Argentina, via il femminicidio dal codice penale. “Distorto il concetto di uguaglianza”

Il presidente Javier Milei inaugura un nuovo progetto politico per modificare le leggi sulla parità di genere: tra le varie proposte, la rimozione del reato

di MICHELA LODDO
29 gennaio 2025
Il presidente argentino Javier Milei (ANSA)

Il presidente argentino Javier Milei (ANSA)

Appellarsi al concetto di uguaglianza è la strategia (purtroppo) spesso vincente degli autocrati per ottenere consensi dalle masse. Così, sulla scia delle politiche restrittive di Donald Trump, il presidente argentino Javier Milei ha annunciato che proporrà l’eliminazione del femminicidio dal codice penale, sostenendo che l'attuale norma implica “una distorsione del concetto di uguaglianza che crea solo privilegi, mettendo metà della popolazione contro l'altra”.

Nel suo intervento al Forum economico mondiale di Davos, dopo aver paragonato “l’ideologia di genere” alla pedofilia, Milei (a cui il governo italiano poche settimane fa ha concesso la cittadinanza italiana onoraria) ha avanzato il suo nuovo progetto politico dal titolo “Uguaglianza davanti alla legge”.

Il nuovo programma del governo punta a modificare le politiche sulla parità di genere, a partire dall’eliminazione dei posti di lavoro per le persone trans, l’abolizione dei documenti per le persone non binarie e la rimozione del reato di femminicidio come aggravante penale. “Elimineremo il concetto di femminicidio dal Codice penale perché questa amministrazione difende l'uguaglianza davanti alla legge sancita dalla nostra Costituzione nazionale – ha scritto su X il ministro della Giustizia argentino, Mariano Cúneo Libarona –. Nessuna vita vale più di un’altra”. Sempre a Davos, 24 ore prima della dichiarazione del suo Ministro, il presidente argentino aveva criticato come il concetto di femminicidio “legalizza che la vita di una donna vale più di quella di un uomo”.

La legge attualmente in vigore, approvata all’unanimità dal Congresso nel 2012, considera il femminicidio un aggravante, che non riguarda però tutti i casi di uccisione delle donne. La normativa stabilisce l'ergastolo “per chi uccide avi, eredi, coniugi o ex coniugi, o la persona con cui si ha o si ha avuto una relazione di coppia, con o senza convivenza”, e se il crimine è stato commesso per “piacere, gelosia, odio razziale, religioso, legato a questioni di genere o di orientamento sessuale”. Dunque, quando l’uccisione di una donna non è legata a questioni di genere non è un femminicidio. 

Per modificare il Codice penale argentino, tuttavia, è necessario approvare una legge in parlamento in cui il governo Milei sarà in minoranza, oltre che osteggiato dall'opposizione di centro-sinistra che aveva introdotto il reato di femminicidio quando era al potere. Nel frattempo, sebbene l’idea del Presidente miri a declassare, invisibilizzando di fatto il problema della violenza di genere, nel 2024 l'Argentina ha registrato 255 femminicidi.