Alisea è una studentessa cieca, ma l’insegnante di sostegno non conosce il Braille

La ragazza, cieca dalla nascita, frequenta il quinto anno del liceo scientifico 'Stefano Patrizi' di Cariati, in provincia di Cosenza. Il padre: “Non chiediamo assistenzialismo, ma il riconoscimento di un diritto fondamentale. Mia figlia è arrabbiata, ha crisi nervose”

di CHIARA CARAVELLI
26 ottobre 2024
braille

Ragazza cieca senza insegnante di sostegno che conosca il braille

“Abbiamo sempre avuto un rapporto di fiducia con la scuola, ma ora non possiamo tacere di fronte al diritto allo studio negato a nostra figlia”. A parlare è Antonio Cristaldi, il padre di Alisea, una ragazza non vedente che frequenta il quinto anno del liceo scientifico ‘Stefano Patrizi’ di Cariati, in provincia di Cosenza. Alisea è cieca dalla nascita e da sempre ha avuto accanto a sé insegnanti di sostegno che conoscessero il linguaggio Braille. Quest’anno, però, le cose sono cambiate e alla ragazza è stata assegnata una persona che non conosce questo tipo di linguaggio. Una scelta che ha avuto ripercussioni notevoli su Alisea, come raccontato dal padre in un’intervista a Repubblica: “Non appena abbiamo saputo – le sue parole – insieme a mia moglie ci siamo confrontati con la dirigente scolastica, ma a inizio anno abbiamo scoperto la verità: la docente non è specializzata nel Braille. Mia figlia, abituata a risultati brillanti, ha reagito molto male, innalzando un muro e manifestando crisi nervose”.

I genitori, preoccupati per la situazione, hanno provato fin da subito ad avere risposte sia dalla dirigente scolastica che dall’Ufficio scolastico provinciale, senza però ottenere alcun tipo di soluzione. "La dirigente – continua – ci ha risposto che tra i 18 docenti di sostegno assegnati al liceo, nessuno possiede le competenze certificate. L’Ufficio scolastico provinciale, invece, tace violando una sentenza del Consiglio di Stato che impone di ricercare insegnanti specializzati anche al di fuori delle graduatorie”.

Nonostante l’impegno dell’attuale docente di sostegno, che sta provando a colmare il gap, la situazione di Alisea rimane comunque critica, soprattutto in vista degli esami di maturità che si svolgeranno l’anno prossimo. "Non chiediamo assistenzialismo – conclude il papà della ragazza – ma il riconoscimento di un diritto fondamentale: ogni studente deve avere l’insegnante di sostegno adeguato alle proprie esigenze. Altrimenti, dovremo procedere legalmente. Mia figlia mi ha detto: ‘Non possiamo accettare passivamente di essere privati dei nostri diritti’. Si parla tanto di inclusione, ma siamo ancora a questo punto”.

Sulla vicenda è intervenuta anche la vicecapogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Vittoria Baldino, che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare al ministro dell'Istruzione: "Rivolgo un appello al ministro dell'Istruzione, all'Ufficio scolastico regionale per la Calabria e alla dirigente dell'Istituto comprensivo di Cariati affinché intervengano con urgenza per tutelare il diritto di Alisea all'istruzione e alla piena integrazione scolastica. È indispensabile che le istituzioni scolastiche si assumano le proprie responsabilità garantendo a ogni alunno un'educazione che sia accessibile e inclusiva”. E ancora: “È inaccettabile – sostiene Baldino – che, in una scuola pubblica italiana, un'alunna con disabilità visiva debba affrontare gravi disagi nell'apprendimento a causa della mancata assegnazione di un docente di sostegno specializzato nel linguaggio Braille”.