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Clima di odio sproporzionato su Amber Heard: non ha mentito sulle violenze di Depp

di SOFIA FRANCIONI -
5 giugno 2022
heard 1 (1)

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L’audio del pianto di Amber Heard è diventato di tendenza su Tik Tok, le sue lacrime un meme. Mentre i lividi sul suo viso sono stati rilanciati da un’azienda di cosmetici: il clima di odio che si è scatenato contro l'attrice statunitense - dopo il processo che il suo ex marito ha intentato contro di lei - è sproporzionato. Lo scrivono giornali come il Time, il Guardian, l'Internazionale ed El Pais, che titolano: "Il processo Depp-Heard perpetua il mito della vittima perfetta"; "Depp-Heard, la misoginia è diventata un business redditizio per i creatori digitali", "La vittoria di Johnny Depp è il trionfo della misoginia".
Johnny Depp e Amber Heard

Johnny Depp e Amber Heard durante il processo 

Ma per accorgersene basta fare un semplice scroll su qualunque social. Cyabra, una piattaforma che analizza la disinformazione e la velocità nella conversazione sui social media, ha evidenziato che su Twitter degli oltre 2.300 profili che hanno attivamente twittato sul processo il 93% ha sostenuto Depp. Ma è stata TikTok la vera benzina virtuale contro la Heard: il suo volto in lacrime è stato il simbolo di video denigratori che hanno accumulato oltre 4 milioni di visualizzazioni. La piattaforma è stata inoltre costretta a rimuovere centinaia di video "ricreati" in cui la Heard veniva picchiata da Depp. In generale, i video con l’hashtag a favore di Depp, #justiceforjohnnydepp, hanno 12 miliardi di visualizzazioni; quelli a favore di Heard 50 milioni. Uno squilibrio evidente soprattutto se consideriamo che, come riporta il Time, secondo la giuria Amber Heard non ha mentito sulle violenze subite.

Hilde Van den Bulck, esperta di odio online

Secondo Hilde Van den Bulck, professoressa di comunicazione alla Drexel University ed esperta di odio online, la comunità che produce contenuti contro Heard si è formata proprio come si formano quelle dei fan, solo che anziché fondarsi su un sentimento positivo, si è sviluppata sull’odio. "Il motivo per cui quest’odio si concentra su di lei non è difficile da immaginare e ha diversi precedenti", continua Labodif, il primo istituto di ricerca e formazione in Italia specializzato nello studio della differenza. "Le dinamiche misogine che portano molte persone a empatizzare più con gli uomini famosi che con le vittime delle loro violenze sono radicate ovunque. Per questo venne coniato lo slogan "Believe women", "credete alle donne",  proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica all’idea che le donne che denunciano dovrebbero essere prese seriamente", conclude. Anche l'avvocata della difesa dell'attrice, Elaine Bredehoft, lo ha sottolineato: Amber Heard è stata demonizzata sui social ed è possibile che i giurati siano stati influenzati dai contenuti pro-Depp: "In questa corte sono state concesse una serie di cose che non avrebbero dovuto essere concesse. Ciò ha confuso la giuria".