Legge salva-suicidi, cos’è e come ha salvato la donna indebitata per la malattia della figlia

A causa di alcune vicissitudini personali, la donna aveva accumulato una mora di 110mila euro

di MARCO PILI
12 gennaio 2025
Il Palazzo di Giustizia di Firenze (ANSA)

Il Palazzo di Giustizia di Firenze (ANSA)

Aveva accumulato oltre 110mila euro di debiti la mamma single fiorentina che, nei mesi scorsi, si è rivolta tramite il suo legale al Tribunale di Firenze. Un’extrema ratio consigliatale da un amico e, tramite la legge salva-suicidi, diventata una vera e propria possibilità di rinascita. La donna, a causa di un trascorso personale particolarmente avverso e alcuni lutti familiari, infatti, ha iniziato a provvedere da sola alle cure per la malattia di sua figlia, che necessita assistenza costante. Una situazione poi aggravata, come raccolto dal Corriere Fiorentino, anche dalla cassa integrazione causata dalla riduzione di lavoro dovuta al Covid.

Ma, nei giorni scorsi, l’esasperazione del non riuscire a pagare i debiti finora accumulati è stata – fortunatamente – alleviata da una sentenza del Tribunale di Firenze. Il giudice, infatti, ha ammesso la donna alla Legge salva-suicidi, pensata per coloro che, in una condizione di sovraindebitamento, risultino meritevoli di assistenza. Una norma che, fin dal 2015, anno di approvazione della legge 3/2012, viene associata ad un Fondo di Protezione Sociale volto proprio a contrastare questo genere di problematiche mediante l’intermediazione di un organismo appositamente nominato dal ministero competente.

Le modalità di liquidazione del debito

La legge in oggetto, oltre alla liquidazione parziale del debito, prevede infatti l’approvazione di un piano economico che, una volta approvato dall’autorità incaricata, preveda la restituzione di parte dell’ammontare. Nel caso della mamma fiorentina, ad esempio, sono previste rate da 200 euro mensili, senza interessi, che si protrarranno per i prossimi 8 anni, per un totale di circa 20mila euro. All’interno della norma, approvata ormai quasi dieci anni fa, viene infatti stabilito che la cifra liquidata completamente possa raggiungere l’80% dell’ammontare totale.

Il costo di avvio delle procedure

Oltre al piano di restituzione, però, può esserci di più. Secondo l’avvocato Letterio Stracuzzi, presidente di Protezione Sociale Italiana, circa il 30% delle persone che si sono rivolte alla sua associazione non avevano neppure i fondi per poter avviare un procedimento legale che li potesse tutelare. Ad essersi rivolte all’associazione da lui presieduta, nel solo 2022, sono state oltre 3.000 tra famiglie e imprese, un terzo delle quali non hanno potuto avviare le pratiche per accedere alla legge 3/2012.