolti tutti gli studenti delle superiori, o solo quelli del terzo, quarto e quinto anno. In ogni caso, la novità si dovrebbe prolungare almeno fino al 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Il progetto a scuola: come funziona

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L'educazione sessuale nelle scuole arriva grazie a un progetto del ministro Valditara dopo i casi di stupro a Palermo e Caivano

Il progetto prevede che in aula si facciano lezioni di "educazione alla sessualità", da intendere - informa il Messaggero - come corsi di formazione specifica sulla parità di genere, il rispetto dell'altro sesso e contrasto ad ogni residuo di "machismo e maschilismo". Le linee guida del ministro saranno presto recapitate ai presidi. Le lezioni potranno essere tenute da esperti del settore (psicologi, rappresentanti di associazioni in difesa delle vittime di violenza, avvocati), ma dovranno prevedere un forte coinvolgimento degli studenti. Il modello è quello della "peer education", formazione tra pari, con le lezioni tenute dagli stessi studenti. Ogni gruppo dovrà approfondire un determinato aspetto della violenza di genere. A fianco di questi spazi 'autogestiti' ci saranno anche gli interventi degli addetti ai lavori.

Valditara: "Dobbiamo sradicare i residui di una cultura maschilista"

"La violenza sulle donne è una cosa ignobile, dobbiamo sradicare i residui di una cultura maschilista, machista, nella società italiana. E la scuola è importante, fondamentale. La scuola costituzionale, quella che metta al centro la persona, una scuola aperta al territorio, centro moltiplicatore dello sviluppo del territorio". Lo afferma il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, in un video su Youtube. "Dobbiamo avviare dalle scuole una grande mobilitazione che coinvolga tutte le forze sociali, una grande mobilitazione che sappia dialogare in positivo con le famiglie. Dobbiamo affermare a partire dalla scuola la cultura del rispetto, dobbiamo coinvolgere i ragazzi in prima persona che devono essere aiutati a prendere coscienza, autocoscienza, a capire perché la parità e il rispetto sono il bene e invece la sopraffazione, la discriminazione, l'offesa alla dignità sono il male". "Cari ragazzi, un Paese moderno - conclude il ministro - è un Paese che sa realizzare un'autentica parità tra uomo e donna, un paese moderno parte da voi".