La
pandemia da Covid-19 ha costretto tutti a limitare uscite e contatti. E inevitabilmente è aumentato da parte nostra l'utilizzo di
device tecnologici, dallo
smartphone alla
tv, dal
tablet al
computer. Tra coloro che passano più tempo davanti a uno schermo ci sono i
bambini e i
ragazzi sotto i 18 anni. Oltre un ragazzo su tre (
36%), dall'inizio della pandemia, ha dichiarato di passare
più di tre ore davanti a un device, un altro
35% di giovani under 18 ha affermato di trascorrerci
fino a 2 ore, mentre il rimanente
28% dalle due alle tre ore. In totale, tra tutti i ragazzi minorenni l'utilizzo di un device dall'inizio della pandemia è aumentato del
67%, con differenze sostanziali tra Nord e Sud Italia. Questo il risultato di un'indagine dell'Istituto Piepoli, insieme alla Fondazione Moige (Movimento Italiano Genitori), che ha intervistato un campione di 505 genitori rappresentativi per età, figli, genere e zona geografica.
In quale zona d'Italia i bambini passano più tempo davanti a uno schermo?
Il tempo trascorso davanti ai device dai minori (Istituto Piepoli-Fondazione Moige)
L'indagine dell'Istituto Piepoli-Fondazione Moige evidenzia nel dettaglio in quali zone d'Italia i bambini passano più tempo davanti a un device. Al primo posto ci sono
le isole: il
47% (circa uno su due) dei minorenni dichiara di trascorrere
oltre tre ore su smartphone, tablet e computer. Nel
Nord-Est del Paese il
43%, nel
Nord-Ovest il
35%, nel
Centro il
33% e nel
Sud il
32%. Sempre le isole sono al primo posto (con il 47%) per quanto riguarda l'utilizzo di device fino a 2 ore da parte dei ragazzi under 18. Segue il Centro (38%), il Nord-Ovest (34%), il Nord-Est (33%) e infine il Sud Italia (29%).
Che cosa fanno i minorenni con smartphone, tablet e computer?
I motivi di utilizzo dei device (Istituto Piepoli-Fondazione Moige)
Al primo posto dei motivi di utilizzo dei device rimangono i
videogiochi. Il
60% degli under 18, infatti, dichiara di usare smartphone, tablet e computer
per giocare; seguono i messaggi e le chiamate. Il
52% dei ragazzi usa i device
per comunicare con gli amici. Poi ci sono i
video e i
film in streaming, con un
51%. Seguono i
social network al 40% e infine,
l'informazione con un 33%.
Che cosa hanno fatto i bambini in lockdown?
Il tempo trascorso in casa (Istituto Piepoli-Fondazione Moige)
Dall'indagine dell'Istituto Piepoli-Fondazione Moige è poi emerso in che modo i bambini hanno trascorso il loro tempo a casa durante i vari lockdown. Al primo posto (
55%) ci sono i
film e le
serie TV sulle varie piattaforme streaming, da Netflix a PrimeVideo a Disney+. Segue il
dialogo con la famiglia (
40%), i
videogiochi da soli (
35%), i
videogiochi online con gli amici (
33%), i
libri (
28%), i
giochi di società (
22%), gli
strumenti musicali (
13%), e infine gli
hobby (
11%).
In che modo la tecnologia ha avuto effetti negativi sui bambini?
La tipologia degli effetti negativi (Istituto Piepoli-Fondazione Moige)
Per l'
87% dei genitori intervistati l'aumento dell'utilizzo dei device ha prodotto "
molti"
effetti negativi sulle relazioni sociali dei bambini. Solo il
9% ha dichiarato che ha avuto "
pochi" effetti negativi sui propri figli. In particolare, dall'indagine dell'Istituto Piepoli-Fondazione Moige è emerso che per i genitori, nel
52% dei casi, i propri figli hanno perso il
contatto fisico con gli amici e nel
45% dei casi hanno perso il contatto fisico
con la realtà; segue la riduzione dell'
attività fisica (
44%), l'aumento della
solitudine (
42%), la diminuzione del livello della
qualità della formazione scolastica (
40%), l'aumento eccessivo dell'
utilizzo del web (
33%), l'aumento dello
stress tra gli adolescenti (
32%) e i
disturbi psicologici (
22%).