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Abusi e maltrattamenti nel carcere minorile. La realtà è diversa da “Mare Fuori”

Al carcere Beccaria di Milano, secondo la giudice, c’era “un clima infernale” fatto di violenza, pestaggi e bastonate. Sono 13 gli agenti arrestati e altri 8 quelli sospesi. I reati contestati sono, a vario titolo, maltrattamenti, tortura in concorso e una tentata violenza sessuale

di CHIARA CARAVELLI -
22 aprile 2024
Un detenuto dietro le sbarre (foto di archivio)

Un detenuto dietro le sbarre (foto di archivio)

Al di là della fiction, la realtà è ben diversa evidentemente. Maltrattamenti, tortura in concorso e una tentata violenza sessuale ai danni di un detenuto. Sono questi i reati di cui sono accusati, a vario titolo, 13 agenti della Penitenziaria, dodici dei quali tuttora in servizio all’Istituto penale minorile ‘Cesare Beccaria’ di Milano. Per altri 8 poliziotti, anche loro in servizio, è scattata la sospensione dall’esercizio di pubblici uffici. “Le violenze perpetrate” all'interno del carcere Beccaria “corrispondono esattamente a una pratica reiterata e sistematica (...) che connota la condotta ordinaria degli agenti che vogliono stabilire le regole di civile convivenza (...) ed imporle picchiando, aggredendo e offendendo i minorenni detenuti”.

Così la giudice per le indagini preliminari, Stefania Donadeo, nell'ordinanza che ha portato all’arresto dei 13 agenti e alla sospensione degli altri otto. La giudice parla di un "sistema consolidato” che ha determinato “un clima infernale” verso i giovani. Sui minori ci sarebbero state reazioni di “inaudita violenza” e “pestaggi” anche con “bastoni”.

CARCERE BECCARIA
CARCERE BECCARIA

E ancora "ragazzi ammanettati” con le mani dietro la schiena. Per picchiare sarebbero stati utilizzati metodi “tali da non lasciare il segno” come ad esempio dei “sacchetti di sabbia”. 

Secondo quanto riferito dalla pm Rosaria Stagnaro che, insieme alla collega Letizia Mannella, è titolare del fascicolo c’era un "ufficio” di un agente in particolare “in cui sono avvenuti parte di questi fatti” e poi, quando al Beccaria “ci sono stati lavori di ristrutturazione”, sono state “individuate altre celle, definite dai ragazzi di isolamento, celle prive di telecamere” dove avvenivano le presunte torture e i pestaggi.

Le testimonianze

"Mi hanno svegliato e mi hanno picchiato mentre ero in cella con un altro (...) mi hanno portato giù in una stanza singola e lì mi hanno ancora picchiato in faccia sul naso che mi faceva tanto male. Mentre mi picchiavano dicevano 'sei venuto ieri e fai così, sei un bastardo, sei un arabo zingaro’”, è una delle drammatiche testimonianze dei detenuti minorenni che avrebbero subito torture e maltrattamenti da parte degli agenti della Penitenziaria.

Un altro ragazzo, che sarebbe stato pestato da sette agenti nel novembre 2022, ha raccontato: "Il primo colpo è stato uno schiaffo, il secondo colpo è stato un pugno, il terzo colpo è stato nelle parti intime e da lì ho visto tutto nero (...) l'ultima cosa che mi ricordo è che mi ha sputato addosso”. Violenze che gettano un’ombra pesantissima sull’istituto minorile milanese a testimonianza di come la realtà delle carceri sia ben diversa da quella che, ad esempio, siamo stati abituati a vedere nella famosissima serie tv Rai ‘Mare Fuori’.

Susanna Marietti
Susanna Marietti

Sui fatti del Beccaria è intervenuta anche Susanna Marietti, coordinatrice nazionale e responsabile dell’osservatorio minori di Antigone: "Ci auguriamo – le sue parole – che le indagini facciano chiarezza su quanto sarebbe accaduto. È una buona notizia, nonché uno dei lasciti positivi della legge che punisce la tortura, che sta rompendo anche il muro di omertà che spesso si registrava, che il caso sia emerso anche con il contributo diretto dell’amministrazione penitenziaria. Da tempo come Antigone denunciamo tensioni e malfunzionamenti nell’ambito delle carceri minorili, così come avevamo avuto modo di raccontare approfonditamente nel recente rapporto ‘Prospettive minori’ presentato lo scorso mese di febbraio”.