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Riccardo Onorato e la body positivity maschile: "La moda deve liberarsi dallo stigma del grasso"

di MARIANNA GRAZI -
20 aprile 2021
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L'ultimo post sul suo account Instagram si intitola "La grassofobia nella vita di tutti i giorni". L'ha scritto perché molte persone, parlando di questo argomento, sanno di che si tratta ma non riconoscono gli esempi concreti che, nel quotidiano, possono influenzare una persona grassa. L'autore del post è Riccardo Onorato, content creator digitale romano, che nel 2012 ha aperto il blog Guy Overboard per parlare di moda e di uomini plus-size. "Overboard significa esagerato. Perché la moda maschile non può concentrarsi solo sull’equilibrato stile sartoriale. Ma overboard vuol dire anche non fermarsi alle taglie usuali" spiega. È partito dalla sua esperienza, raccontando delle sensazioni che prova ogni volta che entra in un negozio dove non ci sono capi della sua taglia. "Perché sono tanti gli uomini grassi come me che sentono forte la voglia di potersi vestire esprimendo la loro identità, ma che vivono il limite causato dalle taglie. Da lì ho sentito forte la necessità di analizzare cosa ci fosse dietro questo problema". Così oggi Guy Overboard è un blog a due facce: una dedicata all'abbigliamento maschile "adatto a tutti" e l’altra, più personale, in cui parla del  mondo della Body Positivity e della Self Acceptance. "Tutto è davvero cambiato quando ho conosciuto delle blogger che si occupavano di moda curvy. Abbiamo iniziato a parlare di body positivity. Mi sono sentito più accolto, meno solo e sbagliato", racconta. Già, perché parlare di corpo è una cosa che, nell'immaginario comune, riguarda solo la sfera femminile. Per i maschi invece c'è un muro di pregiudizi che sembra insormontabile. "Molti giovani evitano l’argomento per la paura o la vergogna ereditata dalla società - spiega Onorato -. Mi hanno contattato ragazzi che subiscono body shaming perché troppo magri. Devi capire che il corpo maschile viene principalmente giudicato per l’altezza, la peluria e la muscolatura. Ti faccio un esempio: se sei un giocatore di rugby grosso e muscoloso rientri in alcuni canoni; se sei come me, grosso ma senza muscoli sei giudicato, insultato". Ma un modo per rompere i tabù esiste, lui stesso se ne fa portavoce: "La soluzione potrebbe essere quella di promuovere la pluralità di mascolinità ed eliminare così tutte le aspettative. Se accetti altri modi di essere uomo, non metterai più in dubbio la tua mascolinità anche con tutti i cambiamenti fisici del caso". Il suo percorso di accettazione del proprio fisico non è stato facile: "Ora ho un rapporto sereno con me stesso, ma non è sempre stato così. Tanto tempo fa ho preso la decisione di non precludermi mai delle esperienze. Ad esempio: anche se non mi piacciono la mia pancia e il mio petto, mi metto ugualmente il costume e vado al mare". Una decisione che declina nel suo blog, come riflessione ma anche, nel concreto come consigli su outfit e look di abbigliamento maschile per uomini plus-size e taglie forti. "Vorrei che finalmente anche la moda si liberasse dello stigma del grasso, permettendo a tutti e tutte di esprimere se stessi attraverso gli abiti - conclude Riccardo -. Perché i corpi sono diversi e tutti sono degni e validi, a prescindere da forma e dimensione".