Antonio Caterino ha 36 anni, è cresciuto a Perugia e fa l'avvocato a Milano in uno studio che si occupa di diritto societario.
Durante gli anni di studio ci sono stati esami che ha ripetuto anche otto volte, senza capire cosa, in lui non andasse. Non conosceva la propria condizione, diagnosticata da un'amica medico due giorni prima della laurea. Antonio è dislessico.
Il giovane legale ha contribuito a scrivere un protocollo, siglato il 12 aprile scorso dal Consiglio dell'Ordine degli avvocati e la Corte d'appello di Milano, grazie al quale i candidati con disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa) potranno utilizzare strumenti compensativi per l'esame di abilitazione. Una vittoria importante, la sua, contro la discriminazione: "Sono partito dalle mie difficoltà per cambiare le regole, una soddisfazione enorme" dice Caterino che rivela che nel suo curriculum c'è una frase a effetto: "Tenacemente ottimista".
Una discriminazione, quella denunciata dall'avvocato, che si riflette anche nei concorsi pubblici o negli esami abilitanti alla professione: "Attualmente le misure compensative sono previste nella legge 170 del 2010, una legge grandiosa che ha risolto il tema dei Dsa a scuola e nelle università. Ma non viene applicata nei concorsi pubblici o negli esami abilitanti alla professione. Questa è una lesione delle pari opportunità. Perciò l'Ordine degli avvocati e la Corte d'Appello hanno deciso di siglare un accordo che istituzionalizzi le misure compensative qualora fossero presenti persone con Dsa". Tali misure mettono i candidati con questo tipo di disturbi nella condizione di svolgere un concorso o un esame abilitante godendo, in astratto, delle stesse chance di successo di chi non ha un Dsa. In concreto, infatti, vengono sostituite le prove scritte con un colloquio orale, è data la possibilità di usare strumenti per le difficoltà di lettura, di scrittura e di calcolo, e possono avere tempo in più per svolgere le prove. Tra coloro che hanno potuto usufruire di queste nuove regole, prima ancora che il protocollo venisse siglato, c'è proprio l'avvocato Caterino: "Io ho sostenuto l'esame avvalendomi di questi strumenti che si sono rivelati determinanti ai fini del successo nelle prove. Solo così ho potuto godere delle stesse chance dei miei colleghi".