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Home » Attualità » Firenze, la donna aggredita da un tassista subì (anche) violenze sessuali

Firenze, la donna aggredita da un tassista subì (anche) violenze sessuali

In conferenza stampa la rivelazione choc degli avvocati della studentessa canadese ripresa in un video: "Anche per questo motivo ha reagito". La 32enne sostiene di aver ricevuto dal conducente anche minacce di morte. Presentata querela per lesioni personali aggravate

Giovanni Spano
17 Gennaio 2022
Donna aggredita da tassista, gli avvocati di lei: "Minacciata di morte dall'uomo

Donna aggredita da tassista, gli avvocati di lei: "Minacciata di morte dall'uomo"

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“Cinque anni fa subì una tremenda violenza sessuale in Canada, ne porterà sempre i segni”. Una macabra novità riaccende i riflettori sulla vicenda della studentessa canadese di 32 anni aggredita da un tassista nella notte tra il 12 e il 13 gennaio a Firenze.

Le lesioni riportate dalla studentessa canadese aggredita, in una foto mostrata ieri dai suoi avvocati
Le lesioni riportate dalla studentessa canadese aggredita, in una foto mostrata dai suoi avvocati

La donna, che in un video diffuso sui social viene presa a calci e schiaffi dal tassista dopo una discussione sul prezzo della corsa, aveva dunque già subito violenze in passato secondo i suoi legali. Violenze sessuali. E dopo cinque anni, la stessa donna ha subito una ulteriore aggressione. E sarebbe questo il motivo per cui la studentessa avrebbe reagito duramente all’aggressione del tassista. Perché “durante il percorso terapeutico, di sostegno psicologico le è stato suggerito un atteggiamento – di fronte ad altre aggressioni – di risposta, reazione, di richiamo dell’attenzione”. Così hanno aggiunto i legali della donna.

L’aggressione del tassista alla studentessa canadese di 32 anni a Firenze

Durante la conferenza stampa è emerso che il tassista – secondo quanto riferito dalla canadese – le avrebbe detto: “Sono un talebano, ricorda cosa abbiamo fatto con le torri gemelle. Puttana stupida americana, se dici qualcosa alla polizia ucciderò te e la tua famiglia”. Per tutti questi macabri motivi la 32enne ha deciso di presentare querela per lesioni personali aggravate contro il tassista. “Nel video diffuso sui social – ha inoltre spiegato l’avvocato Mattia Alfano – c’è solo un piccolo frammento di quanto accaduto, manca la parte in cui la mia assistita viene presa a calci, perde l’equilibrio e poi viene colpita mentre è a terra”. E sempre secondo il legale, la donna avrebbe deciso di lasciare Firenze già domani: “Sono quattro giorni che non dorme. Ha paura e a Firenze non si sente più sicura”.

Gli avvo
La conferenza stampa degli avvocati Mattia Sodano e Massimo Nistri. Foto Gianluca Moggi/New Press Photo

Secondo quanto ricostruito dalla studentessa, la lite sarebbe esplosa quando, una volta entrata nel taxi, la donna si sarebbe accorta che il tassametro segnava già dodici euro. Alla richiesta di spiegazioni, l’uomo le avrebbe risposto di averla attesa per molto tempo nella stessa via ma a un civico sbagliato, che lei avrebbe indicato in un primo momento. A quel punto la studentessa, intenzionata a chiamare un altro taxi, avrebbe chiesto di scendere dall’auto, e lui avrebbe reagito accelerando, costringendola a dare un colpo contro il divisorio in plastica per farlo fermare. Quindi sarebbero scesi entrambi dall’auto, ha raccontato sempre la 32enne, e il tassista avrebbe iniziato a colpirla ripetutamente sulle gambe, fino a farla cadere a terra.

Il tassista ieri si è scusato ma si è anche difeso affermando di essere stato lui l’aggredito e perciò “ho reagito”. “Durante il servizio notturno – ha dichiarato l’uomo – siamo lasciati soli e la situazione è esasperante. Tanta gente trova mille motivi per non pagare o pagare meno. Siamo trattati male”. Perciò ance il tassista si è difeso, presentando in questura due denunce, per danneggiamento del taxi e per diffamazione.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
“Cinque anni fa subì una tremenda violenza sessuale in Canada, ne porterà sempre i segni”. Una macabra novità riaccende i riflettori sulla vicenda della studentessa canadese di 32 anni aggredita da un tassista nella notte tra il 12 e il 13 gennaio a Firenze.
Le lesioni riportate dalla studentessa canadese aggredita, in una foto mostrata ieri dai suoi avvocati
Le lesioni riportate dalla studentessa canadese aggredita, in una foto mostrata dai suoi avvocati
La donna, che in un video diffuso sui social viene presa a calci e schiaffi dal tassista dopo una discussione sul prezzo della corsa, aveva dunque già subito violenze in passato secondo i suoi legali. Violenze sessuali. E dopo cinque anni, la stessa donna ha subito una ulteriore aggressione. E sarebbe questo il motivo per cui la studentessa avrebbe reagito duramente all'aggressione del tassista. Perché "durante il percorso terapeutico, di sostegno psicologico le è stato suggerito un atteggiamento - di fronte ad altre aggressioni - di risposta, reazione, di richiamo dell'attenzione". Così hanno aggiunto i legali della donna.
L'aggressione del tassista alla studentessa canadese di 32 anni a Firenze
Durante la conferenza stampa è emerso che il tassista – secondo quanto riferito dalla canadese – le avrebbe detto: “Sono un talebano, ricorda cosa abbiamo fatto con le torri gemelle. Puttana stupida americana, se dici qualcosa alla polizia ucciderò te e la tua famiglia”. Per tutti questi macabri motivi la 32enne ha deciso di presentare querela per lesioni personali aggravate contro il tassista. “Nel video diffuso sui social – ha inoltre spiegato l’avvocato Mattia Alfano – c’è solo un piccolo frammento di quanto accaduto, manca la parte in cui la mia assistita viene presa a calci, perde l’equilibrio e poi viene colpita mentre è a terra”. E sempre secondo il legale, la donna avrebbe deciso di lasciare Firenze già domani: “Sono quattro giorni che non dorme. Ha paura e a Firenze non si sente più sicura”.
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