Firenze, 5 ottobre 2024 – La campionessa brasiliana di ginnastica artistica Rebeca Andrade è a Firenze. Una vacanza con gli amici nel capoluogo toscano per la 25enne oro olimpico a Parigi 2024, come testimoniano le foto in giro in centro postate sulla sua pagina Instagram.
Uno scatto in piazza Vittorio Veneto, poi sui lungarni, al Giardino di Boboli e in via dei Calzaiuoli. Un tagliere di bruschetta e uno con affettati e formaggi toscani per pranzo e la sera un immancabile gelato, nonostante le temperature autunnali. Il tutto immortalato e pubblicato su storie e post, come una perfetta turista.
Andrade ai giochi di Parigi 2024
Per chi non la conoscesse vi basti sapere che è l'unica ginnasta ad aver battuto Simone Biles, l’americana campionessa di tutto, la più medagliata nella storia di questo sport, al corpo libero in una finale olimpica. La 25enne c’è riuscita proprio in questa edizione delle Olimpiadi, portando a casa anche altre tre medaglie, due argenti individuali e un bronzo nella gara squadre. Già questo basterebbe per far capire il valore di questa atleta straordinaria, che nel suo Paese, il Brasile, è considerata un simbolo di riscatto sociale.
Simbolo di riscatto
Nata nelle baraccopoli di San Paolo (a Guarulhos) da una mamma single, cresciuta insieme a sette fratelli, per andare in palestra ad allenarsi da piccola percorreva oltre 12 chilometri al giorno a piedi. “Se non sbaglio, la distanza da casa nostra alla palestra era di 6 o 7 chilometri con molte [colline] che andavano su e giù”, ha raccontato il fratello maggiore di Rebeca, Emerson Rodrigues, in un'intervista dello scorso anno. “Quando arrivavamo lì, in palestra, raccoglievo cartone, rottami metallici, quel tipo di cose, e li vendevo nelle vicinanze e risparmiavo una moneta qua e là fino a quando non iniziavo a costruire una bicicletta in una discarica”.
Ai Giochi olimpici di Parigi nella gara individuale del corpo libero ha vinto contro la fino ad allora imbattibile Biles, bissando il risultato di tre anni fa a Tokyo al volteggio, frutto di una forza di volontà e di dedizione al lavoro duro che l’hanno portata al vertice della ginnastica mondiale.