A Milano gli under 40 spendono più di quanto guadagnano

Non solo studenti in tenda ma anche giovani lavoratori che arrancano per arrivare a fine mese: il caro vita pesa sempre di più, soprattutto al Nord Italia

di MARGHERITA AMBROGETTI DAMIANI -
9 ottobre 2023
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Milano da bere? No grazie, al massimo un bicchiere d'acqua. "È tutto quello che posso permettermi, fino al prossimo stipendio". Potrebbe iniziare così un'ipotetica conversazione con un giovane adulto che risiede in città. Inflazione, crisi economiche che si susseguono, conflitti mondiali che mettono a repentaglio la stabilità dei mercati, climate change sono solo alcune delle cause del vertiginoso aumento del costo della vita che, negli ultimi anni, ha messo a dura prova la middle class di casa nostra, costringendola a fare i conti con cordoni della borsa sempre più stretti. La categoria più colpita? Neanche a dirlo, quella degli under 40 che, tra contratti da fame, precarietà, libere professioni con costi di gestione da capogiro, affitti e mutui alle stelle, carrello della spesa sempre più caro, sono costretti a barcamenarsi in un presente incerto con all’orizzonte un futuro - a essere ottimisti - così così.
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Le proteste contro il caro affitti degli studenti a Milano

Per gli under 40 il caro vita è insostenibile

A stare peggio pare siano quelli del Nord, milanesi in primis. Il costo della vita nel capoluogo lombardo è così tanto cresciuto che il 62% dei residenti under 40 spende più di quanto guadagna ed è costretto ad attingere dilapidare i risparmi o a far ricorso a prestiti per spese impreviste. Le brutte notizie non finiscono qua: solo il 17% degli intervistati ha dichiarato di riuscire a risparmiare almeno 200 euro al mese. Sono questi i numeri amarissimi che emergono dall’analisi di Adesso! - movimento di proposta e progetto di media activism lanciato da Tomaso Greco, editore di Bookabook - a cui hanno preso parte oltre 600 giovani lombardi di età compresa tra i 20 e i 40 anni attraverso un sondaggio Instagram.
 
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Un fenomeno preoccupante se si pensa che la maggior parte del denaro che gli under 40 milanesi dichiarano di spendere è destinato sostanzialmente alla sopravvivenza e poco più. Viaggi, eventi, acquisti non di beni primari vengono derubricati a questioni di terz’ordine: ci si investe denaro quando e se si può.

Cara Milano, quanto mi costi

Stando ai dati Istat, nell’ultimo anno i costi per abitare a Milano sono cresciuti più del doppio della media nazionale (+4,6% contro il +2,1%), così come quelli per le spese sanitarie (+3% contro +1,6%). Milano supera la media italiana anche sul fronte delle spese per le attività culturali e ricreative, aumentate del 4,5% contro il +3,7% nazionale. Male anzi malissimo i servizi ricettivi e di ristorazione (+8,9% contro il +6,8% nazionale). Eppure, Milano è da sempre considerata l’unica vera città europea d’Italia, attraverso la quale imparare a guardare il mondo con occhi diversi. Un caleidoscopio di opportunità a portata di mano ma, evidentemente, non più di portafogli. Nei decenni passati, intere generazioni hanno fatto la valigia per andare a studiare in questa città, trovandoci casa e futuro. Cara è sempre stata, è vero, ma oggi, al solo pensiero di andarci a vivere, c’è da impallidire, a meno che non si abbiano piccoli patrimoni di famiglia su cui contare. E se a Milano si registra il peggior rapporto tra costo per un alloggio e stipendi d’Europa, le cose nel resto d’Italia non vanno affatto meglio. Le proteste delle studentesse e degli studenti fuori dagli Atenei contro il caro affitti ne sono la dimostrazione. Tornare a essere un Paese capace di investire davvero sulle energie delle generazioni più giovani di lavoratori (e prima degli studenti) è l’unica via per uscire dal pantano nel quale siamo scivolati. Per farlo, servono politiche di lungo respiro, investimenti e pochissimi slogan elettorali. Sarà dura, a tratti durissima.