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doppio cognome
Dare ai figli solo il cognome del padre "si traduce nell'invisibilità della madre" ed è segno di una diseguaglianza tra genitori, che "si riverbera e si imprime sull'identità del figlio". Per questo bisogna accelerare sul doppio cognome, con un "impellente" intervento da parte del legislatore per impedire un meccanismo moltiplicatore dei cognomi nel succedersi delle generazioni. A sottolinearlo è la Corte costituzionale nelle motivazioni della sentenza del 27 aprile scorso che ha cancellato la regola dell'automatica assegnazione ai figli del cognome del padre. La sentenza n. 131 della Corte costituzionale sul doppio cognome ai figli (redattrice la giudice Emanuela Navarretta) è stata depositata. La legge, spiega la Consulta, sarà applicata dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista per mercoledì 1 giugno. Per i giudici l'automatica attribuzione del solo cognome paterno "si traduce nell'invisibilità della madre" e ciò comporta la contestuale violazione degli articoli 2, 3 e 117, primo comma, della Costituzione, quest'ultimo in relazione agli articoli 9 e 14 della Convenzione europea sui diritti dell'uomo. La Corte costituzionale, in particolare, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 262, primo comma, del Codice civile "nella parte in cui prevede, con riguardo all'ipotesi del riconoscimento effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori, che il figlio assume il cognome del padre, anziché prevedere che il figlio assume i cognomi dei genitori, nell'ordine dai medesimi concordato, fatto salvo l'accordo, al momento del riconoscimento, per attribuire il cognome di uno di loro soltanto".
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Per la Corte costituzionale dare ai figli solo il cognome del padre "si traduce nell'invisibilità della madre"
Doppio cognome ai figli, che cosa succede se non c'è accordo tra i genitori
L'illegittimità costituzionale è stata estesa anche alle norme sull'attribuzione del cognome al figlio nato nel matrimonio e al figlio adottato. Nella motivazione della sentenza, la Corte ha spiegato che il cognome "collega l'individuo alla formazione sociale che lo accoglie tramite lo status filiationis", "si radica nella sua identità familiare" e perciò deve "rispecchiare e rispettare l'eguaglianza e la pari dignità dei genitori". Lo stesso, eventuale, accordo tra i genitori per attribuire un solo cognome presuppone una regola che ripristini la parità, poiché senza eguaglianza mancano le condizioni per un autentico accordo. Di conseguenza, l'accordo è imprescindibile per poter attribuire al figlio il cognome di uno soltanto dei genitori. In mancanza di tale accordo, devono attribuirsi i cognomi di entrambi i genitori, nell'ordine dagli stessi deciso. Qualora vi sia un contrasto sull'ordine di attribuzione dei cognomi, si rende necessario l'intervento del giudice, che l'ordinamento giuridico già prevede per risolvere il disaccordo su scelte riguardanti i figli. Tutto ciò, fintantoché il legislatore non decida di prevedere, eventualmente, altri criteri.![La campionessa paralimpica Bebe Vio, che su Instagram condivide una foto di famiglia e fa sapere: “Noi il doppio cognome lo prendemmo già lo scorso anno e ne siamo molto fieri"](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/05/Bebe-Vio.jpg)
La campionessa paralimpica Bebe Vio, che su Instagram condivide una foto di famiglia e fa sapere: “Noi il doppio cognome lo prendemmo già lo scorso anno e ne siamo molto fieri"