Partita del cuore: l’abbraccio tra Renzi e Schlein e la politica dello spettacolo

I politici sono diventati protagonisti del dibattito quotidiano e non solo per le loro gesta in Aula: spesso sotto i riflettori c’è la loro vita privata. I veri personaggi dello spettacolo contemporanei, che ci piaccia o no, sono loro

di MARGHERITA AMBROGETTI DAMIANI -
17 luglio 2024
Elly Schlein e Matteo Renzi (Ansa)

Elly Schlein e Matteo Renzi (Ansa)

Che lo ricordiate o no, c'è stato un tempo in cui al centro dei gossip c’erano cantanti, attrici, attori, donne e uomini dello spettacolo. Sportivi, al massimo. La politica di certo no. Quella era per eletti (in ogni senso) e addetti ai lavori. Veniva percepita come noiosa, quando andava bene, e pressoché avulsa dalle quotidiane leggerezze. Complici – probabilmente – i social, qualcosa nell'ingranaggio deve essersi inceppato tanto da permettere a politiche e politici di prendersi la scena. E non sempre per ragioni istituzionali.

Nazionale cantanti contro nazionale politici alla Partita del cuore

La nazionale politici (Ansa)
La nazionale politici (Ansa)

Dimostrazione plasticissima ne è la “Partita del cuore”, giocata ieri sera a L'Aquila, in Abruzzo, e in palinsesto questa sera in prime time su Rai Uno. Un evento sportivo di beneficenza organizzato quest'anno per raccogliere fondi da destinare all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e all'Ospedale San Salvatore dell'Aquila.

Portata in campo dal 1992 dalla Nazionale italiana dei cantanti, la “Partita del cuore” ogni edizione gioca contro un'altra squadra formata da personaggi famosi. Quest’anno è toccata a loro, ai politici, facendo sì che questa mattina il web fosse letteralmente invaso da scatti di leader di partiti molto distanti tra loro divertirsi e tirare calci a un pallone.

Gli attacchi pubblici per novanta minuti hanno ceduto il posto a un quieto vivere quasi surreale, rendendo possibile addirittura l'abbraccio affettuoso – e apparentemente protettivo da parte di lui – tra Matteo Renzi ed Elly Schlein. Una di quelle foto che, se scattate in un contesto diverso, avrebbero aperto una voragine in un partito come il PD, spalancando il baratro del dibattito tra favorevoli, contrari, scettici, complottisti, aperturisti, buonisti, sportivi e chi più ne ha più ne metta.

Partita del cuore tra nazionale cantanti e nazionale politici, nella foto Schlein e Renzi
Partita del cuore tra nazionale cantanti e nazionale politici, nella foto Schlein e Renzi

La politica dello spettacolo o del Paese reale?

A prescindere dalle faccende strettamente politiche, seppur non di second'ordine, c'è un tema su cui vale la pena riflettere. Perché le politiche e i politici incuriosiscono così tanto? Da quando la dimensione personale di Nicola Fratoianni fa più notizia di quella di un Raoul Bova qualsiasi? S’intenda, l'intenzione non vuole essere affatto quella di delegittimare il ruolo mediatico di chi interpreta la politica. Il punto, più che altro, è di etichetta. In una Repubblica che ancora non dimentica Aldo Moro in giacca e cravatta in spiaggia perché “un rappresentante del popolo italiano deve essere sempre dignitoso e presentabile”, pensare di avere a che fare con dinamiche che antepongono al contenuto la forma è assai complesso. Non a caso, lo spaesamento è evidente.

Di buono c'è che, per la prima volta, la politica non è mai stata così somigliante al Paese reale, quello che d'estate va in spiaggia, gioca a racchettoni, viaggia per piacere e non solo per lavoro, passa le feste in famiglia e, perché no, gioca a calcetto con gli amici. Un diritto sacrosanto di cui, di certo, sarebbe sbagliato voler privare l'attuale classe politica. Ma è davvero così urgente darne costantemente notizia? L'idea è che lo schiacciamento sul reale a cui stiamo assistendo rischi di infrangere rovinosamente una barriera tra popolo e governo che, forse, sarebbe stato meglio mantenere intatta. Del resto, degenerazioni a parte, la politica è sempre stata esercitata – o quantomeno narrata – come la selezione dei migliori a cui affidare le sorti di intere generazioni.

Il tema è complesso, sociologico e di sicuro non risolvibile nelle poche righe di un articolo. Provate però a porvi una domanda: chi caspita è sceso in campo ieri sera contro la squadra dei politici? Anche facendo una rapidissima ricerca online, sarebbe difficile riuscire a trovare un'immediata risposta. Strano per un paese che, fino agli anni Novanta, avrebbe fatto carte false anche solo per un autografo di qualche cantante famoso. “Volevamo solo essere felici”, recita una strofa di uno dei pezzi più orecchiabili di Francesco Gabbani e forse è davvero un po' così: anche i politici meritano leggerezza fuori ma soprattutto dentro la bolla mediatica. Non fosse altro che per essere più vicini a se stessi. Vale per chi lo fa con genuina ingenuità e per chi invece no.