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Home » Politica » La Millennial che guida la Finlandia verso la NATO: chi è la premier Sanna Marin

La Millennial che guida la Finlandia verso la NATO: chi è la premier Sanna Marin

Cresciuta in una famiglia arcobaleno, si è pagata gli studi lavorando come commessa, ha sposato lo storico compagno nel 2020 e con lui ha una figlia di 4 anni. Sanna Marin è stata la più giovane al mondo ad essere eletta capo di governo e oggi guida la nazione ad una svolta storica

Marianna Grazi
11 Aprile 2022
Sanna Marin-Finlandia

Sanna Marin, primo ministro della Finlandia

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È il Paese più felice del mondo. E ora sta per compiere una svolta epocale, in nome della pace, che molti turisti, ogni anno, cercano proprio rifugiandosi tra i suoi boschi incantanti ammirando l’aurora boreale. A portare avanti la ‘rivoluzione’ è una donna nata ad Helsinki 36 anni fa, il cui nome, in questi ultimissimi giorni, vi sarà certamente capitato di sentir pronunciare. Ma chi è Sanna Marin, la Millenial che da 3 anni è alla guida della Finlandia? Con l’annuncio dell’abbandono della sua storica neutralità per entrare a far parte della NATO (dalle voce che circolano procedura che si completerà entro l’estate) si riaccendono infatti i riflettori sul Paese scandinavo, che nelle ultime ore ha lanciato la sua ‘sfida’ alla vicina Russia (sono oltre mille i chilometri di confine che uniscono i due stati), ricevendone in cambio la minaccia che un eventuale allargamento della Nato non contribuirà alla sicurezza dell’Europa. È questo l’ultimo messaggio lanciato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

La primo ministro finlandese Sanna Marin
La premier finlandese Sanna Marin, 35 anni

Se tutto andrà come previsto a livello geopolitico sarà il nome della 36enne ad essere associato ad una svolta fondamentale negli equilibri delle alleanze tra Europa dell’Est e occidentale. A dare l’annuncio ufficiale di richiesta di adesione è stato in realtà il Presidente della Repubblica finlandese, ma il progetto è portato avanti dal governo della Marin, che a giorni ha annunciato la presentazione al Parlamento di un libro bianco sul tema e poi si procederà al voto.

Sanna Marin: chi è la primo ministro finlandese

Sanna Marin, attuale Ministro Capo della Repubblica finlandese e dal 2019 vicepresidente del Partito Socialdemocratico (SDP), è la più giovane capo di governo nella storia del Paese e più giovane primo ministro del mondo all’epoca della sua elezione (battuta  poi da Sebastian Kurz, eletto cancelliere austriaco il 7 gennaio 2020 a soli 31 anni). Nata nella capitale nell’ottobre del 1985, i genitori si sono separati quando era piccolissima a causa dell’alcolismo del padre. In seguito la madre ha avviato una relazione con un’altra donna: Marin è dunque cresciuta come figlia di una coppia omogenitoriale. La famiglia (arcobaleno) viveva in condizioni economiche modeste e per pagarsi gli studi la giovane Sanna lavorava come commessa. Si è laureata in Scienze dell’amministrazione nel 2017 (“Sono stata la prima nella mia famiglia a laurearsi” racconta) e specializzata poi in Management comunale e regionale.

Sanna Marin il giorno delle nozze con lo storico compagno Markus Räikkönen

L’amore è arrivato a 18 anni tra i banchi di scuola, con Markus Räikkönen, ex calciatore. Nel 2018 la coppia ha avuto una bambina, Emma Amalia, e due anni dopo Sanna e Markus si sono sposati con una cerimonia all’insegna della semplicità: la cerimonia nella residenza del primo ministro ad Helsinki, l’abito da sposa realizzato a mano, in modo etico da stiliste locali, e destinato al riuso. “Sono felice di poter condividere la mia vita con l’uomo che amo. Abbiamo visto e vissuto molto insieme, condiviso gioie e dolori e ci siamo sostenuti l’un l’altro nel profondo e nella tempesta”, aveva scritto sui social postando le foto delle nozze.

L’ascesa politica

Marin è entrata giovanissima nel mondo della politica, facendo il suo debutto nel 2006 con la gioventù socialdemocratica di cui, dal 2010 al 2021, è stata prima vicepresidente. Eletta alla guida del consiglio comunale di Tampere nel 2012, tre anni dopo è arrivata la sua prima esperienza in Parlamento, come deputata nel collegio elettorale di Pirkanmaa. Confermata alle elezioni successive (2019) è diventata, da giugno a settembre, ministra dei Trasporti e delle Telecomunicazioni. Alla fine dell’anno, dopo le dimissioni dell’allora premier, è stata proposta e scelta, a 34 anni, come nuovo primo ministro. “Non ho mai pensato alla mia età o al mio genere, io penso al perché sono entrata in politica e alla cose che ci hanno fatto vincere tra gli elettori – rispose a chi le chiedeva come affrontasse una carica così importante alla sua giovane età –. Abbiamo molto lavoro da fare per ricostruire la fiducia“. Dopo la pandemia, una tragedia collettiva che ha affrontato con rigide misure di contenimento e allo stesso tempo importanti finanziamenti di welfare, con la ‘rinascita post Covid’ i cittadini hanno premiato Sanna Marin. Nel marzo 2022, infatti, la Finlandia si è classificata per il quinto anno di fila in cima alla classifica dei Paesi più felici del mondo.

Sanna Marin-Finlandia-Nato
Marin è cresciuta come figlia di una coppia omogenitoriale, a seguito della separazione dei genitori biologici

Tra i primi annunci che la premier ha fatto all’indomani delle elezioni c’era stato infatti quello di voler riprendere il progetto, già annunciato quando era ministro, per ridurre le ore di lavoro quotidiane a sei (attualmente sono 30 le ore a settimana) e ridurre la settimana lavorativa a 4 giorni, mantenendo invariata la retribuzione. L’idea alla base di questo progetto era concedere ai cittadini più tempo per la famiglia e ampliare la disponibilità di posti di lavoro sul mercato. Poi però ci si è messa di messo la pandemia, e con l’aumento delle spese pubbliche e, forse, anche l’esperienza fallimentare di altri stati, la proposta è finita nel dimenticatoio.

Gli attacchi sessisti

All’indomani della sua elezione nel dicembre 2019 e nei mesi subito successivi, come da copione la stampa internazionale si è occupata a lungo del ‘caso Marin’, scandagliando a fondo e non sempre in modo corretto la vita della giovane politica. Ad ottobre 2020, ad esempio, fece molto discutere sui social un suo ritratto sulla copertina di un magazine finlandese in cui indossava un blazer nero giudicato troppo scollato. Una polemica sessista che, al di là del bieco attacco, ebbe però l’effetto di scatenare un’ondata di reazioni positive in difesa della premier a colpi di hashtag #ImwithSanna, con centinaia di finlandesi che postarono una loro foto vestite con una giacca simile a quella della Marin.

sanna-marin
Sanna Marin è stata vittima di attacchi sessisti dalla stampa internazionale

Ma gli attacchi contro la sua persona non si arrestano, nemmeno a tre anni di distanza dalla sua elezione: all’indomani dell’ultimo vertice dell’Unione Europea a Versailles, pochi giorni dopo l’avvio delle operazioni di d’invasione delle truppe russe in Ucraina, molti media locali e poi quelli stranieri, in un veloce contagio d’opinioni, hanno pensato bene di ipotizzare un retroscena ‘hot’ tra la Marin e il presidente francese Macron, visti gli sguardi che i due si sarebbero scambiati: “Trova una donna che ti guardi come Sanna Marin guarda Emmanuel Macron”, si legge tutt’oggi cercando su rotocalchi e siti di gossip, ma anche sui meme che circolano nelle piattaforme social. Insomma essere una giovane donna alla guida di uno stato che sta sfidando apertamente il presidente russo Putin non basta a fare di lei qualcosa di più di una semplice bella ragazza che cerca l’approvazione dei ‘veri politici’ o dell’opinione pubblica attraverso il suo aspetto. Quello che invece sta dimostrando, portando coraggiosamente avanti il progetto di adesione alla NATO, è che la felicità, la pace, per il suo Paese, sono un obiettivo ben più grande di un ruolo politico.

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  • Il suo desiderio, più che legittimo, è semplicemente quello di partecipare al Jova Beach party di Viareggio, a settembre, insieme ai suoi amici. Eppure Enrico, classe 1965, padre di due meravigliosi figli adottivi e costretto su una sedia a rotelle dal 1988, non è riuscito a fare quello che tutto il resto della sua comitiva ha fatto con pochi semplici click sul sito di Ticketone: acquistare il suo biglietto. 

“Per noi disabili cose come questa sarebbero troppo semplici. Forse non tutti sanno che la realtà è che, se una persona nelle mie condizioni desidera partecipare a un qualsiasi evento, solitamente gli viene richiesto di individuare per conto proprio gli organizzatori, cercare sul rispettivo sito le indicazioni sulla modalità di richiesta dei biglietti (che variano da organizzatore ad organizzatore) e in fine allegare alla domanda di partecipazione il certificato di invalidità e un documento d’identità. Mai ci è permesso di usare le piattaforme online ad acquisto diretto come Ticketone.

Mi sono sentito ulteriormente discriminato: oltre ai miei limiti fisici mi sono dovuto scontrare con ulteriori ostacoli rappresentati da procedure imposte da persone che non hanno la minima idea di cosa significhi la parola ‘inclusione‘. E quello che più mi ha sorpreso è che questi limiti siano arrivati in abbinamento ad un evento di Jovanotti, che ritengo un paladino dell’inclusione. Mi chiedo se lui sia a conoscenza di tutto questo e cosa ne pensi in tal caso”.

Il racconto di Enrico nell’intervista a cura di Caterina Ceccuti ✍

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  • “Per cantare ho affrontato un lungo percorso di logopedia, ma voglio fare della musica un posto più inclusivo. 

Mi chiamo Francesco, in arte Brazzo, sono sordo e nella vita faccio rap”. In una frase, lo specchio di una vita in salita. La fatica di imparare a cantare senza poter ascoltare nulla se non “le vibrazioni delle casse”, gli anni della logopedia e la voglia di mettere in versi la realtà, le battaglie per il riconoscimento della propria comunità e la denuncia sociale.

Brazzo nasce a Taranto in una famiglia di sordi da tre generazioni e si trasferisce a Milano nel 2008.

“Già da bambino desideravo cantare solo che mi sentivo imbarazzato per il fatto che un sordo potesse cantare. Ho iniziato a parlare a cinque anni, all’inizio non parlavo molto bene e ho affrontato un lungo percorso di logopedia. Poi a trent’anni avevo questo desiderio lasciato nel cassetto e ho deciso di lanciarmi”.

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Sanna Marin-Finlandia-Nato
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sanna-marin
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