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Bebe Vio ancora oro nel fioretto. "Ma quattro mesi fa ho rischiato l'amputazione e la morte per infezione. Ora voglio vincere a squadre"

di FEDERICO MARTINI -
28 agosto 2021
medaglie--bebevio

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Bebe Vio si conferma d'oro. "Ma potevo morire"

Bebe Vio gioca con la medaglia d'oro appena ricevuta

Bebe Vio ha vinto la medaglia d'oro nel fioretto alle Paralimpiadi. Ha dominato la finale per 15-9 contro la cinese Zhou, confermando il successo di Rio 2016 ottenuto contro la stessa avversaria. Dopo la vittoria Bebe Vio ha fatto una rivelazione agghiacciante: "Ad aprile fui colpita da infezione da stafilococco. La prima diagnosi fu amputazione ulteriore all'arto sinistro (quello di cui si serve per tirare di scherma ndr), poi la morte dopo poco. L'ortopedico ha fatto il miracolo.., e si chiama Accetta... Il merito di questa medaglia  è suo e del suo staff. Avete capito perché ho pianto tanto? Per questo giorni fa ho rinunciato alla gara di sciabola". Bebe Vio dopo aver sconfitto la cinese Jingjing Zhou, si è abbandonata in pedana a baci e abbracci con il suo staff, si è  alzata dalla carrozzina ed è corsa verso la tribuna, per continuare i festeggiamenti. La schermitrice azzurra è subito corsa sotto la tribuna per festeggiare insieme ai genitori, al fratello e alla sorella, scoppiando in un pianto liberatorio e ricevendo i complimenti di Valentina Vezzali e del presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli. Quella conquistata dalla 24enne veneta è la quinta medaglia d’oro di questa edizione dei Giochi per l’Italia. A consegnare le medaglie alle schermitrici sul podio è il presidente del Comitat0 Italiano Paralimpico Luca Pancalli.  Terza la russa Vasileva, seconda Zhou, prima Bebe Vio. Il telecronista Rai  osserva che nel palasport della scherma la consegna della medaglia a Bebe Vio è accompagnata più applausi di sogni altra, perché Bebe è considerata un bene comune a tutto il mondo paralimpico, al di là della nazionalità, dell'appartenenza a un paese.  

Siparietto con Pancalli sul podio

  Strappo al protocollo da parte di Bebe Vio durante la cerimonia di premiazione per la sua vittoria nel fioretto individuale. La 24enne campionessa salutato con un 'pugno contro pugno' il presidente del Comitato italiano paralimpico (Cip) Luca Pancalli, che le ha consegnato la medaglia d'oro, la seconda per lei dopo quella conquistata cinque anni fa a Rio de Janeiro. Poi, i due si sono scambiati parole all'orecchio. A rivelare il contenuto, è stata la stessa Bebe nell'intervista a RaiSport dopo il successo: "Luca mi è stato molto vicino dopo l'infortunio. Quando mi si è avvicinato, mi ha detto all'orecchio: 'Non fare danni'. Tipo non far cadere la medaglia. 'Perché - ha proseguito - a fare danni ci penso io'".  

L'intervista "Paralimpiadi preparate in due mesi"

  Collage delle dichiarazioni che Bebe ha rilasciato a  Raisport e  in conferenza stampa. Dichiarazioni che sono seguite alla rivelazione del rischio di morire in seguito all'infezione dello scorso aprile. MEDICO E STAFF “Sono stata operata a inizio aprile e ho rimesso la protesi da scherma due mesi fa. L’ortopedico ha fatto un miracolo, si chiama anche Accetta tra l’altro... è stato bravissimo, tutto lo staff lo è stato. Questa medaglia assolutamente non è mia, è tutta loro”. A Rai sport aveva citato in particolare i fisioterapisti: Mauro, Peppone“.   CINQUE ANNI “Dopo Rio i primi quattro anni della preparazione sono andati benissimo, anche nel periodo del Covid, grazie ai miei allenatori e alle Fiamme Oro perché ho ripreso persino prima delle altre avversarie. L’ultimo anno, invece, è stato parecchio sfigato”.   RIO E TOKYO “Sono state due medaglie completamente diverse. A Rio è stata l’emozione della prima volta“, ma questa qui proprio non me la aspettavo. Ho dovuto preparare tutta la Paralimpiade in due mesi, è stata veramente tosta“.   DEDICHE “Alla mia famiglia, che quest’anno ha sofferto veramente tanto. A mio padre, a mio fratello, mia sorella. E non è scontato, credetemi“.   SOLLIEVO “Dopo l’infortunio mi han detto che neanche era scontato tornare a tirare. Quindi essere qua...“.   TEMPI STRETTI "Abbiamo preparato tutta l’Olimpiade in due mesi. E’ stata veramente tosta“.   AVVERSARIA / 1 “Zhou la conoscevo già e lei conosceva me, ma non si poteva farne tesoro. Nel frattempo sono cambiate le tecniche. le carrozzine“.   AVVERSARIA / 2 A Zhou Bebe ha concesso appena due stoccate in più, rispetto a Rio. “A fine gara mi ha detto: la prossima volta ti batto“.   I COMPAGNI “Appena terminata la finale i compagni mi hanno detto: ’Andiamoci a scaldare’. Domani c’è la gara davvero importante, quella a squadre“.   GARA A SQUADRE “Lo scopo è quello (migliorare il bronzo di Rio 2016, ndr), poi vediamo quello che riusciamo a fare. È bello vincere, bellissimo. Però quando sai che ci sono le compagne di squadra accanto a te, che devi vincere per tutti, è molto più bello“.  

Bebe Vio (a sinistra) durante la finale

Il padre Ruggero: "L'ho vista sofferente, la sua gara vera è quella a squadre"

  Ruggero Vio, padre di Bebe intervistato  da RaiSport:  "Ha battuto la stessa avversaria di Rio e durante la pandemia i cinesi si sono allenati moltissimo al chiuso delle loro stanzette. Per Bebe è stato un anno difficilissimo, soffertissimo". Domani Bebe sarà in pedana per la gara a squadre. "Sì - risponde il padre Ruggero - Spero risponda bene, perché  l'ho vista sofferente. Potrebbero far bene, perché ho visto le altre due ragazze in buone condizioni. Potrebbero far bene, Ma per Bebe la gara vera è quella a squadre".    

Pancalli: "Ha vinto nel pieno spirito del paralimpismo"

  “Bebe Vio ha dimostrato ancora una volta di essere un’atleta di grande talento e di grande temperamento. Non è stato un periodo facile per lei. Nonostante questo è riuscita a tirare fuori tutta la propria forza per raggiungere questo obiettivo straordinario”. E’ quanto dichiara Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico. “Una vittoria nel pieno spirito del paralimpismo: dare sempre il massimo con il cuore e la determinazione, contro tutte le avversità’. Il nostro medagliere si arricchisce dunque di un’altra preziosa medaglia che contribuisce a rendere questa avventura azzurra a Tokyo ancora più speciale. I miei complimenti dunque a Bebe, a tutta la squadra, ai tecnici e a tutta la Federscherma a partire dal Presidente Azzi per questa vittoria. Ora guardiamo avanti nella speranza che possano arrivare altre gioie da questa disciplina”, aggiunge Pancalli.  

Valentina Vezzali e Bebe Vio dopo la gara vittoriosa

Vezzali a Bebe: "Non è che mi superi? Ci accomuna la voglia di vincere"

  “È la seconda, grande! Ma non è che poi mi superi? Ci voleva Bebe per riportare l’oro alla scherma”. Sono le parole di Valentina Vezzali, ex campionessa olimpica di scherma e oggi sottosegretario allo sport del governo italiano, rivolte a Bebe Vio, subito dopo la vittoria dell’oro ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. Al giornalista di RaiSport che le chiede cosa accomuni Bebe e Valentina Vezzali, la sottosegretaria ha risposto: "La voglia di vincere. E L'emozione dopo la stoccata vincente  quando ci si toglie la maschera". "Bebe - ha proseguito  Vezzali - ha l'opportunità di raggiungermi a  Parigi con la terza partecipazione olimpica. Poi potrà anche superarmi Bebe ha una grande famiglia alle spalle, ha il gruppo sportivo delle Fiamme Oro - ha aggiunto Vezzali". Stiamo copiando quello che hanno fatto gli olimpici, un mese fa - osserva  l'intervistatore - Non sono da meno, i paralimpici. Si allenano come gli olimpici. Il nuoto sta dominando la scena, ha una grandissima tradizione. Oggi successi anche nel triathlon, nello sport equestre. Bene anche il canottaggio, ho seguito le gare del tiro con l'arco. Le Paralimpiadi stanno dando grandissime emozioni.  Sto per rientrare in Italia ma mi auguro di riceverli a Roma al rientro in Italia"    

Bebe su Twitter: "Si può fare.... 2 volte"

  “Se sembra impossibile, allora si può fare... 2 volte!”. Lo ha scritto Bebe Vio, su twitter, con il disegno di due medaglie d’oro, i premi vinti a Rio 2016 e Tokyo 2020 che la consacrano ancora una volta campionessa olimpica nella scherma, specialità’ fioretto.