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Home » Attualità » Vaiolo delle scimmie, è vero che la malattia si trasmette di più tra la comunità gay?

Vaiolo delle scimmie, è vero che la malattia si trasmette di più tra la comunità gay?

L'Oms sottolinea che la trasmissione del virus "è stata osservata nell'ambito della comunità omosessuale". Ma il Partito Gay non ci sta: "Evitiamo di creare uno stigma come negli anni Ottanta"

Remy Morandi
20 Maggio 2022
vaiolo delle scimmie

vaiolo delle scimmie

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“È stata osservata una trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie nell’ambito della comunità gay, tra uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini”. A segnalarlo, giovedì 19 maggio, è stata l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La risposta, in Italia, del Partito Gay è arrivata immediatamente: “In merito alla epidemia di vaiolo chiediamo chiarimenti al Ministero della Salute e che siano vietate affermazioni come quella del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) che afferma che le persone gay sono a rischio, per tale epidemia”. Il Partito Gay teme infatti che “nuovamente come negli anni Ottanta si crei uno stigma contro le persone gay“, sottolinea Fabrizio Marrazzo, il portavoce del Partito Gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalista e Liberale. Ma perché allora secondo le autorità sanitarie internazionali la malattia e il virus del vaiolo delle scimmie rischia di trasmettersi di più tra la comunità gay? Prima di rispondere a questa domanda, cerchiamo di capire che cos’è il vaiolo delle scimmie, quali sono i sintomi e perché la malattia sta iniziando a suscitare preoccupazione in Europa e negli Stati Uniti.

In Italia sono stati registrati tre casi di trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie (Foto Ansa)

Vaiolo delle scimmie, cos’è. Tre casi in Italia

Il vaiolo delle scimmie è una zoonosi silvestre, ovvero una malattia rara riguardante gli animali selvatici con infezioni umane accidentali, che di solito si verificano nelle parti boscose dell’Africa centrale e occidentale. Lo spiega l’Oms, a fronte di vari casi segnalati in Europa, Stati Uniti e anche in Italia, dove ad oggi sono tre i casi confermati. Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è generalmente compreso tra 6 e 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni. Il serbatoio dell’animale rimane sconosciuto, anche se è probabile che sia tra i roditori. L’Organizzazione Mondiale della Sanità spiega ancora che esistono due famiglie di virus del vaiolo delle scimmie: quella dell’Africa occidentale e quella del bacino del Congo (Africa centrale). Sebbene l’infezione da virus del vaiolo delle scimmie dell’Africa occidentale a volte porti a malattie gravi in alcuni individi, la malattia è solitamente autolimitante. È stato inoltre documentato che il tasso di mortalità per la famiglia dell’Africa occidentale è di circa l’1%, mentre per quella del bacino del Congo può arrivare fino al 10%.

Va detto che al momento, nonostante la preoccupazione in Europa e negli Stati Uniti, non si registra una situazione di allarme. Dall’inizio di maggio vari casi sono stati segnalati in alcuni Paesi europei e oltreoceano. L’Oms sta monitorando la situazione che è in “rapida evoluzione”. E in Italia il ministero della Salute ha avviato un sistema di sorvegalianza dei casi e allertato le Regioni. Ad oggi, dopo i primi casi segnalati nel Regno Unito per un totale di 9 ad oggi, contagi sono stati registrati in Portogallo e Spagna – dove è stato dichiarato uno stato di allerta – ma anche in Svezia e in Italia. Altri casi sono stati segnalati in Usa e Canada. Il primo contagio nel Regno Unito sarebbe stato ‘importato’ dopo un viaggio all’estero in un’area endemica, gli altri sarebbero autoctoni. In Italia, invece, il primo caso è stato identificato all’Istituto per le malattie infettive Spallanzani e si tratta di un uomo di ritorno dalle isole Canarie, ricoverato in isolamento. Gli altri due casi, tutti in carico allo Spallanzani, sono correlati al caso zero.

⁉️🐒Cosa sappiamo sul #monkeypox o #vaiolodellescimmie ⁉️

📌Si trasmette
↔️da animale a uomo con saliva, fluidi, contatto diretto
↔️da uomo a uomo con droplets, contatto con fluidi corporei o lesioni cutanee
📌Si risolve spontaneamente in 1-2 settimane👇https://t.co/OYZE17cDOD pic.twitter.com/o7DPw3VmAr

— Istituto Superiore di Sanità (@istsupsan) May 19, 2022

Vaiolo delle scimmie, sintomi e come si trasmette

Il motivo per cui l’Oms ha messo in allarme la comunità gay consiste nel fatto che tutti i casi registrati di infezione dal virus riguarderebbero uomini omosessuali o bisessuali. Se è vero e ha ragione il Partito Gay a sottolineare che non bisogna fare allarmismo e creare “uno stigma contro le persone gay”, è anche importante cercare di capire perché l’Organizzazione Mondiale della Sanità e altre autorità sanitarie vogliono mettere in guardia la comunità omosessuale. I motivi sono legati alle modalità di trasmissione del virus.

Il vaiolo delle scimmie si trasmette tra le persone principalmente per via orale durante il contatto diretto prolungato, oppure tramite contatto con liquidi organici di una persona infetta, come il sangue, lo sperma, la saliva. La malattia spesso si esaurisce con sintomi che si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni. Tra i principali sintomi si registrano eruzioni vescicolari cutanee,  febbre, mal di testa e dolori muscolari.

L’invito fatto alla comunità gay è quello di “prestare attenzione a eventuali eruzioni cutanee o lesioni insolite e contattare un servizio di salute sessuale senza indugio”. Così ha dichiarato la professoressa Susan Hopkins, consulente medico a capo della United Kingdom Security Agency (Uksa).

Tuttavia, come fa notare Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay, “le persone a rischio sono coloro che hanno rapporti sessuali occasionali. Ricordiamo che i gay possono avere relazioni monogame o avere rapporti occasionali al pari delle persone eterosessuali”. Ed è per questo che il Partito Gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalista e Liberale chiede “al Ministero della Salute di intervenire per evitare che nuovamente come negli anni Ottanta si crei uno stigma contro le persone gay”.

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  • Un’onda multiforme, dalle mille voci diverse. 🌈

Il Pride Month, il mese dell’orgoglio Lgbtqia+ che tradizionalmente si celebra a giugno, porta ogni anno una vera e propria marea multicolore in tutto il mondo. 

Migliaia di persone che manifestano identità di genere, espressioni di genere o orientamenti sessuali diversi scendono in strada, nelle piazze, portando avanti le istanze della comunità, rivendicando tra cui, forse il più importante, quello di essere e amare chi si vuole. 
Tutti, tutte e tutt* riunit* convenzionalmente sotto un’unica bandiera, quella arcobaleno, simbolo di riconoscimento anche politico per le persone Lgbtqia+. 

Ma se anche la Pride Flag cambia colore, diventando sempre più inclusiva, ogni soggettività ha adottato col tempo dei simboli per potersi identificare e dimostrare unità, orgoglio e i propri valori, oltre che riconoscersi. 

Scorri la gallery per scoprire tutte (o quasi) le bandire del Pride ✨

E tu? In quale ti riconosci? 🏳️‍🌈

#lucenews #lucelanazione #pridemonth #lgbtqiaplus #prideflag #proudtobepride
  • La notizia del matrimonio, giovedì 30 giugno, ha destato scalpore, diventando immediatamente virale, rimbalzando sui siti web e sui social, fino ai quotidiani.

Paola Turci e Francesca Pascale si sposeranno domani, sabato 2 luglio, nella splendida cornice di Montalcino. Ma se i bagliori dello scoop non si sono ancora spenti, quello che si è acceso dopo che l’informazione è diventata di dominio pubblico è anche il fuoco dell’omofobia. Ancora e ancora.
E meno male che il mese del Pride, dell’orgoglio e delle rivendicazioni della comunità Lgbtq+ si è appena concluso (anche se manca ancora Milano tra gli eventi in calendario).

La cantautrice ha infatti ricevuto e denunciato insulti omofobi che le sono stati rivoluti dopo l’annuncio del matrimonio. Stanotte, nella sue storie di Instagram, l’artista ha pubblicato un messaggio ricevuto da un profilo di una guest house piemontese: “Lesbicona che schifo!!“, recita lo squallido post, che la cantante ha mostrato, commentando: “Ignoranza, omofobia, cattiveria e infelicità in una sola frase“.

Immediati i commenti di condanna per il gesto che hanno sommerso il profilo social da cui risulta partito l’insulto. L’indignazione generale non basta però a cancellare il fatto: due donne, anche famose, che scelgono l’amore non sono ancora tollerate. Assurdo? Certo.

È inammissibile che l’odio prevalga ancora sulla gioia, che una persona, un gruppo di individui, una comunità perfino non accettino che due donne celebrino la loro felicità. Cosa, queste nozze, toglierebbero loro?

Per fortuna sul web si moltiplicano invece i messaggi di felicitazioni per la coppia, che avrebbe voluto tenere riservata la notizia dell’unione civile, mantenendo sull’evento la stessa privacy con cui finora ha protetto la relazione, rivelata nell’estate del 2020 dal settimanale “Oggi" che pubblicò lo scatto di un bacio tra le due donne durante una vacanza in barca.

Perché l’amore, in effetti, andrebbe sempre celebrato e non insultato. Che sia quello tra un uomo e una donna, due donne, due uomini, due persone…
L’amore è amore, chiama felicità, non odio.

Di Marianna Grazi ✍

#lucenews #lucelanazione #paolaturci #pridemonth #matrimonio #unionecivile
  • È la storia di Carson Pickett che non è solo una favola sportiva, ma un esempio di forza volontà e voglia di superare limiti fisici e pregiudizi. ⚽️

Nell’amichevole contro la Colombia, la Nazionale femminile degli Stati Uniti ha dimostrato ancora una volta quanto è all’avanguardia e ha fatto esordire Carson Pickett, giocatrice nata senza una parte del braccio sinistro. 

"La sensazione di essere diverso e l’ansia di non adattarsi è qualcosa che ho passato. Spero di incoraggiare altri a non vergognarsi di quello che sono.”

Questa volta la Nazionale statunitense ha mostrato, ancora una volta, quanto sia avanti nell’inclusione sociale e nelle pari opportunità. I diritti umani e sociali sono sempre in primo piano nella testa delle ragazze e della Federazione, che non di rado si sono esposte su tematiche importanti come il razzismo, l’omofobia e più in generale su questioni spinose.

Dopo il raggiungimento dell’obiettivo della parità salariale con i colleghi uomini, lo sdoganamento dell’omosessualità e altro ancora, ora i riflettori si puntano verso la disabilità e come nonostante essa si possa diventare giocatrici professioniste.

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #carsonpickett #football #colombie #womensoccer #uswomensoccer #inspiretheworld
  • Il suo desiderio, più che legittimo, è semplicemente quello di partecipare al Jova Beach party di Viareggio, a settembre, insieme ai suoi amici. Eppure Enrico, classe 1965, padre di due meravigliosi figli adottivi e costretto su una sedia a rotelle dal 1988, non è riuscito a fare quello che tutto il resto della sua comitiva ha fatto con pochi semplici click sul sito di Ticketone: acquistare il suo biglietto. 

“Per noi disabili cose come questa sarebbero troppo semplici. Forse non tutti sanno che la realtà è che, se una persona nelle mie condizioni desidera partecipare a un qualsiasi evento, solitamente gli viene richiesto di individuare per conto proprio gli organizzatori, cercare sul rispettivo sito le indicazioni sulla modalità di richiesta dei biglietti (che variano da organizzatore ad organizzatore) e in fine allegare alla domanda di partecipazione il certificato di invalidità e un documento d’identità. Mai ci è permesso di usare le piattaforme online ad acquisto diretto come Ticketone.

Mi sono sentito ulteriormente discriminato: oltre ai miei limiti fisici mi sono dovuto scontrare con ulteriori ostacoli rappresentati da procedure imposte da persone che non hanno la minima idea di cosa significhi la parola ‘inclusione‘. E quello che più mi ha sorpreso è che questi limiti siano arrivati in abbinamento ad un evento di Jovanotti, che ritengo un paladino dell’inclusione. Mi chiedo se lui sia a conoscenza di tutto questo e cosa ne pensi in tal caso”.

Il racconto di Enrico nell’intervista a cura di Caterina Ceccuti ✍

#lucenews #lucelanazione #enrico #jovabeachparty #disabilityinclusion
"È stata osservata una trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie nell'ambito della comunità gay, tra uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini". A segnalarlo, giovedì 19 maggio, è stata l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La risposta, in Italia, del Partito Gay è arrivata immediatamente: "In merito alla epidemia di vaiolo chiediamo chiarimenti al Ministero della Salute e che siano vietate affermazioni come quella del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) che afferma che le persone gay sono a rischio, per tale epidemia". Il Partito Gay teme infatti che "nuovamente come negli anni Ottanta si crei uno stigma contro le persone gay", sottolinea Fabrizio Marrazzo, il portavoce del Partito Gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalista e Liberale. Ma perché allora secondo le autorità sanitarie internazionali la malattia e il virus del vaiolo delle scimmie rischia di trasmettersi di più tra la comunità gay? Prima di rispondere a questa domanda, cerchiamo di capire che cos'è il vaiolo delle scimmie, quali sono i sintomi e perché la malattia sta iniziando a suscitare preoccupazione in Europa e negli Stati Uniti.
In Italia sono stati registrati tre casi di trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie (Foto Ansa)

Vaiolo delle scimmie, cos'è. Tre casi in Italia

Il vaiolo delle scimmie è una zoonosi silvestre, ovvero una malattia rara riguardante gli animali selvatici con infezioni umane accidentali, che di solito si verificano nelle parti boscose dell'Africa centrale e occidentale. Lo spiega l'Oms, a fronte di vari casi segnalati in Europa, Stati Uniti e anche in Italia, dove ad oggi sono tre i casi confermati. Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è generalmente compreso tra 6 e 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni. Il serbatoio dell'animale rimane sconosciuto, anche se è probabile che sia tra i roditori. L'Organizzazione Mondiale della Sanità spiega ancora che esistono due famiglie di virus del vaiolo delle scimmie: quella dell'Africa occidentale e quella del bacino del Congo (Africa centrale). Sebbene l'infezione da virus del vaiolo delle scimmie dell'Africa occidentale a volte porti a malattie gravi in alcuni individi, la malattia è solitamente autolimitante. È stato inoltre documentato che il tasso di mortalità per la famiglia dell'Africa occidentale è di circa l'1%, mentre per quella del bacino del Congo può arrivare fino al 10%. Va detto che al momento, nonostante la preoccupazione in Europa e negli Stati Uniti, non si registra una situazione di allarme. Dall'inizio di maggio vari casi sono stati segnalati in alcuni Paesi europei e oltreoceano. L'Oms sta monitorando la situazione che è in "rapida evoluzione". E in Italia il ministero della Salute ha avviato un sistema di sorvegalianza dei casi e allertato le Regioni. Ad oggi, dopo i primi casi segnalati nel Regno Unito per un totale di 9 ad oggi, contagi sono stati registrati in Portogallo e Spagna - dove è stato dichiarato uno stato di allerta - ma anche in Svezia e in Italia. Altri casi sono stati segnalati in Usa e Canada. Il primo contagio nel Regno Unito sarebbe stato 'importato' dopo un viaggio all'estero in un'area endemica, gli altri sarebbero autoctoni. In Italia, invece, il primo caso è stato identificato all'Istituto per le malattie infettive Spallanzani e si tratta di un uomo di ritorno dalle isole Canarie, ricoverato in isolamento. Gli altri due casi, tutti in carico allo Spallanzani, sono correlati al caso zero.

⁉️🐒Cosa sappiamo sul #monkeypox o #vaiolodellescimmie ⁉️

📌Si trasmette ↔️da animale a uomo con saliva, fluidi, contatto diretto ↔️da uomo a uomo con droplets, contatto con fluidi corporei o lesioni cutanee 📌Si risolve spontaneamente in 1-2 settimane👇https://t.co/OYZE17cDOD pic.twitter.com/o7DPw3VmAr — Istituto Superiore di Sanità (@istsupsan) May 19, 2022

Vaiolo delle scimmie, sintomi e come si trasmette

Il motivo per cui l'Oms ha messo in allarme la comunità gay consiste nel fatto che tutti i casi registrati di infezione dal virus riguarderebbero uomini omosessuali o bisessuali. Se è vero e ha ragione il Partito Gay a sottolineare che non bisogna fare allarmismo e creare "uno stigma contro le persone gay", è anche importante cercare di capire perché l'Organizzazione Mondiale della Sanità e altre autorità sanitarie vogliono mettere in guardia la comunità omosessuale. I motivi sono legati alle modalità di trasmissione del virus. Il vaiolo delle scimmie si trasmette tra le persone principalmente per via orale durante il contatto diretto prolungato, oppure tramite contatto con liquidi organici di una persona infetta, come il sangue, lo sperma, la saliva. La malattia spesso si esaurisce con sintomi che si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni. Tra i principali sintomi si registrano eruzioni vescicolari cutanee,  febbre, mal di testa e dolori muscolari. L'invito fatto alla comunità gay è quello di "prestare attenzione a eventuali eruzioni cutanee o lesioni insolite e contattare un servizio di salute sessuale senza indugio". Così ha dichiarato la professoressa Susan Hopkins, consulente medico a capo della United Kingdom Security Agency (Uksa). Tuttavia, come fa notare Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay, "le persone a rischio sono coloro che hanno rapporti sessuali occasionali. Ricordiamo che i gay possono avere relazioni monogame o avere rapporti occasionali al pari delle persone eterosessuali". Ed è per questo che il Partito Gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalista e Liberale chiede "al Ministero della Salute di intervenire per evitare che nuovamente come negli anni Ottanta si crei uno stigma contro le persone gay".
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