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Home » Attualità » Ucraina, David Beckham cede il suo account Instagram alla dottoressa che salva donne incinte e neonati a Kharkiv

Ucraina, David Beckham cede il suo account Instagram alla dottoressa che salva donne incinte e neonati a Kharkiv

La leggenda del calcio inglese ha prestato le credenziali dei suoi profili social a Irina Kondratova, la direttrice del centro perinatale di Kharkiv. In questo modo la dottoressa ha potuto documentare ai 71,6 milioni di follower del calciatore come si sta prendendo cura delle neo-mamme nella seconda città più grande dell'Ucraina

Remy Morandi
21 Marzo 2022
David Beckham cede il suo account Instagram alla dottoressa che salva le donne incinte di Kharkiv

David Beckham cede il suo account Instagram alla dottoressa che salva le donne incinte di Kharkiv

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La leggenda del calcio David Beckham, 46 anni, ha deciso di prestare i suoi account Instagram e Facebook a Irina Kondratova, la direttrice del centro perinatale di Kharkiv che si prende cura delle donne ucraine incinte e dei bambini rimasti feriti nei bombardamenti della città. Domenica 20 marzo, con un video su Instagram, il calciatore ha annunciato che avrebbe ceduto le credenziali dei suoi social alla dottoressa ucraina, per permetterle di documentare che cosa sta accadendo in città e nel suo reparto di neonatologia, allestito in uno scantinato. Beckham ha su Instagram 71,6 milioni di follower.

 

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Un post condiviso da David Beckham (@davidbeckham)

Nel video pubblicato su Instagram, David Beckham, testimonial e ambassador di Unicef, ha dichiarato che: “Oggi sto cedendo i miei account social a Irina, la direttrice del centro perinatale di Kharkiv, in Ucraina. Là lei sta lavorando per permettere alle donne incinte di partorire in sicurezza”. Dopo aver ringraziato i suoi 71,6 milioni di follower per aver contribuito a donare soldi, cibo e beni di prima necessità nella raccolta fondi organizzata dalla Fondazione, il calciatore ha detto ai suoi follower: “Andate a vedere le mie storie per sapere di più del fantastico lavoro che Irina e le sue colleghe stanno portando avanti per salvare vite”.

David Beckham, 46 anni, è diventato nel 2005 ‘Goodwill Ambassador’ di Unicef

Nel corso della giornata Irina ha pubblicato un commovente resoconto in prima persona della sua vita quotidiana a Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina bombardata da settimane dall’esercito russo. I video pubblicati da Irina sull’account di David Beckham mostravano la direttrice del centro perinatale di Kharkiv mentre girava sottoterra in un seminterrato scarsamente illuminato, dove le neo mamme cullavano i propri bambini su letti d’ospedale improvvisati lungo le pareti dello scantinato. “Il primo giorno di guerra tutte le donne incinte e le madri furono evacuate nel seminterrato – ha raccontato Irina nelle storie di Instagram di David Beckham -. Abbiamo dovuto imparare a lavorare in mezzo ai bombardamenti”.

“Purtroppo non possiamo portare i bambini in terapia intensiva nel seminterrato, perché fanno affidamento su macchinari” che non possono essere trasportati sottoterra. La direttrice del centro, che nelle storie di Instagram si è presentata solo per nome, ha affermato di aver lavorato “24 ore su 24, sette giorni su sette” dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, lo scorso 24 febbraio. In un video, la dottoressa ha fatto conoscere ai follower di David Beckham la storia di Yana e del suo bambino Mykhailo, nato con difficoltà respiratorie il secondo giorno di guerra. Il piccolo ora sta meglio, ha fatto sapere Irina, ma la casa della sua famiglia è stata distrutta e quindi Yana e Mykhailo non hanno un posto dove andare.

Irina Kondratova ha condiviso sulle storie Instagram di David Beckham la storia di Yana e del suo bambino Mykhailo, nato con difficoltà respiratorie il secondo giorno di guerra

Nelle ultime tre settimane una raffica quotidiana di artiglieria, missili e bombe è piovuta su Kharkiv, la seconda città principale dell’Ucraina dopo la capitale Kiev. Anche oggi, lunedì 21 marzo, i media ucraini riferiscono di bombardamenti su Kharkiv “con morti e feriti”. Secondo l’Ukrainska Prava, che cita testimoni oculari, l’attacco avrebbe colpito alcuni edifici residenziali causando anche incendi. Secondo le informazioni del Centro medico di emergenza, ci sarebbe anche un bambino tra le vittime. “Probabilmente stiamo rischiando la vita, ma non ci pensiamo affatto. Adoriamo il nostro lavoro”, ha affermato ancora Irina nelle storie pubblicate sull’account di David Beckham. “Medici e infermieri. Tutti noi qui ci preoccupiamo, piangiamo. Ma nessuno di noi si arrende”, ha concluso la direttrice.

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Instagram

  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
La leggenda del calcio David Beckham, 46 anni, ha deciso di prestare i suoi account Instagram e Facebook a Irina Kondratova, la direttrice del centro perinatale di Kharkiv che si prende cura delle donne ucraine incinte e dei bambini rimasti feriti nei bombardamenti della città. Domenica 20 marzo, con un video su Instagram, il calciatore ha annunciato che avrebbe ceduto le credenziali dei suoi social alla dottoressa ucraina, per permetterle di documentare che cosa sta accadendo in città e nel suo reparto di neonatologia, allestito in uno scantinato. Beckham ha su Instagram 71,6 milioni di follower.
 
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Nel video pubblicato su Instagram, David Beckham, testimonial e ambassador di Unicef, ha dichiarato che: "Oggi sto cedendo i miei account social a Irina, la direttrice del centro perinatale di Kharkiv, in Ucraina. Là lei sta lavorando per permettere alle donne incinte di partorire in sicurezza". Dopo aver ringraziato i suoi 71,6 milioni di follower per aver contribuito a donare soldi, cibo e beni di prima necessità nella raccolta fondi organizzata dalla Fondazione, il calciatore ha detto ai suoi follower: "Andate a vedere le mie storie per sapere di più del fantastico lavoro che Irina e le sue colleghe stanno portando avanti per salvare vite".
David Beckham, 46 anni, è diventato nel 2005 'Goodwill Ambassador' di Unicef
Nel corso della giornata Irina ha pubblicato un commovente resoconto in prima persona della sua vita quotidiana a Kharkiv, la seconda città più grande dell'Ucraina bombardata da settimane dall'esercito russo. I video pubblicati da Irina sull'account di David Beckham mostravano la direttrice del centro perinatale di Kharkiv mentre girava sottoterra in un seminterrato scarsamente illuminato, dove le neo mamme cullavano i propri bambini su letti d'ospedale improvvisati lungo le pareti dello scantinato. "Il primo giorno di guerra tutte le donne incinte e le madri furono evacuate nel seminterrato - ha raccontato Irina nelle storie di Instagram di David Beckham -. Abbiamo dovuto imparare a lavorare in mezzo ai bombardamenti". "Purtroppo non possiamo portare i bambini in terapia intensiva nel seminterrato, perché fanno affidamento su macchinari" che non possono essere trasportati sottoterra. La direttrice del centro, che nelle storie di Instagram si è presentata solo per nome, ha affermato di aver lavorato "24 ore su 24, sette giorni su sette" dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina, lo scorso 24 febbraio. In un video, la dottoressa ha fatto conoscere ai follower di David Beckham la storia di Yana e del suo bambino Mykhailo, nato con difficoltà respiratorie il secondo giorno di guerra. Il piccolo ora sta meglio, ha fatto sapere Irina, ma la casa della sua famiglia è stata distrutta e quindi Yana e Mykhailo non hanno un posto dove andare.
Irina Kondratova ha condiviso sulle storie Instagram di David Beckham la storia di Yana e del suo bambino Mykhailo, nato con difficoltà respiratorie il secondo giorno di guerra
Nelle ultime tre settimane una raffica quotidiana di artiglieria, missili e bombe è piovuta su Kharkiv, la seconda città principale dell'Ucraina dopo la capitale Kiev. Anche oggi, lunedì 21 marzo, i media ucraini riferiscono di bombardamenti su Kharkiv "con morti e feriti". Secondo l'Ukrainska Prava, che cita testimoni oculari, l'attacco avrebbe colpito alcuni edifici residenziali causando anche incendi. Secondo le informazioni del Centro medico di emergenza, ci sarebbe anche un bambino tra le vittime. "Probabilmente stiamo rischiando la vita, ma non ci pensiamo affatto. Adoriamo il nostro lavoro", ha affermato ancora Irina nelle storie pubblicate sull'account di David Beckham. "Medici e infermieri. Tutti noi qui ci preoccupiamo, piangiamo. Ma nessuno di noi si arrende", ha concluso la direttrice.
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