Transgender e figli di coppie gay, sì al battesimo. Papa Francesco: "Possono fare padrini e testimoni"

Lo ha stabilito la Congregazione per la Dottrina della Fede in una lettera di risposta a Monsignor Josè Negri, vescovo brasiliano. E sulla violenza di genere: "Necessario agire subito"

di MARIANNA GRAZI -
9 novembre 2023
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Le persone Lgbtq+ e transgender potranno essere padrini e testimoni nei matrimoni e nei battesimi. Non solo, le persone trans* e i figli di genitori trans o omosessuali potranno essere battezzati. A stabilirlo sono stati lo stesso Papa Francesco e la Congregazione per la Dottrina della fede, guidata dal cardinale argentino Víctor Manuel Fernández. Una decisione storica per la Chiesa cattolica, che apre così ancor più le sue porte a fedeli di identità di genere o orientamento sessuale diversi da quella che per millenni è stata considerata la norma. Questo, infatti, è quanto emerso nelle indicazioni provenienti dal Dicastero.

Le lettera di apertura a transgender e figli di coppie gay

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La risposta a una lettera di un monsignore brasiliano apre a importanti novità per la comunità di fedeli Lgbt+

Alla domanda se una persona trans possa essere testimone di un matrimonio o di un battesimo, la Dottrina della Fede ha risposto: "A certe condizioni, un transessuale adulto che si sia anche sottoposto a trattamenti ormonali e a interventi chirurgici può essere ammesso come padrino. Tuttavia - si specifica - poiché questo compito non costituisce un diritto, la prudenza pastorale esige che non sia permesso se c'è pericolo di scandalo o di disorientamento nell'ambito educativo della comunità ecclesiale". Invece "Nel caso di bambini o adolescenti con problematiche di natura transessuale, se ben preparati e disposti, questi possono ricevere il Battesimo". Se la paura di non scadere nello scandalo e il linguaggio utilizzato lasciano a desiderare (a partire dall'uso di "transessuale" e il riferimento alle "problematiche" dei minori riguardo alla loro identità) l'intento che si nasconde dietro alle parole è però assolutamente nobile, e apre all'inclusione di una più ampia platea di persone all'interno di un'istituzione, quella della Chiesa rimasta chiusa nelle sue secolari tradizioni per troppo tempo. Nel documento del Dicastero per la Dottrina della Fede a firma del prefetto Victor Fernandez e approvato dal Pontefice nell'udienza del 31 ottobre scorso, le risposte puntuali a una lettera del 14 luglio di Monsignor Josè Negri, vescovo di Santo Amaro in Brasile, che conteneva alcune domande riguardo alla possibile partecipazione ai sacramenti del battesimo e del matrimonio da parte di persone transgender e di persone omoaffettive.
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Due mamme con il loro bambino: ora anche i figli di coppie omoaffettive potranno essere battezzati

Un'altra domanda che è sorta è: se una coppia omosessuale volesse che il proprio figlio, che è stato adottato o avuto con altri metodi, come la maternità surrogata, ricevesse il battesimo? Fernandez ha risposto: "Perché il bambino possa essere battezzato deve esserci la fondata speranza che venga educato nella religione cattolica". "Oggi il Papa ha approvato il battesimo per i figli delle coppie Lgbt e la possibilità per le persone trans di fare da testimoni di nozze o di battesimo. Finalmente una prima iniziativa della Chiesa che va nella direzione di riconoscere diritti ai nostri figli mentre il Governo di Giorgia Meloni non riconosce i nostri figli e fa anzi leggi contro", dichiara Fabio Marrazzo, portavoce del Partito Gay Lgbt+. E aggiunge, provocatorio: "Ora cosa dobbiamo aspettare, che la Chiesa approvi il matrimonio tra persone dello stesso sesso anticipando ancora una volta il governo? Ovviamente sappiamo che non sarà possibile ma questo Governo dimostra di essere più medioevale di una istituzione secolare. Questo è solo un piccolo passo per la Chiesa che dovrà fare ancora tanta strada ma almeno è un primo segnale di cambiamento". Anche l'ex parlamentare Vladimir Luxuria si dice soddisfatta parlando all'Adnkronos: "Io che ho vissuto l'allontanamento dalla mia parrocchia, quando all'epoca confessai al mio sacerdote di essere trans, non posso che essere felice per questa svolta". Sentire queste cose mi riempie di gioia - ha aggiunto - fa sentire meno in conflitto le persone che vogliono la compatibilità tra l'orientamento sessuale e il diritto alla fede. Siamo tutti figli di Dio, abbiamo tutti il diritto di pregare e avere fede, non avere una chiesa che mantiene le porte aperte per cacciare le persone, ma piuttosto per farle entrare". Secondo Luxuria, questa apertura avviene "su più fronti" ed è "per me un grande segno. Tra le religioni monoteiste devo dire che sta facendo dei passi in avanti verso una chiesa per tutti e di tutti, una chiesa Madre, che non escluda ma includa".
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Vladimir Luxuria soddisfatta della decisione della Chiesa di aprire le porte alle persone trans

Papa Francesco: "Violenza sulle donne una gramigna da estirpare"

Rimanendo sui temi sociali, Papa Francesco, nel messaggio alla campagna contro la violenza di genere organizzata da Rai Radio1 Gr1 e Cadmi D.I.Re. afferma: "La violenza sulle donne è una velenosa gramigna che affligge la nostra società e che va eliminata dalle radici. E queste radici sono culturali e mentali, crescono nel terreno del pregiudizio, del possesso, dell'ingiustizia". "Quante donne sono sopraffatte dal peso e dal dramma della violenza! Quante sono maltrattate, abusate, schiavizzate, vittime della prepotenza di chi pensa di poter disporre del loro corpo e della loro vita, obbligate ad arrendersi alla cupidigia degli uomini", sottolinea quindi il Santo Padre. "In troppi luoghi e troppe situazioni le donne sono messe in secondo piano, sono considerate 'inferiori, come oggetti: e se una persona è ridotta a una cosa, allora non ne se ne vede più la dignità, la si considera solo una proprietà di cui si può disporre in tutto, fino addirittura a sopprimerla", afferma Bergoglio nel messaggio.
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Papa Francesco interviene su Rai Radio 1 con un messaggio sulla violenza di genere

L'accusa è anche contro "i mass-media" che "giocano ancora un ruolo ambiguo. Da una parte favoriscono il rispetto e la promozione delle donne; ma dall'altra trasmettono continuamente messaggi improntati all'edonismo e al consumismo, i cui modelli, sia maschili sia femminili, obbediscono ai criteri del successo, dell'autoaffermazione, della competizione, del potere di attrarre l'altro e dominarlo". "È nostro dovere, responsabilità di ciascuno, dare voce alle nostre sorelle senza voce: le donne vittime di abuso, sfruttamento, emarginazione e pressioni indebite. Non restiamo indifferenti! È necessario agire subito - è l'appello del Papa -, a tutti i livelli, con determinazione, urgenza, coraggio". "Da come trattiamo la donna, in tutte le sue dimensioni, si rivela il nostro grado di umanità", conclude Francesco.