Maternità, Appendino scrive a Meloni: “La sua politica non aiuta le donne”

La premier, nel rispondere alle polemiche, spiega la scelta di portare la figlia con sé in Cina: “Così dimostro che il mio incarico è compatibile con la maternità”. Ma per l’ex sindaca di Torino questo non basta

6 agosto 2024
Chiara Appendino scrive a Giorgia Meloni

Chiara Appendino e Giorgia Meloni con le rispettive figlie (Facebook)

“Presidente Meloni, ti scrivo da donna a donna. Come te, quando ero Sindaca, ho affrontato le difficoltà del rivestire un ruolo pubblico impegnativo e dell'essere contemporaneamente madre. Ancora prima, le difficoltà dell'affrontare una maternità. Perché diciamolo, noi due siamo fortunate: abbiamo avuto una situazione economica e familiare che ci ha permesso di scegliere. Ma quante donne, oggi, possono realmente autodeterminarsi, nella scelta di percorrere una gravidanza? Ecco, Presidente, con te vorrei discutere di come costruire un Paese in cui ogni donna possa vivere l'esperienza della maternità prima e della genitorialità poi il più serenamente possibile. Perché vedi, ci sono donne che rinunciano al lavoro dopo la gravidanza dato che non ci sono abbastanza posti negli asili. Posti che il tuo governo sta tagliando. Perché ci sono donne che hanno paura di non riuscire a rispondere ai bisogni dei figli essendo spesso precarie e pagate poco”.

Così la vicepresidente del Movimento 5 Stelle, nonché prima cittadina di Torino, Chiara Appendino, in un post sui social, si rivolge alla premier Giorgia Meloni, in questi giorni nel mirino di alcune polemiche per aver portato con sé la figlia in un viaggio di lavoro, in Cina. “Il fatto che io sia arrivata con Ginevra in Cina, scendendo mano nella mano dall'aereo, ha fatto molto discutere. Non ne capisco la ragione, francamente. Tra viaggi e impegni sono stata via quasi una settimana, secondo chi critica tutto ciò, avrei dovuto lasciare mia figlia a casa, magari a casa di amici? – ha risposto la presidente del Consiglio in una intervista al settimanale Chi, in edicola domani – Ma c'è di più, è anche una sfida culturale che riguarda tutte le donne: penso che, se io, che sono presidente del Consiglio, riesco a dimostrare che il mio incarico è compatibile con la maternità, allora non ci saranno più scuse per quelli che usano la maternità come pretesto per non far avanzare le donne sul posto di lavoro”.

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Ma per Chiara Appendino queste dimostrazioni non bastano. “E voi - aggiunge la pentastellata - sdoganate gli stipendi bassi opponendovi al salario minimo e liberalizzate sempre di più i posti di lavoro precari. Perché ci sono donne spaventate dai costi che un figlio comporta. E voi rispondete alle loro incertezze alzando le tasse sui beni della prima infanzia come i pannolini. Perché si, anche a causa di scelte politiche sbagliate, può accadere che quella che dovrebbe essere l'esperienza più bella ed emozionante della vita diventi la principale fonte delle tue paure e delle tue angosce. Vedi, io non ho niente in contrario al fatto che tua figlia Ginevra viaggi e appaia nei momenti istituzionali insieme a te. Anzi ti dico di più: trovo chi ti critica per questo totalmente fuori luogo e ti esprimo la mia solidarietà. Ma il punto non è questo e tu lo sai benissimo. Il vero nodo è che tu oggi non sei solo madre, tu sei anche Presidente del Consiglio e per questo hai il dovere di fare in modo che, esattamente come per noi, fare figli possa essere una scelta libera per tutte e tutti”.

"Invece hai scelto consapevolmente, al di là della propaganda, di andare in direzione opposta – conclude il post – questo è un governo che va contro i diritti delle donne, un governo che tarpa le ali alle donne. Tu sei la prima Premier donna che fa sistematicamente politiche contro le donne. E per questo ti critico, fortemente. Ma i figli lasciamoli stare”.