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Home » HP Trio » “Conosci i tuoi diritti e rivendicali”. Angelina Jolie e Amnesty International scrivono ai bimbi di tutto il mondo

“Conosci i tuoi diritti e rivendicali”. Angelina Jolie e Amnesty International scrivono ai bimbi di tutto il mondo

Un libro per "armare i bambini e i ragazzi dei loro diritti perché possano combattere" e rivendicarli, contro le ingiustizie. Oltre all'organizzazione umanitaria e all'attrice, da sempre impegnata in cause solidali, ha collaborato alla sua stesura anche la professoressa Geraldine Van Bueren QC, una delle redattrici originali della Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti del fanciullo

Sofia Francioni
25 Ottobre 2021
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Angelina Jolie e Amnesty International hanno scritto un libro per far conoscere ai bambini e ai giovani di tutto il mondo i loro diritti e armarli contro le ingiustizie. Imperativamente il suo titolo “Know your rights ad claim them – Conosci i tuoi diritti e rivendicali” dice già tutto. Un libro di cui non ci sarebbe bisogno “se i governi mantenessero la parola data e se tutti gli adulti rispettassero i diritti dei bambini”, ha detto l’attrice di Eternals, “ma così non è” e, quindi, ecco pronto lo strumento per approfondirli: dal diritto all’istruzione, l’uguaglianza di genere e razziale, la libertà di espressione, la salute, al diritto di vivere in un clima pulito e un ambiente sostenibile.

La guida, che Greta Thunberg ha definito “perfetta per i giovani che hanno cura del mondo e vogliono fare la differenza”, è stata scritta in collaborazione anche con la professoressa Geraldine Van Bueren QC, una delle redattrici originali della Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti del fanciullo. Oltre a passare in rassegna – articolo per articolo – le norme che tutelano l’infanzia e l’adolescenza, il testo esplora anche il mondo dell’attivismo giovanile che combatte a ogni latitudine del mondo, come una costellazione di esempi. “Storie incredibili di giovani attivisti, che sono in prima linea nel cambiamento dei diritti umani, che si tratti di campagne sul cambiamento climatico, sull’accesso all’istruzione o parlando contro la discriminazione razziale e la violenza armata: questi giovani ispiratori dimostrano il potere di difendere ciò in cui crediamo”, scrive Amnesty presentando la guida.

“I governi hanno firmato la convenzione Onu per proteggere i diritti dei bambini nel 1989, ma molti non riescono ancora ad ascoltare le loro voci. In alcuni Paesi, le bambine di nove anni sono costrette a sposarsi”. In più, a livello globale, oltre 61 milioni di bambini non frequentano le scuole primarie e, nel 2019, un bambino su 6 viveva in condizioni di estrema povertà, “un numero che è aumentato significativamente durante la pandemia”.

“Know your rights and claim them” dal 2 settembre è già disponibile nelle librerie del Regno Unito e per il pre-ordine negli Stati Uniti, in Australia, Nuova Zelanda e Grecia. Ma l’obiettivo degli autori è quello di pubblicarlo in tutte le lingue, portandolo nelle librerie di tutti i Paesi per consentire a molti milioni di giovani di combattere contro le ingiustizie che subiscono.”I bambini hanno diritto alla vita, alla dignità e alla salute, all’identità, all’uguaglianza e alla non discriminazione, a un luogo sicuro in cui vivere, alla protezione, alla partecipazione, all’integrità corporea, alla protezione dalla violenza armata, alla giustizia e alla libertà, alla privacy, ai diritti delle minoranze e degli indigeni, all’istruzione, a giocare, a esprimersi liberamente e a protestare pacificamente”, scrive Amnesty. “Diritti spesso disattesi“, prosegue la Jolie, che su Instagram ha pubblicato alcune fotografie insieme a bambini e ragazzi accorsi per i primi firma-copie: “Dato l’impatto devastante della pandemia, non è mai stato così cruciale armarli dei loro diritti perché possano combattere”.

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Instagram

  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

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Angelina Jolie e Amnesty International hanno scritto un libro per far conoscere ai bambini e ai giovani di tutto il mondo i loro diritti e armarli contro le ingiustizie. Imperativamente il suo titolo "Know your rights ad claim them – Conosci i tuoi diritti e rivendicali" dice già tutto. Un libro di cui non ci sarebbe bisogno "se i governi mantenessero la parola data e se tutti gli adulti rispettassero i diritti dei bambini", ha detto l’attrice di Eternals, "ma così non è" e, quindi, ecco pronto lo strumento per approfondirli: dal diritto all'istruzione, l'uguaglianza di genere e razziale, la libertà di espressione, la salute, al diritto di vivere in un clima pulito e un ambiente sostenibile. La guida, che Greta Thunberg ha definito "perfetta per i giovani che hanno cura del mondo e vogliono fare la differenza", è stata scritta in collaborazione anche con la professoressa Geraldine Van Bueren QC, una delle redattrici originali della Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti del fanciullo. Oltre a passare in rassegna – articolo per articolo – le norme che tutelano l'infanzia e l'adolescenza, il testo esplora anche il mondo dell’attivismo giovanile che combatte a ogni latitudine del mondo, come una costellazione di esempi. "Storie incredibili di giovani attivisti, che sono in prima linea nel cambiamento dei diritti umani, che si tratti di campagne sul cambiamento climatico, sull'accesso all'istruzione o parlando contro la discriminazione razziale e la violenza armata: questi giovani ispiratori dimostrano il potere di difendere ciò in cui crediamo", scrive Amnesty presentando la guida. "I governi hanno firmato la convenzione Onu per proteggere i diritti dei bambini nel 1989, ma molti non riescono ancora ad ascoltare le loro voci. In alcuni Paesi, le bambine di nove anni sono costrette a sposarsi". In più, a livello globale, oltre 61 milioni di bambini non frequentano le scuole primarie e, nel 2019, un bambino su 6 viveva in condizioni di estrema povertà, "un numero che è aumentato significativamente durante la pandemia". "Know your rights and claim them" dal 2 settembre è già disponibile nelle librerie del Regno Unito e per il pre-ordine negli Stati Uniti, in Australia, Nuova Zelanda e Grecia. Ma l'obiettivo degli autori è quello di pubblicarlo in tutte le lingue, portandolo nelle librerie di tutti i Paesi per consentire a molti milioni di giovani di combattere contro le ingiustizie che subiscono."I bambini hanno diritto alla vita, alla dignità e alla salute, all'identità, all'uguaglianza e alla non discriminazione, a un luogo sicuro in cui vivere, alla protezione, alla partecipazione, all'integrità corporea, alla protezione dalla violenza armata, alla giustizia e alla libertà, alla privacy, ai diritti delle minoranze e degli indigeni, all'istruzione, a giocare, a esprimersi liberamente e a protestare pacificamente", scrive Amnesty. "Diritti spesso disattesi", prosegue la Jolie, che su Instagram ha pubblicato alcune fotografie insieme a bambini e ragazzi accorsi per i primi firma-copie: "Dato l'impatto devastante della pandemia, non è mai stato così cruciale armarli dei loro diritti perché possano combattere".
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