Borgo S. Lorenzo (Firenze), 2 giugno 2024 – Caterina è viva solo perché quel 10 febbraio di tre anni fa pioveva a dirotto. L’acqua aveva reso scivolosa la grondaia su cui il marito tentava di aggrapparsi per entrare nella casa dove aveva trovato rifugio dopo anni di botte e umiliazioni. Immagini agghiaccianti, riprese dalle telecamere installate all’esterno dell’abitazione, che fecero il giro del web. Lui, Antimo Carrera, cade più volte, impreca, urla. L’unico obiettivo era infilarsi in quell’appartamento dell’hinterland di Napoli e scagliare tutta la sua rabbia su Caterina Stellato, 43 anni, madre dei sui tre figli. La pioggia e l’arrivo delle forze dell’ordine glielo impedirono. Lui fuggì. Fu arrestato due giorni dopo. Tutt’oggi si trova in carcere a Napoli. Caterina invece ha ripreso in mano la sua vita ripartendo, coi suoi bimbi, da un comune del Mugello, Borgo San Lorenzo.
Caterina, fino a una settimana fa la località in cui viveva era segreta ma, con la sua scelta di candidarsi a Borgo San Lorenzo in una lista civica come consigliera, adesso è pubblica. Non ha paura?
"L’ansia e i timori ci sono, è innegabile. Ma voglio reagire. Voglio smettere di vivere nella paura. Non mi voglio più nascondere, chi deve nascondersi è lui (il marito, ndr). Io dal Mugello non mi muovo più. Voglio viverci senza l’ossessione che il mio ex marito venga a cercarmi".
E lei pensa che lo farà?
"Conoscendolo, quando uscirà dal carcere, farà di tutto per trovarmi. Sicuramente la detenzione non lo avrà cambiato. E proprio per questo non mi voglio nascondere. Vivere nascosti significa vivere nella paura. Ho vissuto troppi anni con i brividi sulla pelle e con i sospiri per un nonnulla. Pensi che i primi tempi che ero a Borgo mi pareva di vederlo ovunque. Adesso basta".
Che effetto le fa rivedere quelle immagini che fecero il giro della Rete?
"Mi sento una miracolata. Una sopravvissuta. Quel giorno ero in camera, c’era un silenzio strano, all’improvviso sento mia madre urlare: ‘Caterina, è qui’. Mi affaccio al balcone e incrocio i suoi occhi, era fuori di sé. Era carico di rabbia. Tentava con ogni mezzo di entrare in casa. Cadeva, urlava. Schiumava come fosse in preda a chissà cosa. Sono sicura che quel giorno avrebbe ucciso me e mia madre".
Come è arrivata in Mugello?
"Chi l’ha visto? si occupò del mio caso. Fui investita da un’ondata di solidarietà enorme. Arrivarono offerte da tutta Italia per aiutare me e i miei figli. Tra le tante me ne colpì una che proveniva da Borgo San Lorenzo. Fulvia e Marcello mi offrivano un lavoro in una struttura sanitaria. Ricordo ancora il giorno in cui vennero a prendermi alla stazione, era il 29 aprile 2021, mi accolsero con un paio di chiavi. ’Queste sono della tua nuova casa’. E’ stato il giorno più bello della mia vita. Borgo San Lorenzo mi ha dato un’opportunità di rinascita. Sono grata a questo paese e se posso fare qualcosa mi metto a disposizione con grande umiltà".
Per questo si candida come consigliera?
"Voglio che la mia storia possa aiutare altre donne a trovare il coraggio di denunciare. A scappare da uomini che, quando va bene, ci riducono a sopravvissute".
La politica cosa può e deve ancora fare per tutte quelle donne che sono vittima di violenza?
"Credo che purtroppo il divieto di avvicinamento serva a ben poco. Mio marito lo aveva ma lo ha violato più volte. Dovrebbe scattare subito l’arresto. E poi, insisto, è necessario che le donne denuncino, abbiano il coraggio di farlo. Questo è il primo passo per la salvezza. Aiutateci a trovare il coraggio".
Chi è Caterina Stellato oggi?
"Fino al 2021 Caterina era una donna che viveva nella paura, nella sofferenza. Mi sentivo vuota, divorata. Una carcassa. Incapace di prendere decisioni. Oggi, con le mie fatiche, l’indipendenza che ho conquistato, sono la donna che avrei sempre voluto essere. Con libertà di pensiero, facoltà di prendere decisioni e soprattutto senza paure".