Doppio congedo parentale per mamme (e papà) single: la rivoluzione in Spagna

Nel Paese iberico è già fissato per legge dal 2021 a 16 settimane sia per la madre che per il padre: ora una sentenza storia raddoppia i tempi per le famiglie monogenitoriali

di Redazione Luce!
27 gennaio 2025
In Spagna una mamma single ha diritto al doppio congedo parentale

In Spagna una mamma single ha diritto al doppio congedo parentale

In Spagna una sentenza storica ha riconosciuto il doppio congedo parentale per le mamme (e i papà) single. Per i genitori che stanno crescendo da soli i loro bambini e bambine, così facendo, raddoppiando i giorni di permesso. Si tratta di un  passo avanti rivoluzionario verso l’uguaglianza di genere, non solo nel sostenere la genitorialità, ma soprattutto nel riconoscere il valore del tempo e delle risorse necessarie per crescere un figlio in una famiglia non tradizionale.⁠

Una mamma single di Murcia, in Spagna, ha ottenuto una storica vittoria legale: la Corte Suprema spagnola ha riconosciuto il suo diritto a un doppio permesso parentale, equiparandolo a quello garantito alle famiglie con due genitori. Una decisione che non solo apre nuovi scenari giuridici, ma che sancisce un principio fondamentale: ogni bambino merita pari diritti e opportunità di cura, indipendentemente dalla struttura familiare in cui nasce.

Il caso e la sentenza

La protagonista, una dipendente pubblica, si era inizialmente vista rifiutare l’aumento del congedo dal proprio datore di lavoro, fatto che l’ha spinta a ricorrere al Tribunale Superiore di Giustizia della sua regione. La Corte Suprema le ha dato ragione, ampliando il suo congedo da 16 a 32 settimane e riconoscendo anche un risarcimento per i giorni di cura negati in passato.

La sentenza si basa su un principio chiaro: negare il doppio congedo alle mamme single costituisce una discriminazione verso i loro figli, privandoli delle stesse opportunità di crescita garantite ai bambini di famiglie con due genitori.

Il congedo parentale in Spagna

In Spagna, il congedo parentale è uno dei più avanzati in Europa: dal 2021, sia la madre che il padre hanno diritto a 16 settimane ciascuno, con il 100% della retribuzione. Le prime sei settimane sono obbligatorie, mentre le successive dieci possono essere utilizzate a tempo pieno o part-time, a seconda delle necessità. Un sistema che tiene conto delle nuove sfide sociali, cercando di bilanciare lavoro e genitorialità.

La situazione in Italia: luci e ombre

In Italia, il congedo parentale rimane una realtà distante dagli standard spagnoli e nordici. Nonostante alcune recenti modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2024, le differenze sono ancora marcate. Le madri hanno infatti 5 mesi di congedo (di maternità) obbligatorio all’80% della retribuzione, mentre i padri 10 giorni di congedo obbligatorio con stipendio pieno.

Approfondisci:

Chiede il congedo parentale per assistere il figlio neonato e il Comune la licenzia: ora l’architetta deve essere risarcita

Chiede il congedo parentale per assistere il figlio neonato e il Comune la licenzia: ora l’architetta deve essere risarcita

Esiste poi il congedo parentale facoltativo: due mesi aggiuntivi all’80% della retribuzione, da utilizzare entro il compimento dei 12 anni del figlio. Tuttavia, dal 2025, l’indennità per il secondo mese scenderà al 60%. Questi numeri evidenziano come, nonostante piccoli progressi, l’Italia sia ancora lontana da una reale parità genitoriale e da un sistema che garantisca le stesse opportunità di cura a tutti i bambini.

Un confronto con l’Europa del Nord

Altri Paesi europei dimostrano che è possibile fare di più:

Svezia: 480 giorni di congedo per genitore (16 mesi totali), con il 90% della retribuzione per ciascuno.

Norvegia: 12 mesi retribuiti al 100%, suddivisi equamente tra i genitori, con flessibilità di utilizzo.

Portogallo: fino a 180 giorni di congedo, retribuiti all’80%.

Danimarca e Finlandia: sistemi che offrono una distribuzione equilibrata e flessibile tra i genitori.