Notte di San Lorenzo: perché ancora ci fermiamo a guardare stelle cadenti

Il 10 agosto si celebra la notte più magica dell'anno, in cui milioni di persone si ritrovano a guardare verso il cielo sperando di poter esprimere un desiderio...

di MAURIZIO COSTANZO -
10 agosto 2023
notte san lorenzo

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Quella di San Lorenzo è la notte più magica dell'anno, non fosse altro perché ci permette di credere e continuare a sperare sempre e comunque nei nostri sogni. Un momento atteso per gli appassionati di stelle e romantici di ogni età, che si danno appuntamento sotto il cielo, o davanti a un falò in spiaggia. Tutti col naso all’insù, per osservare il magico spettacolo delle Perseidi, lo sciame di meteoriti più bello e luminoso dell'anno. Ecco le curiosità della festa, tra storia, leggenda e… un pizzico di astronomia.

Perché agosto è il mese delle stelle cadenti

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Nella notte del 10 agosto, come vuole la tradizione, si osservano le stelle cadenti esprimendo un desiderio

Agosto è il mese delle stelle cadenti: le cosiddette lacrime di San Lorenzo. Un nome evocativo ma molto lontano dalla realtà del fenomeno astronomico, dal momento che le stelle non cadono affatto. Si tratta piuttosto di granelli di polvere lasciati dalla cometa Swift-Tuttle quando, ogni 133,3 anni, si avvicina al Sole e sviluppa una coda che semina polveri lungo la sua orbita. La cometa venne scoperta nel 1862 da Lewis Swift e Horace Tuttle ma fu l’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli a capire il legame tra il passaggio del corpo celeste e le lacrime di San Lorenzo. Swift Tuttle è ripassata nel 1992 ed il prossimo giro è atteso per il 2126. Per un effetto prospettico, le scie luminose sembrano provenire dalla regione del Perseo, per questo prendono il nome di sciame delle Perseidi.

Il clou di scie luminose

Gli avvistamenti delle stelle cadenti si intensificano man mano che la Terra si inoltra nell’orbita polverosa della cometa (che persiste decenni dopo il passaggio) dando vita ad uno spettacolo che è un must delle notti di metà agosto.
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Le cosiddette 'lacrime di San Lorenzo', conosciute anche come sciame delle Perseidi, altro non sono che i residui di polvere lasciati dalla cometa Swift-Tuttle quando passa vicino al sole ogni 133 anni

Il picco del fenomeno atmosferico - che avviene a circa 100 chilometri di altezza dal suolo - si avrà tra il 12 e il 13 agosto, presumibilmente all'alba di domenica, in corrispondenza con le condizioni favorevoli della Luna. Condizioni migliori ci saranno solo nel 2026. Si potranno rivolgere gli occhi al cielo a qualsiasi ora, ma, come assicurano gli esperti, si potrà assistere a un sensibile aumento dell'attività meteorica nella seconda parte della notte.

Perché si esprime un desiderio

È tradizione esprimere un desiderio osservando la pioggia delle meteore Perseidi, nelle notti fra il 10 e il 14 agosto. Eppure anticamente non era così, anzi, era l’opposto. Del resto per i marinai le stelle erano l’unica bussola possibile, venivano associate alle lacrime degli Dei e perciò considerate 'cattivi presagi' a tutti gli effetti se ‘cadevano’, visto che tracciavano la strada per il ritorno a casa e a loro, ad ogni viaggio, si affidava il desiderio di tornare sani e salvi. Ma il Cristianesimo ha voluto cambiare radicalmente questo aspetto, innestandoci su una nuova tradizione, favorendo il considerare le ‘lacrime’ di San Lorenzo non più motivo di sciagura, ma portatrici di stupore e fortuna. Perfette per poter chiedere una ‘grazia’, o meglio, per esprimere un desiderio.
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Per i marinai le stelle erano l'unico modo per orientarsi, quindi se 'cadevano' era segno di cattivo presagio

Del resto anche l’oroscopo suggerisce a tutti, anche a chi non crede, che il destino di ognuno sia scritto nelle stelle. Vedere qualcuna che cade, significa che il destino può essere stravolto: perché allora non approfittarne per desiderare e augurarsi il meglio?

Quell’antica festa che diede origine alla… bistecca alla fiorentina

Contrariamente a quanto si pensa, e nonostante la tradizione cristiana che ritiene le stelle cadenti siano evocative delle lacrime del santo sui carboni ardenti, non si ha nessuna certezza che San Lorenzo abbia subìto il martirio effettivamente bruciato sulla graticola. Di certo fu uno dei sette diaconi di Roma e si sa che fu messo a morte durante le persecuzioni ai cristiani messe in atto nel 258 dall’imperatore Valeriano. Quasi un secolo e mezzo dopo a Firenze gli venne intitolata una Basilica, e si diffuse l’usanza di arrostire in piazza quarti di bue da distribuire gratis a tutti i fedeli. Per pura coincidenza (o forse no) un giorno tra la folla c’erano anche dei mercanti inglesi che chiesero la loro porzione di “Beef-steack!” a gran voce. E sarebbe proprio questa, secondo alcuni, l’origine del terminebistecca”.
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San Lorenzo si narra sia stato vittima del martirio sulla graticola, bruciato vivo

Lorenzo, perché è il patrono dei cuochi (e non solo)

Oltre a essere patrono di Genova, è ritenuto il Santo più importante e conosciuto anche a Roma, dopo Pietro e Paolo. È considerato il patrono dei cuochi perché secondo la leggenda, durante il martirio sulla brace, mentre veniva arso vivo su una graticola di ferro gigantesca, serenamente disse al boia: “Ecco, da questa parte sono cotto: rivoltatemi!”. È anche patrono di pompieri, lavoratori del vetro e rosticcieri, oltre che di bibliotecari e librai, essendo stato uno studioso. E proprio come avviene per il miracolo di San Gennaro, ad Amaseno (in provincia di Frosinone), che custodisce un’ampolla col sangue di San Lorenzo, ogni 10 agosto questo si liquefà.

San Lorenzo nella storia, nel mondo e nei secoli

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Tanti i significati attribuiti, nel corso dei secoli, al fenomeno delle stelle cadenti

Tutti gli uomini, durante i secoli, hanno visto le stelle cadere. Ma i significati attribuiti a questo fenomeno sono mutati col tempo, passando da quelli nefasti a quelli propiziatori. Gli antichi Greci, e soprattutto a Sparta, vi attribuivano un significato politico: pensavano fosse il segnale di un’imminente deposizione o morte di un Re. In Cina gli antichi astrologi pensavano fosse il segno di una guerra o di attacco alle porte. Per la cultura indù, erano le anime che cadevano sulla Terra per reincarnarsi. Nell’antica Persia il Dio Sirio scacciava con arco e frecce quelle che erano forze demoniache luminose. Le stelle cadenti nel Medioevo erano invece viste come le anime dei defunti o del Purgatorio che ascendevano in Paradiso. Secondo gli antichi Romani lo sciame luminoso proveniva dal Dio Priapo, la cui pioggia di sperma serviva a rendere fertili i campi da coltivare.

Per quelli che si chiamano Lorenzo o Laura

Chi porta il nome Lorenzo sappia che è associato a una personalità forte e vincente, a volte talmente audace da essere considerata piena di sé. Deriverebbe dal termine latino ‘laurus’, l’alloro da cui si ricavava la corona con la quale veniva cinta la testa di poeti, Imperatori e guerrieri vittoriosi. Nome molto diffuso anche nei Paesi anglosassoni (dove diventa Laurence), non è un caso che era il nome del principe del Rinascimento, Lorenzo il Magnifico, o che Alessandro Manzoni lo scelse per il suo personaggio cardine dei Promessi Sposi, (Lo)Renzo Tramaglino.

Lorenzo il Magnifico, principe del Rinascimento: il nome è associato a una personalità forte e vincente

I Lorenzo, o le Lorenze, o le Laure, sono persone sensibili, comunicative, dotate di un forte senso dell’umorismo e creative, che possono risultare un po' introverse con le persone che non conoscono. Fantasiosi, appassionati, affidabili, danno un grande valore all'amicizia e alla famiglia. Il numero portafortuna è l'1, il colore rispecchia la gioia di vivere: il giallo. I nati in questo giorno sono del segno del Leone, perfetti per diventare dei leader ammirati da tutti, decisi ad affrontare ogni difficoltà. Dalla personalità generosa ed espansiva, chi è nato sotto questo segno è anche saggio ed equilibrato, pronto a battersi per le cause giuste ma anche a difendere chi ha bisogno, o proteggere chi si trova in difficoltà.