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Home » Lifestyle » Victoria’s Secret cambia angeli: non più solo bellissime, ma donne in carriera, sportive, rifugiate e trans

Victoria’s Secret cambia angeli: non più solo bellissime, ma donne in carriera, sportive, rifugiate e trans

Svolta epocale per la linea di lingerie: le nuove testimonial sono modelle curvy ed ex rifugiate, un trans, una sciatrice, una calciatrice, una imprenditrice. Insomma: gli angeli scendono in terra

Cristiana Mariani
19 Giugno 2021
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E se al posto degli angeli ci fossero le sportive, le laureate o le imprenditrici di Victoria’s Secret? Se le supermodelle Adriana Lima e Alessandra Ambrosio fossero sostituite in passerella da una calciatrice o da una investitrice nel settore tecnologico cosa succederebbe? Lo sapremo presto, visto che il notissimo marchio di lingerie Victoria’s Secret ha scelto di far scendere i propri “angeli” sulla Terra. Sino a pochi mesi fa essere un “angelo di Victoria’s Secret” dava una sorta di patente di “extraterrestre del benessere”.

 

Paloma Elsesser, modella curvy

 

Adut Akeck, modella ex rifugiata

Fra pop e femminismo d’elite

Supermodelle non solo belle belle in modo assurdo, per citare Ben Stiller in “Zoolander”, ma anche felici in passerella e sempre con il sorriso in volto mentre offrono al mondo uno spettacolo atteso come nessun’altra sfilata di moda lo è. Ora il marchio americano, che si è sempre dimostrato fra i precursori dal punto di vista del marketing, ha scelto di virare verso il pop. Ma un pop, inteso come popolare, che strizza un po’ l’occhio al femminismo d’elite. Sarebbe stato semplice puntare su donne sconosciute. Di certo non perfette come Heidi Klum, Tyra Banks, Gisele Bunchen, Sara Sampaio, ma rappresentative di una società che, perlomeno a parole, punta più su grinta, carattere e cervello che sullo stacco di coscia e la il décolleté prorompente. Ma sarebbe stato forse scontato dal punto di vista del marketing. Oltre al fatto che avrebbe tolto quell’aura di esclusività al marchio.

 

Amanda de Cadenet

 

I nuovi angeli

E allora ecco i nuovi “angeli” di Victoria’s Secret: la campionessa di calcio e attivista Lgbtq Megan Rapinoe, l’attrice e modella transgender brasiliana Valentina Sampaio, la 17enne sciatrice cino-americana Eileen Gu, la modella curvy Paloma Elsesser, l’attrice e imprenditrice indiana Priyanka Chopra Jonas, la modella ex rifugiata del Sud Sudan Adut Akech e la fotografa e fondatrice della piattaforma digitale #Girlgaze Amanda de Cadenet. Eccellenze del mondo femminile, modelli a cui ispirarsi più che modelle di bellezza. Non è escluso che lo show che ha reso popolare il colosso americano della lingerie e dei prodotti di bellezza possa tornare nel 2022 in forma diversa rispetto al solito. Quel che è certo è che da questa svolta “cerebrale” difficilmente si tornerà indietro.

 

Megan Rapinoe, calciatrice Usa

 

Priyanka Chopra Jonas, imprenditrice indiana

 

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  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
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Amanda de Cadenet
 

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