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Giulia: insulti e minacce web a Gino ed Elena, prime querele
Sulla giacca, il fiocco rosso della lotta contro la violenza sulle donne. Il sorriso è appena accennato. Gino Cecchettin entra nello studio di Che tempo che fa, ospite di Fabio Fazio, con compostezza e dignità. Le stesse che ha dimostrato fin dal giorno della scomparsa di sua figlia Giulia. La studentessa 22enne di Vigonovo è stata brutalmente uccisa con più di venti coltellate la sera dell’11 novembre scorso, nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia. L’assassino è l’ex fidanzato, Filippo Turetta, suo coetaneo. Lui che l’ha caricata in macchina, già senza vita, e poi abbandonata in un canalone nelle vicinanze del lago di Barcis, coperta con dei sacchi neri per evitare che venisse trovata. Poi la fuga di quasi mille chilometri durata fino all’arresto sull’autostrada A9 di Lipsia, in Germania.
Perché quello della violenza sulle donne è un fenomeno che parte dal basso, una piramide che trova nel suo punto più alto il femminicidio. La più forte manifestazione di violenza. Tu non puoi essere mia, allora non sarai di nessun altro. "Mi trovo mio malgrado – prosegue – a combattere una battaglia di cui non ero a conoscenza prima. Io stesso quando leggevo di femminicidi ero dispiaciuto per le vittime, i familiari, ma poi giravo pagina. Tutti gli eventi che mi sono capitati durante quest’anno, da quando è mancata mia moglie, mi fanno vedere il mondo in maniera diversa. Devo ringraziare mia moglie Monica per avermi fatto conoscere l’essenza dell’amore. Ora mi trovo senza una moglie, senza una figlia, e voglio dire all’Italia che bisogna fare qualcosa. Mia figlia Elena ha centrato il punto, quando ha parlato di patriarcato. La supporterò in tutte le sue battaglie, è una battaglia che dobbiamo fare tutti".
La battaglia di Gino Cecchettin
Martedì scorso, nella Basilica di Santa Giustina a Padova, si sono celebrati i funerali di Giulia Cecchettin, davanti a oltre ottomila persone. In quell’occasione, è stato proprio papà Gino a lanciare messaggi potenti e tremendamente reali sul difficile tema della violenza sulle donne e, più in generale, sulla matrice patriarcale della nostra società. "Il patriarcato – dice Cecchettin rispondendo alle domande di Fazio – è un problema molto serio che dobbiamo affrontare tutti in maniera drastica. Il patriarcato indica la presenza del concetto di possesso. La donna vista come proprietà di qualcun altro. Al giorno d’oggi utilizziamo espressioni come ‘la mia donna’: sembrano innocue, ma non è così. È tua moglie, la tua compagna, ma non la tua donna. Anche nel quotidiano dobbiamo iniziare a cambiare il modo di intraprendere una visione della società".![gino-cecchettin-fabio-fazio](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/12/Giulia-insulti-e-1024x547.jpg)
Gino Cecchettin ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa