Il riscatto di Antonino Anselmo: si diploma a 74 anni con la tesina sulla violenza di genere

Il ceramista siciliano ha vinto la sua battaglia personale con la dislessia che da piccolo lo ha reso vittima facile per il bullismo dei compagni .

di DOMENICO GUARINO -
24 luglio 2024
Il riscatto di Antonino Anselmo: si diploma a 74 anni

Il riscatto di Antonino Anselmo: si diploma a 74 anni

Una vita, ma soprattutto un’infanzia, segnata dalla dislessia e dal bullismo, la voglia di riscatto, il diploma conseguito con una tesina sulla violenza di genere. È la storia di Antonino Anselmo, classe 1950, che a 74 anni è finalmente riuscito coronare il suo sogno, interrotto dalle umiliazioni e dalla violenza di chi non capiva la sua diversità.

La rivincita sul bullismo con la tesina sulla violenza sulle donne 

Il liceo artistico Mario D’Aleo di Monreale
Il liceo artistico Mario D’Aleo di Monreale

Anselmo è un ceramista di Terrasini, in provincia di Palermo, e qualche settimana fa si è diplomato al liceo artistico Mario D’Aleo di Monreale, coronando una storia di rivincita personale, dopo essere cresciuto in un periodo in cui la dislessia era poco compresa, ed anzi origine di sfottò, bullismo verbale e fisico, incomprensioni da parte delle stesse ritirandosi dagli studi proprio perché aveva difficoltà con le lettere scambiando vocali e consonanti. Tre anni fa, dopo una vita passata a fare dell’arte il suo modo di parlare al mondo e di affermarsi personalmente ha voluto sanare quella ferita e riappacificarsi con il proprio passato, tornando sui banchi di scuola a 71 anni, spinto dal desiderio di approfondire la sua passione per l’arte.

La sua tesina, dedicata a Ipazia d’Alessandria, ha un forte significato simbolico, rappresentando la lotta contro la violenza sulle donne. “Sono stanco di sentire di donne uccise per la loro libera volontà di essere felici, determinate, realizzate” ha dichiarato subito dopo il diploma, lo scorso 7 luglio, con un punteggio ottimo, 95 su 100.

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento

La dislessia di cui soffre Antonino, fa parte dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), disfunzioni neurobiologiche, che determinano importanti difficoltà ad apprendere a leggere (dislessia) e/o a scrivere (disortografia e disgrafia) e/o a calcolare (discalculia), in bambini, adolescenti e adulti, che hanno un livello cognitivo nella norma e che non presentano difetti della vista, dell’udito o sindromi neurologiche. 

Secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero dell’Istruzione e del Merito, nell’anno scolastico 2020-2021 hanno raggiunto le 326.548 unità, arrivando a “pesare” per il 5,4% della popolazione scolastica complessiva. L’anno precedente erano 318.678, pari al 5,3% del totale, mentre nel 2010, anno di approvazione della legge 170 che ha dato diritti agli alunni con Dsa, rappresentavano appena lo 0,90% degli studenti italiani. Nel decennio successivo avrebbero continuato ad aumentare, fino a raggiungere i livelli attuali.

Il prematuro abbandono scolastico nel corso della scuola secondaria di secondo grado è ancora oggi uno degli effetti più frequenti dei DSA, insieme con il disagio psicoaffettivo, la demoralizzazione, la disistima di sé, l’inibizione, le difficoltà relazionali. “La mia dislessia non è stata più un impedimento quando ho capito che poteva essere la mia arma per lottare” dice Antonino, spronando tutti a seguire il suo esempio.