Verbania dice ‘no’ al festival su temi transgender, costretto a traslocare

Il prossimo 20 novembre era previsto il ‘Muttolina festival’ ma gli organizzatori annunciano: “Il Comune non ci ha voluto, perché? Andremo da un’altra parte”

26 ottobre 2024
Silvia Clo Di Gregorio

Silvia Clo Di Gregorio, regista e autrice queer, Co-fondatrice del Muttolina Festival (Facebook)

Un festival culturale su tematiche transgender? Questo elemento non piace alla giunta, di centrodestra, del Comune di Verbania (in provincia di Verbano Cusio Ossola) che ha negato il patrocinio al "Muttolina festival", manifestazione organizzata in occasione della Giornata della Memoria Transgender del 20 novembre. Gli organizzatori, costretti ora a traslocare a Omegna, raccontano il rifiuto sui social:

“Avevamo proposto al Comune di Verbania una rassegna cinematografica sulle tematiche trans in collaborazione con #ArcigayNuoviColori – scrive Silvia Di Gregorio, regista e cofondatrice del festival – L'evento però è stato rifiutato, nonostante gli ospiti fossero pagati dall'associazione e le proiezioni fossero di rilevanza nazionale, come il documentario su Lucy Salani e "5 Nanomoli" sull'atleta Valentina Petrillo, con la presenza dei registi. Ci chiediamo – continua nel post – perché? L'Italia ha il triste primato di vittime di transfobia in Europa, e anche a Verbania queste tematiche rimangono invisibili. Crediamo che la città debba promuovere inclusione e dialogo, dando voce alle persone transgender e non conformi al genere. Fortunatamente, l'assessora di Omegna, Mimma Moscatiello e la Consulta Giovanile hanno accolto la nostra proposta, e realizzeremo la rassegna nella città di Omegna. Tuttavia, riteniamo importante aprire un confronto anche con l'amministrazione di Verbania, per discutere come rendere la nostra città più inclusiva e consapevole”.

A dare man forte al festival è stato il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, Riccardo Brezza, che in una nota chiede all'amministrazione comunale “di cosa ha paura? Di un festival culturale? Della libertà delle persone? Di un semplice patrocinio gratuito dato ad una realtà associativa del territorio? Verbania può ancora essere una città sicura e inclusiva per tutte e tutti?".