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Home » Attualità » Irene Micelotta, parà e mamma: “Carriera in divisa? Si può fare, ma non chiamatemi colonnella”

Irene Micelotta, parà e mamma: “Carriera in divisa? Si può fare, ma non chiamatemi colonnella”

Classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, è il primo ufficiale superiore donna esploratore del Tuscania. Sposata con una figlia di 11 anni, stempera i toni sui confronti di genere: "La priorità è la sostanza, sono finiti i tempi in cui si parlava di incapacità femminile"

Michela Berti
7 Marzo 2022
Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania

Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania

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“Il carattere dei calabresi? Siamo delle rocce con una grande dignità“. Le parole della grande cantante Mia Martini, calabrese doc e orgogliosa di esserlo, calzano a pennello a chi ha scelto di fare una vita incentrata su obblighi, regole, privazioni e tanta tanta motivazione.

 Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania

Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania

Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania. Irene è sposata ed ha una figlia di 11 anni. “Cerco di stare il più possibile con mia figlia che frequenta la scuola al di fuori della caserma. Per lei ormai questa è casa sua, conosce bene l’ambiente militare ma non è facile conciliare questo lavoro con la famiglia e soprattutto quando sono in missione e l’assenza è lunga mi pesa molto“.

Il tenente colonnello Micelotta è un esempio nella Seconda Brigata Mobile dei Carabinieri sotto la guida del generale Stefano Iasson, perché lei è l’unica ad avercela fatta, ad aver superato brillantemente tutte le prove. E’ l’unica paracadutista esploratrice dell’Arma che fa discesa libera lanciandosi da 5mila metri. “La Micelotta è stata tenace ed ha una prestanza fisica che le ha permesso di arrivare a questo punto – dice il generale – ed eccola qua esploratrice del Tuscania responsabile di operazioni molto delicate. Reggere certi sforzi, portare i pesi non è facile per una donna e solo chi ha un fisico dotato può raggiungere il traguardo”.

 Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania

Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania

Dopo la laurea in Scienze Motorie all’Isef di Roma, nel 2000 ha vinto il concorso pubblico e si è arruolata all’Accademia Militare di Modena, laurea in Giurisprudenza a La Sapienza poi in Scienze della sicurezza interna ed esterna. Ha superato dieci mesi di corso molto selettivo che manda a casa in media 75 allievi su 100. Grazie alla sua volontà, determinazione e potenza fisica, la Micelotta è stata nel Kosovo (2012) e in Israele/Palestina (Hebron) nel 2013 nel ruolo di capo divisione operazioni.

 Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania

Irene Micelotta, 46 anni, bronzo con la nazionale italiana di caduta libera al campionato del Belgio

In volo

La passione per lo sport l’ha aiutata molto, dalla boxe al nuoto e al recente bronzo con la nazionale italiana di caduta libera al campionato del Belgio. A 46 anni è l’unica paracadutista esploratrice dell’Arma dei carabinieri che fa “discesa” libera lanciandosi da 5mila metri. All’origine era una passione: abbandonarsi al vuoto e trovare l’equilibrio in questo. Una sfida con se stessa prima che con la forza di gravità. Poi quella passione – allenata nel tempo – è diventata il lasciapassare per ricoprire incarichi di primo piano nell’Arma sul fronte delle missioni all’estero.
“L’Arma dei Carabinieri è la mia casa – dice il tenente colonnello Micelotta – ho 46 anni e da 22 sono in servizio. Fare questa vita non è semplice, né naturale per una donna. A volte sento la solitudine di non poter condividere certe cose con delle donne, ma il contatto con le colleghe è costante. Ci confrontiamo su tante cose. Mi fa piacere che negli ultimi tempi si stiano avvicinando tante ragazze giovani, ce ne sono alcune molto valide”.

 Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania

Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania

“Non chiamatemi colonnella”

Irene Micelotta si fa chiamare colonnello, nessuna declinazione al femminile per il suo grado perché ‘colonnella’ ha un significato ben preciso nell’ambiente militare ovvero ’prima compagnia di un reggimento comandata dal colonnello’.
Non importa il nome, per il tenente colonnello la priorità è la sostanza del suo impegno. Il suo fisico è perfetto, sguardo duro ma sorriso affabile, Irene si mantiene al passo con i suoi colleghi grazie ad un costante allenamento: “Mi piacciono molto il nuoto e anche le arti marziali. Mi piace tanto correre anche fuori dalla caserma. Negli anni ’90, quando ancora era vietato alle donne, facevo pugilato e lotta libera femminile. Ora i tempi sono cambiati, per fortuna anche le donne hanno molte più possibilità. Se tu, come persona in generale e donna in particolare, vuoi metterti in gioco su un’attività che richiede una preparazione fisica e non – attenzione – una prestanza fisica lo puoi fare perché i reparti di tutte le forze armate sono oggi avvicinabili dalle donne. Non è più tempo di parlare di incapacità femminile

L’arrivo al corso nel Tuscania

Dopo l’addestramento, tanti i riconoscimenti e le missioni per il tenente colonnello Irene Micelotta (foto tratta da Instagram)
Dopo l’addestramento, tanti i riconoscimenti e le missioni per il tenente colonnello Irene Micelotta (foto tratta da Instagram)

“Quando sono arrivata al corso nel Tuscania – ricorda il tenente colonnello Micelotta – avevo 32 anni, c’erano pochissime donne e gli altri allievi erano uomini di 22, 23 o 24 anni. Per me finire quel corso ha significato vincere. E’ importante sottolineare un aspetto: in corsi come quello non c’è una differenziazione neanche formale tra uomo e donna perché tutti gli allievi sono tenuti a raggiungere determinati obiettivi e specifici risultati stabiliti dai protocolli. In contesti come questo cade l’idea obsoleta del ’superuomo’ o della ’superdonna’, si deve resistere un anno alla fatica psicofisica. Se hai la febbre la devi sopportare altrimenti ti fermi e sei fuori, se ti rompi un dito vale lo stesso principio e non importa chi tu sia ma quello che riesci ad affrontare”.

La carriera

Dopo l’addestramento, i riconoscimenti che ne sono seguiti, il comando di una compagnia territoriale come quella di Cecina, sono arrivate le missioni: in Kosovo e poi in Palestina dove la Micelotta, nel 2013, ha ricoperto l’incarico “di comando reale nella missione ‘Tiph’ oggi chiusa – ricorda – una missione che esiste fin dagli anni Novanta ed è legata al rispetto dei negoziati tra Israele e Palestina sull’occupazione dei territori di confine”. All’epoca si occupò dell’impiego di tutti gli osservatori militari arrivati da Turchia, Italia, Svizzera, Danimarca, Norvegia e Svezia.

Ma qualche cruccio, per una donna che deve condividere gli spazi con un esercito di soli uomini, c’è: “La cosa che mi manca di più è non potermi colorare i capelli come vorrei e non poter portare gli orecchini”. Ma la divisa non permette distrazioni.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
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 Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania

Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania
Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania. Irene è sposata ed ha una figlia di 11 anni. “Cerco di stare il più possibile con mia figlia che frequenta la scuola al di fuori della caserma. Per lei ormai questa è casa sua, conosce bene l’ambiente militare ma non è facile conciliare questo lavoro con la famiglia e soprattutto quando sono in missione e l’assenza è lunga mi pesa molto“. Il tenente colonnello Micelotta è un esempio nella Seconda Brigata Mobile dei Carabinieri sotto la guida del generale Stefano Iasson, perché lei è l’unica ad avercela fatta, ad aver superato brillantemente tutte le prove. E’ l’unica paracadutista esploratrice dell’Arma che fa discesa libera lanciandosi da 5mila metri. “La Micelotta è stata tenace ed ha una prestanza fisica che le ha permesso di arrivare a questo punto – dice il generale – ed eccola qua esploratrice del Tuscania responsabile di operazioni molto delicate. Reggere certi sforzi, portare i pesi non è facile per una donna e solo chi ha un fisico dotato può raggiungere il traguardo".
 Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania

Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania
Dopo la laurea in Scienze Motorie all’Isef di Roma, nel 2000 ha vinto il concorso pubblico e si è arruolata all’Accademia Militare di Modena, laurea in Giurisprudenza a La Sapienza poi in Scienze della sicurezza interna ed esterna. Ha superato dieci mesi di corso molto selettivo che manda a casa in media 75 allievi su 100. Grazie alla sua volontà, determinazione e potenza fisica, la Micelotta è stata nel Kosovo (2012) e in Israele/Palestina (Hebron) nel 2013 nel ruolo di capo divisione operazioni.
 Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania

Irene Micelotta, 46 anni, bronzo con la nazionale italiana di caduta libera al campionato del Belgio

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La passione per lo sport l’ha aiutata molto, dalla boxe al nuoto e al recente bronzo con la nazionale italiana di caduta libera al campionato del Belgio. A 46 anni è l’unica paracadutista esploratrice dell’Arma dei carabinieri che fa “discesa” libera lanciandosi da 5mila metri. All’origine era una passione: abbandonarsi al vuoto e trovare l’equilibrio in questo. Una sfida con se stessa prima che con la forza di gravità. Poi quella passione - allenata nel tempo - è diventata il lasciapassare per ricoprire incarichi di primo piano nell’Arma sul fronte delle missioni all’estero. “L’Arma dei Carabinieri è la mia casa – dice il tenente colonnello Micelotta – ho 46 anni e da 22 sono in servizio. Fare questa vita non è semplice, né naturale per una donna. A volte sento la solitudine di non poter condividere certe cose con delle donne, ma il contatto con le colleghe è costante. Ci confrontiamo su tante cose. Mi fa piacere che negli ultimi tempi si stiano avvicinando tante ragazze giovani, ce ne sono alcune molto valide".
 Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania

Irene Micelotta, classe 1975, tenente colonnello dei Carabinieri, primo ufficiale superiore donna, esploratore del Tuscania

"Non chiamatemi colonnella"

Irene Micelotta si fa chiamare colonnello, nessuna declinazione al femminile per il suo grado perché 'colonnella’ ha un significato ben preciso nell’ambiente militare ovvero ’prima compagnia di un reggimento comandata dal colonnello’. Non importa il nome, per il tenente colonnello la priorità è la sostanza del suo impegno. Il suo fisico è perfetto, sguardo duro ma sorriso affabile, Irene si mantiene al passo con i suoi colleghi grazie ad un costante allenamento: “Mi piacciono molto il nuoto e anche le arti marziali. Mi piace tanto correre anche fuori dalla caserma. Negli anni ’90, quando ancora era vietato alle donne, facevo pugilato e lotta libera femminile. Ora i tempi sono cambiati, per fortuna anche le donne hanno molte più possibilità. Se tu, come persona in generale e donna in particolare, vuoi metterti in gioco su un’attività che richiede una preparazione fisica e non - attenzione - una prestanza fisica lo puoi fare perché i reparti di tutte le forze armate sono oggi avvicinabili dalle donne. Non è più tempo di parlare di incapacità femminile

L'arrivo al corso nel Tuscania

Dopo l’addestramento, tanti i riconoscimenti e le missioni per il tenente colonnello Irene Micelotta (foto tratta da Instagram)
Dopo l’addestramento, tanti i riconoscimenti e le missioni per il tenente colonnello Irene Micelotta (foto tratta da Instagram)
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La carriera

Dopo l’addestramento, i riconoscimenti che ne sono seguiti, il comando di una compagnia territoriale come quella di Cecina, sono arrivate le missioni: in Kosovo e poi in Palestina dove la Micelotta, nel 2013, ha ricoperto l’incarico "di comando reale nella missione 'Tiph' oggi chiusa - ricorda - una missione che esiste fin dagli anni Novanta ed è legata al rispetto dei negoziati tra Israele e Palestina sull’occupazione dei territori di confine". All’epoca si occupò dell’impiego di tutti gli osservatori militari arrivati da Turchia, Italia, Svizzera, Danimarca, Norvegia e Svezia. Ma qualche cruccio, per una donna che deve condividere gli spazi con un esercito di soli uomini, c’è: “La cosa che mi manca di più è non potermi colorare i capelli come vorrei e non poter portare gli orecchini". Ma la divisa non permette distrazioni.
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