Iran, rilasciata dopo 4 anni Nahid Taghavi. La figlia: “È finita, è libera!”

L’architetta e attivista per i diritti umani tedesco-iraniana, che oggi ha quasi 70 anni, era stata fermata a Teheran con accuse di “propaganda contro il regime” e “appartenenza a un gruppo fuorilegge”

di Redazione Luce!
13 gennaio 2025
Nahid Taghavi, cittadina tedesco-iraniana, è stata rilasciata dopo 4 anni di carcere dall'Iran (X/Mariam Claren)

Nahid Taghavi, cittadina tedesco-iraniana, è stata rilasciata dopo 4 anni di carcere dall'Iran (X/Mariam Claren)

La cittadina tedesco-iraniana Nahid Taghavi è stata rilasciata dopo 4 anni di carcere in Iran ed è già tornata in Germania, nell’abbraccio della famiglia, prima a dare la notizia della sua liberazione.

Detenuta nel famigerato carcere Evin di Teheran, l’architetto e attivista per i diritti umani, in particolare per i diritti delle donne, era stata riconosciuta colpevole di “appartenenza a un gruppo fuorilegge” e di “propaganda contro il regime” della Repubblica Islamica da un Tribunale della rivoluzione iraniana. Da qualche mese era stata trasferita agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico alla caviglia.

La figlia Mariam Claren la ha accolta all'aeroporto di Colonia-Bonn e ha diffuso una foto di loro due finalmente insieme sui social. “È finita. Nahid è libera! – scrive Claren –. Dopo più di 4 anni come prigioniera politica nella Repubblica islamica dell'Iran, mia madre Nahid Taghavi è stata liberata ed è tornata in Germania. Grazie a tutti coloro che hanno fatto campagna per #freenahid.​​​​​​ Chiedo gentilmente ai media di rispettare la nostra privacy” ha aggiunto la donna.

Taghavi, che ora ha quasi 70 anni, è stata arrestata a Teheran il 16 ottobre 2020, “esclusivamente per aver esercitato pacificamente i suoi diritti umani”, secondo la dichiarazione dell'organizzazione per i diritti umani Amnesty International del 2021. Nell'agosto di quell’anno, scrive Cnn, la giustizia iraniana l’aveva condannata con accuse legate alla sicurezza nazionale, da lei negate, a 10 anni e otto mesi di carcere, ha affermato Amnesty.

La scarcerazione della donna, con doppia cittadinanza tedesca e iraniana, è avvenuta dopo che la sua salute si era “deteriorata notevolmente” nel carcere di Evin, noto per le condizioni di detenzione estremamente difficili, come ha ricordato Amnesty International che ha portato avanti una campagna per la liberazione di Taghavi. Come raccontato dalla figlia, l'attivista ha subito torture psicologiche durante la sua detenzione. È stata confinata in isolamento nel famigerato reparto 2-A, sotto la ‘giurisdizione’ delle Guardie della Rivoluzione, nella prigione di Evin per 220 giorni.

Approfondisci:

Cecilia e Cecile: Sala è libera, la francese Kohler resta in carcere in Iran “condizioni terribili”

Cecilia e Cecile: Sala è libera, la francese Kohler resta in carcere in Iran “condizioni terribili”

Il 9 gennaio dello scorso anno, la donna era stata messa agli arresti domiciliari, con un braccialetto elettronico e confinata in un raggio di 1.000 metri, per poi tornare in prigione dopo 50 giorni il 28 febbraio. A settembre, Taghavi è stata di nuovo rilasciata temporaneamente alle stesse condizioni, prima del suo rilascio definitivo la settimana scorsa. È arrivata in Germania ieri, domenica 12 gennaio – quando in Iran rientrava invece Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere finora detenuto in Italia su mandato di arresto internazionale da parte degli Usa –  ma la notizia è stata diffusa questa mattina.