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Il presidente Biden sogna una donna di colore alla Corte Suprema ma le insidie non mancano

di NICOLÒ GUELFI -
31 gennaio 2022
Corte suprema usa

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Decisione storica per il presidente americano Joe Biden: ci sarà una donna di colore alla Corte Suprema. La Casa Bianca però non scioglie ancora il nodo sul nome. Non è mai successo, nella storia degli Stati Uniti, che una donna afroamericana occupi un posto tra i giudici del più alto organo del potere giudiziario. L’istituto, fondato nel 1789, è tra i più antichi e sacri tra le istituzioni federali negli Usa e negli ultimi tempi ha fatto molto parlare sé. Nel settembre del 2020 ci fu una forte discussione a seguito della morte della giudice Ruth Bader Ginsburg, voce progressista e attenta ai diritti civili. La giudice lasciò, oltre al cordoglio, anche un posto vacante all’interno del collegio, che conta 9 membri con mandato a vita, salvo ritiri o rimozioni. L’allora presidente Trump decise di nominare la giudice Amy Coney Barrett, convinta conservatrice vicina ideologicamente ai repubblicani. La decisione fece molto discutere, perché in un sistema come quello statunitense, la nomina dei giudici da parte del presidente può orientare fortemente la Corte, e quindi lo stesso potere giudiziario, verso destra o sinistra a seconda dei casi, e un salto di questo genere risultava molto radicale.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden

  Il presidente Biden, già all’epoca, in piena campagna presidenziale, non aveva fatto mistero di desiderare una giudice di colore nella Corte. Oggi, come riporta il Washington Post, potrebbe essere davvero il momento di realizzare quella promessa. Il 26 gennaio il giudice Stephen G. Breyer, uomo centrista nominato dall’ex presidente Bill Clinton nel 1994, ha annunciato il suo ritiro: lascerà definitivamente la carica alla fine della sessione autunnale, ovvero tra giugno e luglio, aprendo quindi la porta a questo cambio della guardia. “La persona che nominerò sarà qualcuno con qualifiche, carattere, esperienza e integrità straordinari”, afferma Biden durante una cerimonia alla Casa Bianca. L’annuncio ha provocato reazioni diverse tra i cittadini americani, ma c’era da aspettarselo considerando che il discorso politico è molto polarizzato e l’attenzione sul tema è alta. I liberal e i democratici hanno applaudito la scelta, definendola storica e fondamentale per i diritti delle minoranze, mentre il mondo conservatore/repubblicano ha chiesto maggiori informazioni sulle “straordinarie qualifiche” della giudice di cui parla il presidente. 

Leondra Kruger, membro della corte suprema della California, è tra le potenziali candidate per entrare nel collegio dei 9 giudici supremi Usa

Non ci sono certezze sull’identità della candidata, ma il Washington Post ha ristretto la rosa delle papabili a tre nomi: la prima è Ketanji Brown Jackson, 51 anni, nata a Washington. La donna, di orientamento liberal, ha iniziato la carriera giudiziaria sotto l’amministrazione di Barack Obama e Biden l’ha nominata giudice federale. La seconda è Leondra Kruger, 45 anni, nata a Los Angeles. Oggi è membro della Corte Suprema dello stato della California. Fu nominata dal governatore Jerry Brown nel 2015 dopo essere stata selezionata da un gruppo di candidati in cui figurava anche Kamala Harris, attuale vicepresidente degli Stati Uniti. Infine, si parla molto anche di Michelle Childs, 55 anni, originaria di Detroit. La donna ha stretto un legame profondo con la comunità afroamericana del Sud Carolina, ed è molto vicina al capogruppo dei democratici alla Camera James Clyburn, che sarebbe pronto a sostenerne la candidatura.

Mitch McConnell, capogruppo dei repubblicani al Senato

La nomina del giudice parte dal presidente, ma deve essere ratificata dal Senato degli Stati Uniti, dove i democratici hanno già a disposizione la maggioranza semplice dei voti. Il principale oppositore che potrebbe far saltare il progetto è Mitch McConnell, capogruppo dei repubblicani al Senato. McConnell, tra i notabili del partito, ha una lunghissima esperienza politica alle spalle ed è maestro nelle nomine per la Corte Suprema. Grazie a lui, l’ex presidente Trump è riuscito a nominare ben tre giudici in un solo mandato, tra cui la stessa Coney Barrett. Tra McConnell e Trump non corre buon sangue, soprattutto per il modo in cui il Tycoon ha esautorato progressivamente il ruolo del Partito Repubblicano per assumerlo nella sua persona, ma con ogni probabilità sarà con lui che dovrà parlare Biden per portare a casa questa importante conquista, prima ancora che con i suoi compagni di partito. A un anno dal suo arrivo alla Casa Bianca, i consensi di Biden sono calati drasticamente, soprattutto all’indomani del ritiro delle truppe dall’Afghanistan, che ha gettato il Paese di nuovo nelle mani dei talebani. Con le elezioni di mid-term alle porte, è necessario intascare almeno una vittoria politica, e fallire proprio ora potrebbe rivelarsi devastante per la credibilità di questa amministrazione.