Come cambia il Pd: la bandiera rossa è diventata rosa. Ecco la compagna Barbie

Alla Festa dell'Unità di Reggio Emilia uno stand ispirato alla bambola iconica. A Bologna prima kermesse da leader per Schlein, sul palco i genitori di Regeni

di VALERIO BARONCINI
25 agosto 2023

barbie alla festa dell'unità

Compagna Barbie, un passo avanti. Pare di vederla – la scatola rosa, il collo del piede tiratissimo, gli abitini iconici – anche se potrebbe stonare tra erbazzone, maiale che sfrigola sulle griglie e pesca col tappo dai premi immaginifici. E invece no. Succede che qui, alla Festa dell’Unità di Reggio Emilia, terra operosa operaia e di sinistra, dalla bandiera rossa si passi alla bandiera fucsia. Segno dei tempi: il Pd non abita più solo le vestigia dei Ds, né del Pds, figuriamoci quelle del Pci; e ogni generazione ha i suoi simboli, miti, alfabeti. Non peggiori né migliori, semplicemente diversi.
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Margot Robbie nei panni di Barbie nel film fenomeno dell'estate

Barbie politica simbolo delle difficoltà delle donne

Così Barbie, protagonista del film-fenomeno dell’estate, entra nel tempio della politica dalla porta d’ingresso. Simbolo di liberazione femminile, lotta al patriarcato, gender equality con Ken relegato sullo sfondo come banale orpello (però, a vedere il film, qualche dubbio su queste granitiche certezze sorge). Il Bar-B – si chiama così – è la casa dei Giovani Democratici reggiani. I ragazzi hanno pensato di dedicarlo a Barbie e Ken (tra cocktail a base di gin tonic ‘testa quadra’ e un moscow mule 'magna caplet', 'mangia-cappelletti') sulla scia del film, come ribadisce la segretaria Laura Arduini: "Il film ha fatto riflettere molto sulle difficoltà delle donne nell’affrontare il mondo attuale, seppur in luogo utopico. Ci sembrava giusto lanciare questo messaggio con un bar dedicato". Non è un caso che il Pd abbia la sua prima segretaria, Elly Schlein.
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La segretaria del Pd Elly Schlein 

E d’altronde una Barbie politica esisteva già, nell’edizione 'Carriere': giacchetta tipo Chanel e longuette blu, ‘Barbie candidata alle elezioni’ saluta le folle con la mano stile regina e ammicca alle padroncine, in maniera decisamente più sapiente e pitonesca di quanto non facesse Skipper 'Cresce con te' o Barbie stereotipo. Forse un po’ più Santanché che Schlein. Nonostante l’armocromia. Ma poco importa.

La svolta inclusiva della Festa dell'Unità

Da anni ormai Festa dell’Unità non è più solo sinonimo di comizi infiniti e tavolate al sapore di colesterolo. A Bologna, per esempio, le serate con le drag queen o la discoinferno sono ordinaria amministrazione. E ai ristoranti tradizionali dei volontari si sono aggiunti privati e piazze dedicate al cibo che rendono le feste simili a certi vialoni commerciali delle grandi città.

Cambio sede cambio veste?

Proprio a Bologna, dopo 50 anni, questo sarà l’ultimo valzer della storica festa al Parco Nord. Dove si andrà ancora non è chiaro: alla Bolognina, la storica sede della svolta di Achille Occhetto? Oppure alla Montagnola, il giardino che ospitò la prima festa nazionale dell’Unità nel 1951, passando da Palmiro Togliatti alle liti renziane dell’edizione remake 2015?
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A Bologna la Festa dell'Unità è iniziata il 24 agosto

Nella vicina Imola la tradizionale Festa sul Lungofiume, che fu nazionale nel 2019, ormai non esiste più. Stesso destino in passato in Toscana a Livorno o Firenze. E la lista della spesa potrebbe proseguire. Ad libitum. Il 30 agosto aprirà la kermesse nazionale a Ravenna, terra di alluvione e ricostruzione (forse). Si spera in una buona partecipazione: il 2023 poteva essere l’anno della ripartenza delle feste politiche, rischia invece di segnare un flop se il meteo sarà avverso dopo i giorni di caldo africano.

AAA Volontari cercasi

Ma perché le Feste faticano? Perché mancano i volontari. Un conto può essere utile: negli anni Cinquanta gli iscritti al Pci a Bologna erano 131.884, in Emilia-Romagna i tesserati erano quasi 480mila; negli anni Settanta poco meno di 450mila. Nel 2019 erano meno di 23mila: dato brutale, se pensiamo che questa era (è) la Federazione più potente del Paese, dato che dimostra il destino del centrosinistra in Italia. Ora, sotto le Due Torri, si superano a fatica le 8mila tessere. Tutto fa brodo, dunque, anche Barbie, per riportare la politica al centro. E l’attenzione sulle Feste. E tenete bene a mente il mantra, che potrebbe funzionare anche per molti scenari politici: "Lei può essere tutto ciò che vuole. Lui è solo Ken". Non è un caso che siano anche i giorni della prima presidente del Consiglio.