Devastata l’installazione contro i femminicidi di Non Una di Meno Firenze: “Quello è un rito di sorellanza”

L’invito della Rete al femminile è per domani sera, alle 19.30 in piazza Santissima Annunziata per “prenderci cura insieme di questo presidio di memoria”

di CAMILLA PRATO -
7 maggio 2024
L'installazione di Non una di Meno Firenze in piazza Santissima Annunziata

L'installazione di Non una di Meno Firenze in piazza Santissima Annunziata

Scusate il disturbo, ci stanno ammazzando

Si intitola così la nota che Non Una di Meno Firenze ha diffuso in vista della giornata di domani, l’8 maggio, che non è solo considerata convenzionalmente la Festa della Mamma. “Ogni 8 del mese, dall’8 marzo 2021, piazza Santissima Annunziata è diventato il luogo in cui ritrovarsi per ricordare le donne uccise per mano di un marito, compagno, fidanzato, familiare. Uomini che le vedevano come un oggetto da possedere tanto nella vita quanto nella morte”, spiegano le donne che fanno parte della rete impegnata su tutti i fronti contro la violenza di genere.

Ogni femminicidio e transicidio, viene simbolicamente richiamato appendendo lucchetto e un fazzoletto fucsia – “un pañuelo, simbolo della lotta femminista” – in cui sono riportati il nome e la data in cui quella vita è stata spezzata da un atto violento. Un’azione non isolata, ma che anzi viene ripetuta in molte città in tutta Italia, per rendere visibile il fenomeno ancora troppo diffuso. I lucchetti, ad esempio, sono stati scelti perché in genere sono il simbolo dell’amore di coppia, richiamano le persone innamorate che, con la promessa di amore perenne, li attaccano su ponti e grate. “Ma ormai sappiamo che proprio nella coppia e nell’ideale dell’amore romantico si annida la violenza: la gran parte dei femminicidi sono infatti casi di violenza domestica”, scrivono ancora Non Una di Meno.

L’installazione sui femminicidi vandalizzata

Basta passare per piazza Santissima Annunziata a Firenze per accorgersi delle ormai centinaia di lucchetti e pañuelos presenti. Una macchia di colore, il fucsia, impossibile da non notare. Evidentemente anche da chi non gradiva quel tipo di manifestazione pubblica.

“Ma in questi giorni abbiamo trovato l'installazione devastata: sono stati vandalizzati sia alcuni pañuelos che la targa che avevamo apposto per spiegare il senso dell’installazione. Qualcuno ha tagliato i pañuelos e ha imbrattato la targa con la vernice. Ci chiediamo se mentre facevano tutto questo, mentre tagliavano i pañuelos, si siano fermati a leggere quei nomi”, scrivono le donne nella denuncia pubblica, postata anche sui social.

E aggiungono: “Hanno rimosso una lapide! Ci hanno sputato sopra! Hanno calpestato un monumento alla memoria! Perché questo era, e tornerà ad essere, quella installazione. È memoria viva. Atto di cura. Monito. Accusa. Gesto condiviso. Rito di sorellanza”.

Non Una di Meno Firenze dichiara infatti di considerare questo stesso atto un’espressione della violenza sulle donne, “l’ennesimo tentativo di invisibilizzare questo fenomeno e di silenziare le donne e le soggettività che stanno lottando contro la violenza patriarcale. Non diteci che è solo una coincidenza che sia stato fatto pochi giorni dopo che in Parlamento si dà il via libera all’ingresso dei gruppi anti-scelta nei consultori, perché la donna torni al suo ruolo di madre e moglie”.

L'installazione vandalizzata
L'installazione vandalizzata

Poi la Rete femminista fa una promessa: “Con rabbia e con amore torneremo a dare vita al nostro rito di sorellanza”, non restando in silenzio ma gridando ancora più forte, “reagiamo con rabbia contro chi, oltre a fare uno spregio al nostro attivismo, compie un atto inaccettabile e simbolicamente sprezzante verso tutte quelle donne che hanno perso la vita a causa di un uomo violento”. E infine l’invito: “Vi invitiamo quindi ad essere presenti dalle 19.30 in Piazza Santissima Annunziata l’8 maggio per prenderci cura insieme di questo presidio di memoria, ponendo lucchetti e pañuelos simbolo dei femminicidi avvenuti nell'aprile 2024 e ricomponendo quelli violati”.