"Travolta da decine di insulti, minacce e inviti allo stupro. Ogni giorno succede a centinaia di donne, ieri è successo a me. La mia presunta colpa? Aver condannato le terribili violenze della notte di Capodanno sostenendo che queste violenze sono spesso figlie di una società patriarcale e che, per questo, serve un intervento a partire dalla scuola". A denunciarlo sui suoi profili social è la segretaria del Pd milanese Silvia Roggiani, commentando la gogna a cui è stata di recente esposta. Il caso scoppia dopo che il viceministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, il leghista Alessandro Morelli, posta alcune frasi della segretaria sui suoi social in merito alle cinque vittime delle violenze in piazza a Milano, commentando: "Fanno arrivare qui decine di migliaia di persone senza alcun controllo né preoccupazioni su come possano integrarsi, poi però se succede qualcosa è colpa della "nostra società" (?) e del "patriarcato". Ma per favore!".
"Ha postato sui suoi canali social una mia foto, con una frase estrapolata dalle mie dichiarazioni. È quella che si chiama “gogna”. Evidentemente ha ben imparato dalla Bestia" si difende la segretaria Roggiani. E così "sotto il suo post ho collezionato inviti allo stupro, minacce e insulti da parte dei suoi attivisti. Il Viceministro forse si è dimenticato che scegliere di non intervenire è sempre una scelta. Il silenzio è sempre complice. E i commenti sono stati lasciati lì in tutta la loro violenza". "Viceministro Morelli, – conclude il post – lei rappresenta il governo di questo Paese. Non so se deciderà di vergognarsi per questa cosa. Ma si ricordi che in democrazia bisogna dire quello che si pensa ed essere liberi di poterlo fare. Lei da che parte sta?".