Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Paralimpiadi » “Le Paralimpiadi grande vetrina: lo sport simbolo dell’impegno costante per l’inclusione sociale delle persone con disabilità”

“Le Paralimpiadi grande vetrina: lo sport simbolo dell’impegno costante per l’inclusione sociale delle persone con disabilità”

Erika Stefani responsabile delle Disabilità nel governo Draghi: "Lo sport paralimpico sintesi di talento e sacrifici ci chiama a migliorare costantemente il nostro impegno. Useremo il Pnrr per elevare la qualità della vita con 'abiti su misura' rispetto a bisogni e desideri'". "Ius soli? "Non strumentalizziamo i successi degli atleti. No alle disabilità nel ddl Zan: non è il contenitore adatto"

Ettore Maria Colombo
11 Agosto 2021
Share on FacebookShare on Twitter

Erika Stefani (classe 1971, vicentina), oggi è ministro per le Disabilità nel governo Draghi, ma è già stata ministro agli Affari regionali nel governo Conte I. Amministratrice locale, da due legislature è senatrice della Repubblica. Leghista doc in un ministero da ‘soft power’ parla a Luce! mentre è impegnata in una importante riunione proprio su una delle riforme previste nel Pnrr sulla Legge Quadro sulla disabilità.

Erika Stefani

Ministro, il 24 agosto iniziano i XVI Giochi paralimpici estivi, ancora a Tokio come per le Olimpiadi. Si aspetta buoni risultati e magari belle medaglie?

 

“I Giochi Paralimpici saranno un appuntamento irrinunciabile per lo sport. Il movimento paralimpico – anche grazie allo straordinario apporto dato dal presidente Luca Pancalli (leggi l’articolo) – ha assunto, soprattutto negli ultimi anni, sempre maggior sviluppo. Le edizioni precedenti hanno avuto un’eco mediatica altissima che ha fatto conoscere al mondo il valore di atleti e discipline. Le Olimpiadi di Tokyo restano scolpite nella storia e l’augurio è che anche le Paralimpiadi possano portare a risultati storici. Il gruppo dei nostri portacolori è sicuramente motivato e preparato ad affrontare al meglio l’appuntamento. L’Italia entra in campo con la fierezza di essere stata la culla delle Paralimpiadi, quelle di Roma del 1960. Con Tokyo celebriamo 60 anni e più di tale percorso”.

 

Cos’è lo sport paralimpico?

“Agonismo, talento, capacità, allenamento e sacrifici e rappresenta inoltre una straordinaria opportunità inclusiva. Nasce da qui il nostro contributo e il nostro impegno per dare ulteriore spinta all’avviamento alle attività paralimpiche: a tal fine abbiamo stanziato 60 milioni di euro del fondo disabilità per la promozione di attività ludico-sportive; la riqualificazione di strutture semiresidenziali; i servizi in ambito sportivo a favore delle persone con disabilità, come l’acquisto di attrezzature, ausili e mezzi di trasporto. Poi c’è il mio personale in bocca al lupo alla nostra Nazionale”.

 

Due atlete di sitting volley, specialità paralimpica

Il presidente del Coni Giovanni Malagò, chiede lo ius soli ‘sportivo’ e il ministro Lamorgese lo ius soli tout court. Salvini replica che non se ne parla. Lei cosa ne pensa?

“Non userei i grandi successi degli sportivi che hanno portato l’Italia all’attenzione del mondo per fini politici. La questione posta dal centrosinistra è evidentemente strumentale: l’Italia, infatti, è il Paese europeo che negli ultimi anni ha concesso maggior cittadinanza”.

 

Il rapporto tra Covid e persone disabili è stato duro: come lo hanno affrontato finora?

“Stiamo combattendo ancora oggi la lotta all’isolamento delle persone con disabilità che più di tutti hanno subito l’impatto negativo della pandemia. Fin dal giorno dopo il giuramento del governo Draghi, mi sono attivata per portare a casa tante misure. Innanzitutto, la priorità vaccinale alle persone disabili e ai loro familiari e caregiver. Inoltre, per la prima volta, è riconosciuta agli assistenti e agli accompagnatori dei pazienti con disabilità la possibilità di prestare sostegno in pronto soccorso e negli ospedali. Abbiamo attivato la didattica in presenza per gli alunni con disabilità anche in zona rossa e soprattutto svolta non da soli, ma con una parte della classe, in modo da garantire interazione. Inoltre, grazie alle mie sollecitazioni dirette al generale Figliuolo, sono state distribuite 7 milioni di mascherine trasparenti nei luoghi dove sono presenti persone con disabilità uditiva. Poi, con l’ultimo decreto, sono state prorogate le tutele per i lavoratori fragili e con disabilità. Una misura che ha richiesto un investimento di circa 17 milioni di euro. Infine, con l’incremento di 40 milioni del Fondo per la non autosufficienza, nel Decreto Sostegni bis, abbiamo raggiunto un risultato importante”.

 

Quale?

“Le nuove risorse rivolte al sostegno di persone con disabilità e anziani non autosufficienti consentiranno di dare maggiore impulso ai progetti di vita indipendente e di supportare l’assistenza socio-sanitaria. L’aumento del fondo conferma l’attenzione verso i temi della non autosufficienza e si inserisce nel più ampio quadro di sviluppo delle politiche sociali a cui tutto il governo sta lavorando. E’ costante il mio confronto con il ministro Orlando su tali temi. La strada è ancora lunga ma ognuno di noi deve fare la propria parte ed è per questo che mi sono appellata anche agli imprenditori: è fondamentale introdurre nella cultura imprenditoriale l’accessibilità quale elemento di qualità e opportunità economica come accade per il ‘green’”.

 

100 milioni per la disabilità e sei miliardi nel Pnrr. Bastano? E che cosa ci farete?

“Il Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità è un nuovo fondo ad hoc, con uno stanziamento di 100 milioni di euro, finalizzato a migliorare la qualità della vita. Già i primi 30 milioni sono stati messi a bando per progetti sul turismo accessibile per favorire l’esperienza della vacanza che sia per tutti, davvero ricca ed appagante e fare del turismo un’occasione di lavoro. L’attenzione per le persone con disabilità caratterizza tutto il Pnrr e la disabilità è un tema trasversale in tutte le missioni, con stanziamenti per oltre 6 miliardi. Numerosi sono i progetti e gli investimenti: dall’abbattimento delle barriere architettoniche, ai trasporti, all’accessibilità ai luoghi culturali, all’inclusione lavorativa alla Legge quadro sulle disabilità. La persona con disabilità deve diventare protagonista della propria vita e i servizi devono essere ritagliati come un abito sartoriale sui suoi bisogni e i suoi desiderata. Per la realizzazione di tale riforma sono previsti 800 milioni in 3 anni”.

 

Erika Stefani, ministro per le disabilità

Il governo Renzi fece una legge sulla disabilità, la “Dopo di noi”. Funziona o va migliorata?

“E’ una legge molto importante per cui servirebbero alcuni interventi in grado di favorirne l’applicazione sul territorio. Presso il ministero è attivo un tavolo tecnico ad hoc. A oggi sono pervenute proposte per benefici di natura fiscale e facilitazione di natura giuridica. E’ fondamentale costruire il ‘Dopo di Noi’ a partire dal ‘Durante noi’. La legge 328 del 2000 e la legge 112 del 2016 hanno, infatti, il merito di prevedere una programmazione globale”.

 

Parliamo del ddl Zan. Iv e anche il centrodestra propongono di inserire la disabilità fra le categorie da non discriminare in un’ipotesi di mediazione sulla legge che il centrosinistra rifiuta. Ha senso la proposta? E così non è troppo generica?

“Le discriminazioni sono un tema reale da affrontare. Nel codice penale ci sono già aggravanti per la minorata difesa, e credo che le discriminazioni debbano essere combattute, più che con le leggi, con una rivoluzione culturale che fortunatamente è già in atto. Non credo che il ddl Zan sia il contenitore più adatto per trattare questo tema che merita invece un’attenzione più puntuale. Nel testo in esame è stata aggiunta la parola ‘disabilità’, ma quanto ad azioni concrete, più nulla, come se fosse un riferimento, diciamo così, ‘forzato’. Vorrei che il problema delle discriminazioni venisse trattato con senno e ponderazione. Si può fare anche attraverso questa legge, ma occorre prima aprire un dibattito vero”.

Potrebbe interessarti anche

La presidente di Alice Odv Francesca Fasolino durante la marcia per l'endometriosi, Roma, 25 e 26 marzo (Instagram)
Attualità

Giornata mondiale endometriosi: “La qualità della vita crolla”

28 Marzo 2023
39.454 gli spettatori presenti all'Olimpico di Roma (Instagram)
Sport

Roma-Barcellona, la vittoria del calcio femminile italiano

22 Marzo 2023
Festival Universitario a Milano il 13 maggio
Lifestyle

Festival Universitario: formazione, tecnologia e sostenibilità

23 Marzo 2023

Instagram

  • In Cina è nata un’app per mandare baci a distanza.

MUA è il dispositivo creato dalla startup cinese di proprietà di Zhao Jianbo che simula i baci. La macchina - il cui nome si ispira al tipico suono che si fa quando si manda un bacio - si compone di labbra finte in silicone che si collegano al cellulare e, attraverso uno scambio di dati, simulano il gesto d’amore. 

💖E tu? saresti disposto a usare Mua per dare un bacio?

#lucenews #lucelanazione #mua #cina #bacistellari ellari
  • Partigiana, romanziera e confidente di Sartre: vi dice qualcosa il nome Alba de Céspedes? Forse no, ed è del tutto normale. Perché la scrittrice e poetessa italo cubana è rimasta sconosciuta al grande pubblico per troppo tempo. Ma per fortuna di recente si stanno sempre più riscoprendo le esponenti femminili di uno dei movimenti letterari più entusiasmanti del XX secolo, il neorealismo italiano del dopoguerra. E se nel 2018 l’editore Daunt ha iniziato la sua vitale opera di promozione di Natalia Ginzburg, ora grazie a Pushkin ‘rinasce’ de Céspedes. Donne famose in vita e poi dimenticate, che tornano a far sentire la loro voce anche attraverso moderne colleghe di penna come Elena Ferrante, l
  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Erika Stefani (classe 1971, vicentina), oggi è ministro per le Disabilità nel governo Draghi, ma è già stata ministro agli Affari regionali nel governo Conte I. Amministratrice locale, da due legislature è senatrice della Repubblica. Leghista doc in un ministero da ‘soft power’ parla a Luce! mentre è impegnata in una importante riunione proprio su una delle riforme previste nel Pnrr sulla Legge Quadro sulla disabilità.
Erika Stefani
Ministro, il 24 agosto iniziano i XVI Giochi paralimpici estivi, ancora a Tokio come per le Olimpiadi. Si aspetta buoni risultati e magari belle medaglie?   “I Giochi Paralimpici saranno un appuntamento irrinunciabile per lo sport. Il movimento paralimpico - anche grazie allo straordinario apporto dato dal presidente Luca Pancalli (leggi l'articolo) - ha assunto, soprattutto negli ultimi anni, sempre maggior sviluppo. Le edizioni precedenti hanno avuto un’eco mediatica altissima che ha fatto conoscere al mondo il valore di atleti e discipline. Le Olimpiadi di Tokyo restano scolpite nella storia e l’augurio è che anche le Paralimpiadi possano portare a risultati storici. Il gruppo dei nostri portacolori è sicuramente motivato e preparato ad affrontare al meglio l’appuntamento. L’Italia entra in campo con la fierezza di essere stata la culla delle Paralimpiadi, quelle di Roma del 1960. Con Tokyo celebriamo 60 anni e più di tale percorso".   Cos'è lo sport paralimpico? "Agonismo, talento, capacità, allenamento e sacrifici e rappresenta inoltre una straordinaria opportunità inclusiva. Nasce da qui il nostro contributo e il nostro impegno per dare ulteriore spinta all’avviamento alle attività paralimpiche: a tal fine abbiamo stanziato 60 milioni di euro del fondo disabilità per la promozione di attività ludico-sportive; la riqualificazione di strutture semiresidenziali; i servizi in ambito sportivo a favore delle persone con disabilità, come l’acquisto di attrezzature, ausili e mezzi di trasporto. Poi c’è il mio personale in bocca al lupo alla nostra Nazionale”.  
Due atlete di sitting volley, specialità paralimpica
Il presidente del Coni Giovanni Malagò, chiede lo ius soli ‘sportivo’ e il ministro Lamorgese lo ius soli tout court. Salvini replica che non se ne parla. Lei cosa ne pensa? “Non userei i grandi successi degli sportivi che hanno portato l’Italia all’attenzione del mondo per fini politici. La questione posta dal centrosinistra è evidentemente strumentale: l’Italia, infatti, è il Paese europeo che negli ultimi anni ha concesso maggior cittadinanza”.   Il rapporto tra Covid e persone disabili è stato duro: come lo hanno affrontato finora? “Stiamo combattendo ancora oggi la lotta all’isolamento delle persone con disabilità che più di tutti hanno subito l’impatto negativo della pandemia. Fin dal giorno dopo il giuramento del governo Draghi, mi sono attivata per portare a casa tante misure. Innanzitutto, la priorità vaccinale alle persone disabili e ai loro familiari e caregiver. Inoltre, per la prima volta, è riconosciuta agli assistenti e agli accompagnatori dei pazienti con disabilità la possibilità di prestare sostegno in pronto soccorso e negli ospedali. Abbiamo attivato la didattica in presenza per gli alunni con disabilità anche in zona rossa e soprattutto svolta non da soli, ma con una parte della classe, in modo da garantire interazione. Inoltre, grazie alle mie sollecitazioni dirette al generale Figliuolo, sono state distribuite 7 milioni di mascherine trasparenti nei luoghi dove sono presenti persone con disabilità uditiva. Poi, con l’ultimo decreto, sono state prorogate le tutele per i lavoratori fragili e con disabilità. Una misura che ha richiesto un investimento di circa 17 milioni di euro. Infine, con l’incremento di 40 milioni del Fondo per la non autosufficienza, nel Decreto Sostegni bis, abbiamo raggiunto un risultato importante".   Quale? "Le nuove risorse rivolte al sostegno di persone con disabilità e anziani non autosufficienti consentiranno di dare maggiore impulso ai progetti di vita indipendente e di supportare l’assistenza socio-sanitaria. L’aumento del fondo conferma l’attenzione verso i temi della non autosufficienza e si inserisce nel più ampio quadro di sviluppo delle politiche sociali a cui tutto il governo sta lavorando. E’ costante il mio confronto con il ministro Orlando su tali temi. La strada è ancora lunga ma ognuno di noi deve fare la propria parte ed è per questo che mi sono appellata anche agli imprenditori: è fondamentale introdurre nella cultura imprenditoriale l’accessibilità quale elemento di qualità e opportunità economica come accade per il ‘green’”.   100 milioni per la disabilità e sei miliardi nel Pnrr. Bastano? E che cosa ci farete? “Il Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità è un nuovo fondo ad hoc, con uno stanziamento di 100 milioni di euro, finalizzato a migliorare la qualità della vita. Già i primi 30 milioni sono stati messi a bando per progetti sul turismo accessibile per favorire l’esperienza della vacanza che sia per tutti, davvero ricca ed appagante e fare del turismo un’occasione di lavoro. L’attenzione per le persone con disabilità caratterizza tutto il Pnrr e la disabilità è un tema trasversale in tutte le missioni, con stanziamenti per oltre 6 miliardi. Numerosi sono i progetti e gli investimenti: dall’abbattimento delle barriere architettoniche, ai trasporti, all'accessibilità ai luoghi culturali, all’inclusione lavorativa alla Legge quadro sulle disabilità. La persona con disabilità deve diventare protagonista della propria vita e i servizi devono essere ritagliati come un abito sartoriale sui suoi bisogni e i suoi desiderata. Per la realizzazione di tale riforma sono previsti 800 milioni in 3 anni”.  
Erika Stefani, ministro per le disabilità
Il governo Renzi fece una legge sulla disabilità, la “Dopo di noi”. Funziona o va migliorata? “E’ una legge molto importante per cui servirebbero alcuni interventi in grado di favorirne l’applicazione sul territorio. Presso il ministero è attivo un tavolo tecnico ad hoc. A oggi sono pervenute proposte per benefici di natura fiscale e facilitazione di natura giuridica. E’ fondamentale costruire il 'Dopo di Noi' a partire dal 'Durante noi'. La legge 328 del 2000 e la legge 112 del 2016 hanno, infatti, il merito di prevedere una programmazione globale”.   Parliamo del ddl Zan. Iv e anche il centrodestra propongono di inserire la disabilità fra le categorie da non discriminare in un’ipotesi di mediazione sulla legge che il centrosinistra rifiuta. Ha senso la proposta? E così non è troppo generica? “Le discriminazioni sono un tema reale da affrontare. Nel codice penale ci sono già aggravanti per la minorata difesa, e credo che le discriminazioni debbano essere combattute, più che con le leggi, con una rivoluzione culturale che fortunatamente è già in atto. Non credo che il ddl Zan sia il contenitore più adatto per trattare questo tema che merita invece un’attenzione più puntuale. Nel testo in esame è stata aggiunta la parola ‘disabilità’, ma quanto ad azioni concrete, più nulla, come se fosse un riferimento, diciamo così, 'forzato'. Vorrei che il problema delle discriminazioni venisse trattato con senno e ponderazione. Si può fare anche attraverso questa legge, ma occorre prima aprire un dibattito vero”.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto