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Home » HP Trio » Il Cio nega un minuto di silenzio per ricordare le vittime della bomba atomica, sganciata su Hiroshima il 6 agosto 1945

Il Cio nega un minuto di silenzio per ricordare le vittime della bomba atomica, sganciata su Hiroshima il 6 agosto 1945

Il sindaco della città (distrutta assieme a Nagasaki, colpita tre giorni più tardi), aveva chiesto ufficialmente di commemorare l'evento durante i Giochi. Il presidente Bach ha rifiutato: "Durante la cerimonia di chiusura un momento per le vittime di tragedie come quella"

Federico Martini
4 Agosto 2021
epa09348150 IOC President Thomas Bach offers prayers at the cenotaph for the atomic bomb victims at Hiroshima's Peace Memorial Park in Hiroshima, western Japan, 16 July 2021. Bach visited Hiroshima's Peace Memorial Park just a week before the opening of the Tokyo 2020 Olympic Games.  EPA/JIJI PRESS JAPAN OUT EDITORIAL USE ONLY/  NO ARCHIVES

epa09348150 IOC President Thomas Bach offers prayers at the cenotaph for the atomic bomb victims at Hiroshima's Peace Memorial Park in Hiroshima, western Japan, 16 July 2021. Bach visited Hiroshima's Peace Memorial Park just a week before the opening of the Tokyo 2020 Olympic Games. EPA/JIJI PRESS JAPAN OUT EDITORIAL USE ONLY/ NO ARCHIVES

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Bach, presidente del Cio depone una corona di fiori al monumento alle vittime di Hiroshima

Il Comitato Olimpico Internazionale ha respinto la richiesta ufficiale della città di Hiroshima di far osservare un minuto di silenzio alle Olimpiadi di Tokyo per commemorare le vittime della bomba atomica sganciata il 6 agosto 1945. Il Cio non inviterà gli atleti e gli altri partecipanti a celebrare il momento in cui la bomba venne sganciata. Il presidente del Cio Thomas Bach ha scritto una lettera al sindaco di Hiroshima – ha spiegato il portavoce del Cio Mark Adams – sottolineando che ci sarà un segmento nella cerimonia di chiusura di domenica per ricordare le vittime di tragedie come Hiroshima e ha affermato che i Giochi Olimpici in generale sono una delle più grandi espressioni di pace globale.

Bach ha fatto una controversa visita a Hiroshima prima dei Giochi e ha deposto una corona di fiori e ha tenuto un minuto di silenzio nel parco della pace della città. Hiroshima aveva invitato il Cio a tenere un minuto di silenzio venerdì 6 agosto, alle 8:15 ora locale, per ricordare il momento, lo stesso giorno del 1945, in cui il bombardiere statunitense Enola Gay sganciò la bomba atomica Little Boy sulla città.

Secondo le stime circa 140.000 persone morirono in seguito al bombardamento, quasi la metà immediatamente. Tre giorni dopo, gli Stati Uniti sganciarono una seconda bomba atomica su Nagasaki. Il Giappone si arrese subito dopo.

Molti a Hiroshima si sono sentiti traditi dal rifiuto di Bach, secondo un rapporto del quotidiano giapponese Asahi Shimbun, che è anche sponsor delle Olimpiadi di Tokyo.

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Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Bach, presidente del Cio depone una corona di fiori al monumento alle vittime di Hiroshima
Il Comitato Olimpico Internazionale ha respinto la richiesta ufficiale della città di Hiroshima di far osservare un minuto di silenzio alle Olimpiadi di Tokyo per commemorare le vittime della bomba atomica sganciata il 6 agosto 1945. Il Cio non inviterà gli atleti e gli altri partecipanti a celebrare il momento in cui la bomba venne sganciata. Il presidente del Cio Thomas Bach ha scritto una lettera al sindaco di Hiroshima - ha spiegato il portavoce del Cio Mark Adams - sottolineando che ci sarà un segmento nella cerimonia di chiusura di domenica per ricordare le vittime di tragedie come Hiroshima e ha affermato che i Giochi Olimpici in generale sono una delle più grandi espressioni di pace globale. Bach ha fatto una controversa visita a Hiroshima prima dei Giochi e ha deposto una corona di fiori e ha tenuto un minuto di silenzio nel parco della pace della città. Hiroshima aveva invitato il Cio a tenere un minuto di silenzio venerdì 6 agosto, alle 8:15 ora locale, per ricordare il momento, lo stesso giorno del 1945, in cui il bombardiere statunitense Enola Gay sganciò la bomba atomica Little Boy sulla città. Secondo le stime circa 140.000 persone morirono in seguito al bombardamento, quasi la metà immediatamente. Tre giorni dopo, gli Stati Uniti sganciarono una seconda bomba atomica su Nagasaki. Il Giappone si arrese subito dopo. Molti a Hiroshima si sono sentiti traditi dal rifiuto di Bach, secondo un rapporto del quotidiano giapponese Asahi Shimbun, che è anche sponsor delle Olimpiadi di Tokyo.
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