Gaia Nanni: "Potevo esserci anche io nella tragedia. L'altro siamo noi, aiutiamo"

L'attrice fiorentina racconta di essere passata con l'auto e tre bimbi a bordo nei luoghi poi colpiti dall'alluvione pochi minuti dopo. E invita ad aiutare chi ha perso tutto

di MARIANNA GRAZI
10 novembre 2023

gaia nanni

Gaia Nanni, attrice fiorentina e amica di Luce! e delle testate del nostro gruppo, ha deciso di condividere e sostenere la raccolta fondi lanciata dal Gruppo Monrif per aiutare concretamente le popolazioni colpite dall'alluvione della scorsa settimana, che da venerdì scorso stanno continuando a spalare acqua e fango, e resti di quelle che erano auto, case, vestiti, cibo e tutte le cose acquistate o conquistate con anni di risparmi e sacrifici.

"Un aiuto per la Toscana"

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Un aiuto per la Toscana

Se il maltempo ha dato una temporanea tregua, ma senza far cessare la minaccia, nemmeno la solidarietà si ferma. Con gli angeli del fango, i volontari, cittadini e giovanissimi che continuano imperterriti a ripulire strade e cantine, garage e abitazione, e i tanti personaggi che in questi giorni hanno rilanciato la nostra campagna, invitando chi può a dare una mano. Per contribuire alla raccolta è possibile effettuare un bonifico sul conto corrente bancario “Un aiuto per la toscana”, Iban: IT21U0867302801000000913630, aperto presso Chianti Banca (codice Bic/swift per i bonifici esteri ICRAITRRIP0). I fondi raccolti saranno destinati a interventi urgenti e all’assistenza degli sfollati.

L'appello di Gaia Nanni

La terribile alluvione di una settimana fa ha coinvolto persone che conosce, amici o familiari? "Sì, molti amici e colleghi nel pratese. La mia amica Ilaria e la sua famiglia, che ha perso praticamente tutto, il nostro tecnico che ci segue fedelmente per ogni tappa della tournée e che in questi giorni conta i danni al materiale nel magazzino allagato, quell'attrezzatura che fino a qualche giorno fa dava luce e voce ai nostri spettacoli in teatro. Come loro, ce ne sono tantissimi, gente che ha perso ogni cosa".
  Con il suo lavoro di attrice gira l'Italia, ma è legatissima alla sua Toscana: cos’ha provato assistendo a quella devastazione? "Quella sera ero in macchina con tre bambini di 9 anni, addormentati nel seggiolini dietro. Ho deciso di uscire dall'autostrada perché ci siamo trovati in un coda anomala, sono uscita a Prato Ovest per fare 'strada normale' come spesso accade quando si vuole fare prima. Eravamo esattamente nei luoghi colpiti dall'alluvione venti minuti prima della tragedia. Cosa posso pensare? Che nel caso ci si trova oggi all'asciutto, in vita, o del tutto spacciati. Che nel caso ci troviamo ad avere tutti i nostri cari e, invece, qualcuno conterà i posti vuoti in questo Natale alle porte. Ed è proprio in questo caso che dobbiamo capire che l'Altro siamo Noi, che non si tratta di chi conosciamo o meno, si tratta di tutti noi". Gli effetti dell’alluvione hanno provocato danni a cose ma soprattutto a persone: tutt’ora si continua a spalare acqua, detriti e fango. Ci sono persone che conosce tra i volontari? "Siamo partiti in tanti, molti amici e colleghi. Se mi guardo intorno sono in un esercito di persone che risceglierei mille volte, che hanno preso una pala in mano senza selfie, senza strombazzamenti ma solo col pudore di chi voleva esserci e fare qualcosa". Tra questi ci sono tantissimi giovani, studenti e studentesse che hanno scelto (o sono stati obbligati, per le scuole chiuse) di lasciare zaini e libri e prendere in mano secchi e pale. Cosa ne pensa? "La trovo una cosa straordinaria, forse uno dei motivi recenti in cui ho fatto pace con la nostra scuola. Permettere a questi ragazzi d'esserci, di vedere l'amarezza negli occhi di chi ha perso tutte le cose guadagnate con gli anni - un’amarezza mai urlata -, metterli di fronte all'aiuto non detto, al pudore di accogliere il sostegno senza una parola, spesso con un sorriso, la forza di urlare una bischerata tipo 'Oh se v’ahete mangiato da poho occhio a un bagnavvi!'.
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Centinaia e centinaia di volontari spalano il fango e i rifiuti portati dall'alluvione a Campi Bisenzio

Come dice il mio amico Mirko: 'Ho visto tanti ragazzi. A migliaia. In tutte le vie del centro. A ridere e a tirare su carriole di mota dai seminterrati. Arrivati a caso o in attesa di essere coordinati, qualcuno con le scarpa da ginnastica perché vengo direttamente da scuola'. Io non credo possa esserci un posto migliore di quelle strade oggi per i nostri figli". Già la mattina dopo il passaggio della tempesta Ciaran è scattata una gara di solidarietà, in cui si inserisce anche la raccolta fondi delle nostre testate: vuole invitare i nostri lettori a sostenerla? "Sono completamente dalla vostra parte, sostengo questa campagna con tutta me stessa perché ci sarà bisogno di soldi, tanti soldi, per ricostruire il ricostruibile. Per il resto mettiamo dentro tutto quanto detto finora, perché siamo toscani e siamo 'pieni' di cose belle".