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Bebe Vio si conferma d'oro. "Ma potevo morire"

Bebe Vio gioca con la medaglia d'oro appena ricevuta
Siparietto con Pancalli sul podio
Strappo al protocollo da parte di Bebe Vio durante la cerimonia di premiazione per la sua vittoria nel fioretto individuale. La 24enne campionessa salutato con un 'pugno contro pugno' il presidente del Comitato italiano paralimpico (Cip) Luca Pancalli, che le ha consegnato la medaglia d'oro, la seconda per lei dopo quella conquistata cinque anni fa a Rio de Janeiro. Poi, i due si sono scambiati parole all'orecchio. A rivelare il contenuto, è stata la stessa Bebe nell'intervista a RaiSport dopo il successo: "Luca mi è stato molto vicino dopo l'infortunio. Quando mi si è avvicinato, mi ha detto all'orecchio: 'Non fare danni'. Tipo non far cadere la medaglia. 'Perché - ha proseguito - a fare danni ci penso io'".L'intervista "Paralimpiadi preparate in due mesi"
Collage delle dichiarazioni che Bebe ha rilasciato a Raisport e in conferenza stampa. Dichiarazioni che sono seguite alla rivelazione del rischio di morire in seguito all'infezione dello scorso aprile. MEDICO E STAFF “Sono stata operata a inizio aprile e ho rimesso la protesi da scherma due mesi fa. L’ortopedico ha fatto un miracolo, si chiama anche Accetta tra l’altro... è stato bravissimo, tutto lo staff lo è stato. Questa medaglia assolutamente non è mia, è tutta loro”. A Rai sport aveva citato in particolare i fisioterapisti: Mauro, Peppone“. CINQUE ANNI “Dopo Rio i primi quattro anni della preparazione sono andati benissimo, anche nel periodo del Covid, grazie ai miei allenatori e alle Fiamme Oro perché ho ripreso persino prima delle altre avversarie. L’ultimo anno, invece, è stato parecchio sfigato”. RIO E TOKYO “Sono state due medaglie completamente diverse. A Rio è stata l’emozione della prima volta“, ma questa qui proprio non me la aspettavo. Ho dovuto preparare tutta la Paralimpiade in due mesi, è stata veramente tosta“. DEDICHE “Alla mia famiglia, che quest’anno ha sofferto veramente tanto. A mio padre, a mio fratello, mia sorella. E non è scontato, credetemi“. SOLLIEVO “Dopo l’infortunio mi han detto che neanche era scontato tornare a tirare. Quindi essere qua...“. TEMPI STRETTI "Abbiamo preparato tutta l’Olimpiade in due mesi. E’ stata veramente tosta“. AVVERSARIA / 1 “Zhou la conoscevo già e lei conosceva me, ma non si poteva farne tesoro. Nel frattempo sono cambiate le tecniche. le carrozzine“. AVVERSARIA / 2 A Zhou Bebe ha concesso appena due stoccate in più, rispetto a Rio. “A fine gara mi ha detto: la prossima volta ti batto“. I COMPAGNI “Appena terminata la finale i compagni mi hanno detto: ’Andiamoci a scaldare’. Domani c’è la gara davvero importante, quella a squadre“. GARA A SQUADRE “Lo scopo è quello (migliorare il bronzo di Rio 2016, ndr), poi vediamo quello che riusciamo a fare. È bello vincere, bellissimo. Però quando sai che ci sono le compagne di squadra accanto a te, che devi vincere per tutti, è molto più bello“.
Bebe Vio (a sinistra) durante la finale
Il padre Ruggero: "L'ho vista sofferente, la sua gara vera è quella a squadre"
Ruggero Vio, padre di Bebe intervistato da RaiSport: "Ha battuto la stessa avversaria di Rio e durante la pandemia i cinesi si sono allenati moltissimo al chiuso delle loro stanzette. Per Bebe è stato un anno difficilissimo, soffertissimo". Domani Bebe sarà in pedana per la gara a squadre. "Sì - risponde il padre Ruggero - Spero risponda bene, perché l'ho vista sofferente. Potrebbero far bene, perché ho visto le altre due ragazze in buone condizioni. Potrebbero far bene, Ma per Bebe la gara vera è quella a squadre".Pancalli: "Ha vinto nel pieno spirito del paralimpismo"
“Bebe Vio ha dimostrato ancora una volta di essere un’atleta di grande talento e di grande temperamento. Non è stato un periodo facile per lei. Nonostante questo è riuscita a tirare fuori tutta la propria forza per raggiungere questo obiettivo straordinario”. E’ quanto dichiara Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico. “Una vittoria nel pieno spirito del paralimpismo: dare sempre il massimo con il cuore e la determinazione, contro tutte le avversità’. Il nostro medagliere si arricchisce dunque di un’altra preziosa medaglia che contribuisce a rendere questa avventura azzurra a Tokyo ancora più speciale. I miei complimenti dunque a Bebe, a tutta la squadra, ai tecnici e a tutta la Federscherma a partire dal Presidente Azzi per questa vittoria. Ora guardiamo avanti nella speranza che possano arrivare altre gioie da questa disciplina”, aggiunge Pancalli.
Valentina Vezzali e Bebe Vio dopo la gara vittoriosa